
In occasione del primo anniversario della morte di Giovanni Paolo II, uno splendido libro fotografico che ripercorre, in 100 immagini del fotografo Giancarlo Giuliani, la vicenda straordinaria del grande papa polacco, dalla elezione all’attentato, dagli incontri di Assisi al Grande Giubileo, fino ai giorni dell’agonia e della morte che hanno scosso il mondo intero.
Le foto sono accompagnate dai testi di alcuni autori e giornalisti ripresi dalle cronache del tempo.
Più in alto delle aquile è il titolo che sintetizza efficacemente il percorso di santità di san Nicola da Longobardi. Una santità, la sua, ricca di grande umanità e sensibilità, in cui l'unione mistica con Cristo si esprime nella sollecitudine per i più poveri della società del suo tempo. Una santità caratterizzata, pure, da una schietta semplicità, al punto da preferire il servizio dei "suoi" poveri alla convocazione da parte del papa Clemente XI. San Nicola da Longobardi, vissuto tra la seconda metà del secolo XVII e gli inizi del XVIII, costituisce un esempio luminoso di santità anche per la Chiesa contemporanea, sollecitata da papa Francesco ad andare verso le "periferie" geografiche ed esistenziali e a saper accompagnare "chi è rimasto ai bordi della strada".
Il volume presenta una interessante lettura e un'analisi dal punto di vista artistico, simbolico e spirituale dell'icona della croce di san Damiano. La storia documentata della croce, dipinta nel XII secolo in Umbria, e con molta probabilità realizzata per essere destinata alla chiesa di San Damiano, inizia proprio in questo luogo. Fin dall'inizio essa divenne una delle più preziose reliquie francescane, tanto da recare l'appellativo di Croce francescana. La croce, pur essendo a tutti gli effetti una icona bizantina, presenta influssi siriani, conseguenza della presenza in Umbria di monaci siriani, e ci è pervenuta grazie al provvidenziale intreccio degli eventi legati alla conversione di san Francesco più che al suo valore artistico.
Destinatari
Francescani in primo luogo, religiosi e laici, ma anche quanti vogliano approfondire la conoscenza di quella che è chiamata la «croce francescana».
Autore
Tomasz Jank, frate minore conventuale, nato nel 1966 a Msciszewice nel voivodato di Danzica, diplomato al liceo artistico e laureato in filosofia e teologia presso l'Università di Cracovia. Nel 1998 si diploma in pittura e grafica presso l'Accademia di belle arti di Danzica e nel 1999 in conservazione dell'arte sacra presso l'Università Niccolò Copernico di Torun. Ha realizzato opere per alcune cappelle di Danzica, Lublino, Praga e progettato scenografie per le opere teatrali Forza Venite Gente (1988) e Ballata su san Francesco (1989). Attualmente risiede presso il convento francescano di Poznan ed è responsabile della comunità accademica «Porziuncola».
Donchisciottizzare la società e francescanizzare la cristianità. Il compito è arduo, ma possibile. Il nostro tempo è ferito dal denaro: un terribile despota che ipnotizza la società odierna sempre più indifferente ai problemi sociali e alle domande dell’etica. Oggi si avverte il bisogno di guardare lontano in positivo, quasi alla stregua di un «folle». Per questo dovremmo osare riscoprire due personaggi singolari e intramontabili come don Chisciotte e san Francesco nei loro progetti utopici di vita. Partendo dalla loro sana ironia e dal loro buon umore, in queste pagine si cerca di superare le paure, i dubbi e le perplessità dell’uomo odierno e di trasmettere coraggio, decisione e speranza.
Destinatari
Chi ama i progetti “utopici” della vita.
Autore
J.A. Merino, spagnolo, laureato in lettere e filosofia presso l’Università Complutense di Madrid; già professore di storia della filosofia moderna all’Università autonoma di Madrid, di storia della filosofia contemporanea nella Pontificia Università Antonianum di Roma, nella quale è stato anche rettore. È stato direttore della cattedra di genetica e vita umana nell’Università UDEM (Monterrey, Messico). Ha tenuto lezioni e conferenze in diverse Università in Spagna, Italia, America latina, Stati Uniti, Russia e Giappone.
Nel lontano 25 gennaio 1950, don Primo Mazzolari tenne a Padova una conferenza prendendo le mosse dal fioretto che narra l'incontro tra san Francesco e il lupo di Gubbio. Egli ne trattò collegando l'episodio al vangelo e facendone una parabola esistenziale dei suoi tempi? Dei suoi? Basterà ripercorrere la trama del nostro famoso testo per riscoprirne, assieme a don Mazzolari, tutta la sua attualità?
