Dopo le "Cento quartine d'amore", Patrizia Valduga riunisce in questo volume due delle sue raccolte, "Donna di dolori" (1991) e "Corsia degli incurabili" (1996), alle quali aggiunge nuovi componimenti.
La raccolta completa della produzione poetica di Manzoni.
Il volume comprende l'opera narrativa di Zanzotto e una cinquantina di pagine inedite che costituiscono il nucleo di una nuova raccolta che sarà pubblicata nel 2000. La sezione relative alle prose raccoglie sia le prose creative e i racconti pubblicati in "Sull'altopiano", sia un'antologia di prose poetiche, mai raccolte in volume che testimonia l'impegno del poeta nel contribuire ai dibattiti culturali del nostro tempo.
"Ciò che Biagio Marin canta costantemente e inconsciamente è la tensione generatrice", ha scritto Pier Paolo Pasolini. La sua poesia, ha aggiunto Claudio Magris, costituisce "una risposta consapevolmente radicale alla crisi della lirica moderna". L'opera di Marin si muove tra questi due poli: un'autenticità istantaneamente comunicativa e una raffinata coscienza delle lacerazioni del nostro tempo; suo fulcro e chiave è un linguaggio che si sottrae a ogni compromesso, proteso verso quella "vita vera" di cui la lirica moderna constata e denuncia l'esilio. Il dialetto si cristallizza in una lingua poetica immediata, elementare, progressivamente assimilata a oggetti e orizzonti drasticamente semplificati.