Quale esperienza spirituale è sottintesa al Cantico di Frate Sole di Francesco? Quale mentalità spirituale ha consentito al santo di cantare la creazione a quel modo e quali atteggiamenti spirituali propone a noi oggi?
Oggi, a Vespro, improvviso, nella parte più spirituale del mio essere, non saprei come dire, mi sono sentita chiamare per nome e mi sono sorpresa ad ascoltare parole senza voce: "Per te non voglio la solitudine della cella, per te ho aperto la solitudine di questo cuore. Per te non voglio il silenzio delle creature, per te ho preparato il mio eterno silenzio; e ti ci condurrò attraverso un lento, dolorosissimo annientamento. Non ti abbattere se la sofferenza troppo acuta ti smarrisce e ti fa commettere molte piccole mancanze esterne: l'umiliazione e il dolore che ne provi mi fa piacere; conosco la tua miseria, ma conosco pure il tuo immenso desiderio di amarmi. Sono in te, stai tranquilla".
Se domani il Signore mi condurrà davvero fuori dal Carmelo per dare inizio a un nuovo tipo di vita contemplativa, questa dovrà fare suo il fiat mariano, e di Maria dovrà rivivere lo spirito. Mi strugge il desiderio di andare oltre. Troverei ancora, sì,
stelle, galassie, silenzio; ma su tutto e in tutto troverei Dio. Perché, Signore, camminiamo sempre tanto chiusi e distratti, vivi solo d'egoismo, senza saperci aprire ad un'armoniosa comprensione, incapaci di fonderci in un unico concerto amore! Madre Maria Teresa dell'Eucaristia
Santa Angela da Foligno (1248-1309), mistica francescana, offre ai cercatori di Dio del nostro tempo un'esperienza di profondissima umanità, radicata nella continua ricerca e percezione della presenza del Signore. Così questo volume, attraverso un'accurata scelta di testi tratti dal Memoriale della santa, tratteggia il suo affascinante itinerario mistico, dal quale emerge, sorprendente e concreta al tempo stesso, la santità come cammino di progressiva unificazione della persona. La comprensione della croce come luogo dell'amore di Dio svela poi una bellezza che sfugge alla fretta e agli interessi del mondo; la gratuità di una via che a ciascuno è donata, per scoprirsi amato e accompagnato.
Sorella Maria di Campello, al secolo Valeria Paola Pignetti (1875-1961), ancora poco conosciuta nel panorama della spiritualità italiana del Novecento, è una personalità affascinante, capace di sintetizzare nel proprio vissuto la freschezza delle prime esperienze cristiane e, insieme, di suscitare percorsi nuovi, di ampio respiro. Nel 1926, nell'antico eremo di Sant'Antonio Abate a Campello sul Clitunno (Perugia), dà vita a un'esperienza eremitica di matrice benedettina e francescana, interconfessionale e aperta al dialogo con ogni esperienza di fede. In un'Italia stretta tra antimodernismo e nazionalismo, l'eremo di Campello costituisce un «faro» capace di tessere precoci relazioni ecumeniche e internazionali con grandi figure del tempo: Gandhi, Albert Schweitzer, Ernesto Buonaiuti, don Primo Mazzolari, frate Giovanni Vannucci, Adelaide Coari. La novità di questo lavoro è di aver arricchito il retroterra culturale e religioso dell'esperienza di Sorella Maria recuperando e pubblicando fondi archivistici inediti, che hanno rivelato una rete di contatti insospettati.