Santa Angela da Foligno (1248-1309), mistica francescana, offre ai cercatori di Dio del nostro tempo un'esperienza di profondissima umanità, radicata nella continua ricerca e percezione della presenza del Signore. Così questo volume, attraverso un'accurata scelta di testi tratti dal Memoriale della santa, tratteggia il suo affascinante itinerario mistico, dal quale emerge, sorprendente e concreta al tempo stesso, la santità come cammino di progressiva unificazione della persona. La comprensione della croce come luogo dell'amore di Dio svela poi una bellezza che sfugge alla fretta e agli interessi del mondo; la gratuità di una via che a ciascuno è donata, per scoprirsi amato e accompagnato.
Il volume contiene una scelta di pensieri di G.M. Vianney (1786-1859)e si divide in due parti: nella prima le tappe salienti della vita del Santo con citazioni dei suoi pensieri e nella seconda ampi stralci dai suoi Sermoni.
Angelici personaggi celesti, com'e noto, si inserivano nella quotidianita del Santo di Pietrelcina e gli facevano compagnia. Uno dei suoi assistenti", in questo libro racconta tutto cio che ha sentito, visto e vissuto accanto a Padre Pio. "
"Malgrado la sua debolezza umana, fu costituito espressamente da Cristo al primo posto fra i Dodici e chiamato a svolgere nella Chiesa una propria e specifica funzione. Pietro è la roccia sulla quale Cristo edificherà la sua Chiesa; è colui che, una volta convertito, non verrà meno nella fede e confermerà i fratelli; è il Pastore che guiderà l'intera comunità dei discepoli del Signore" (Giovanni Paolo II). Attraverso la finzione letteraria del racconto l'autore, che resta fedele alle pagine del Nuovo Testamento e alla solida tradizione della Chiesa, presenta la figura del pescatore di Galilea nella sua piena umanità e nella maturità della vita lo porterà a dare la sua bella testimonianza di fede in Cristo e del suo amore per la Chiesa. Le pagine di questo racconto sono come fotogrammi di una vita che sa di custodire il tesoro in un fragile vaso di creta. Pietro è l'Apostolo più grande, perché tanto ha amato il Signore, ma anche tanto vicino alla nostra esperienza umana e cristiana fatta di notte e di travaglio interiore. È l'uomo della sequela e nella sua vita si vede, meglio che in altre, come quell'evangelico seme è accolto ora sulla strada, ora fra le spine, ora fra i sassi, ora nel terreno fertile. "Egli appare nei Vangeli con un carattere deciso ed impulsivo; egli è deciso a far valere le proprie ragioni anche con la forza. Al tempo stesso è a volte ingenuo e pauroso, tuttavia onesto, fino al pentimento sincero" (Benedetto XVI).
Caterina Emmerick, beatificata da papa Giovanni Paolo II, è una delle più grandi mistiche del diciannovesimo secolo. Ricevette le stimmate a forma di croce sul petto e i segni della Passione su mani, piedi e torace. Per anni visse di sola acqua e di comunione. Marcello Stanzione, sacerdote, conferenziere, autore di molti libri dedicati agli angeli, ritrae in queste pagine la sua missione - quella di attirare a sé la furia del maligno, esporsi ai suoi assalti -, il suo rapporto con l'angelo custode, le sue numerose visioni del mondo dell'aldilà con le anime del Purgatorio e le profezie.
Il Cantico delle Creature di san Francesco non è soltanto l'espressione poetica dello stupore e della meraviglia di fronte alla bellezza e alle segrete corrispondenze del creato, o una lode rivolta a Dio Altissimo per e da diversi elementi del cosmo (sole, luna, stelle, vento...). Sono letture certamente valide, ma non esaustive. Composto da san Francesco sofferente e quasi cieco alla fine della sua vita, esso ne costituisce una sintesi e un inno. Tutte le grandi intuizioni e i grandi temi del suo itinerario umano e spirituale vi sono presenti. La sua intera storia vi rivive sullo sfondo. Ma tutto ciò si cela nelle forme apparentemente semplici di una canzone trobadorica. Attraverso un'attenta esplorazione delle fonti, il libro inette in luce le novità e l'estensione delle intuizioni presenti nel Cantico, che costituiscono i presupposti di un nuovo umanesimo, di una nuova cultura, fondati sull'idea della fraternità universale non solo tra gli uomini, ma tra tutte le espressioni del cosmo "come se fossero dotate di ragione". Un pensiero che non ha ancora esaurito la sua carica rivoluzionaria, come dimostra l'insegnamento e l'azione di papa Francesco che, scegliendo il nome del "poverello d'Assisi", se ne è fatto quotidianamente l'interprete più autorevole.
Un libro che conduce il lettore alla scoperta della vita di San Pancrazio, del mondo in cui e maturato e della fama che ha ottenuto.