
Cos’è la vita eterna? Com’è il Paradiso dei cattolici? In Paradiso saremo uguali agli angeli? Saremo più intelligenti? Il nostro corpo sarà armonioso? Dall’aldilà i nostri cari defunti ci vedono? Ci sono accanto nella nostra vita terrena? Nell’aldilà ritroveremo anche gli animali? … Sono solo alcune delle tante domande a cui questo libro dà una risposta.
Poiché il dogma del Purgatorio sembra eclissarsi facilmente nella coscienza cristiana, ha spesso avuto bisogno di interventi dall’alto per risvegliarne la consapevolezza.
Più le eresie o la dimenticanza tentano di spegnerle, più le fiamme del Purgatorio divampano nei grandi scritti mistici.
Don Giulio Giacometti è nato a Milano il 23 marzo 1923. È stato ordinato presbitero nel Duomo di Milano il 15 giugno 1946. Dal 1946 al 1949 è stato professore al Seminario di Masnago e dal 1949 al 1955 professore al Collegio Arcivescovile San Carlo di Milano. Dal 1955 al 1956 è stato vicario parrocchiale a Treviglio mentre dal 1956 al 1967 nella Parrocchia S. Cuore alla Cagnola di Milano. Dal 1967 al 2000 è stato parroco della Parrocchia dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore a Milano. Dal 2000 al 2011 è stato residente presso la Parrocchia dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore a Milano. È tornato alla casa del Padre il 16 gennaio 2011.
Aveva grande cura delle anime.
Don Piero Sessa è nato a Milano il 9 maggio 1934. È stato ordinato presbitero nel Duomo di Milano il 28 giugno 1957.
Laureato in teologia (1960) e in filosofia (1962). Dal 1957 al 1960 è stato Studente presso il Seminario Lombardo a Roma.
È stato professore al Collegio Arcivescovile San Carlo di Milano dal 1960 al 1967, vicario parrocchiale nella Parrocchia Santi Apostoli e Nazaro Maggiore di Milano dal 1967 al 2008. È tornato alla casa del Padre il 15 luglio 2008. Lo ricordiamo come un infaticabile confessore.
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
La straordinaria testimonianza del colloquio tra un padre e un figlio, oltre i limiti della morte. Una storia avvincente di dolore, di fede e di speranza, un annuncio rivolto al mondo: esiste l'aldilà.
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli Apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: “Atti degli Apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al Giorno Sacro del Mio Ritorno, per annunciarMi, per glorificarMi e, in seguito, per servire da Testimonianza alle Mie Verità per i secoli futuri”.
Da più di 25 anni Luz de María de Bonilla riceve messaggi da Nostro Signore Gesù e dalla Nostra Santissima Madre Maria con insegnamenti, profezie e avvertimenti a proposito di avvenimenti drammatici per l’umanità, molti dei quali si sono puntualmente verificati. In ogni appello divino prevalgono l’amore e la misericordia, ma c’è spazio anche per la giustizia divina, annunciando e denunciando l’imminenza della purificazione, frutto della disobbedienza dell’uomo e della cattiva gestione del progresso in tutti i campi, che hanno trasformato l’uomo nel flagello di se stesso. Cristo ha anticipato a Luz la persecuzione, l’ingiustizia, la diffamazione e le calunnie alle quali si vedrà sottoposta da parte di coloro che non accettano questi appelli, ma nonostante ciò continua la sua missione seguendo la volontà del Signore.
Due straordinarie testimonianze di persone che hanno visto il Paradiso: il dottor Collet viene “rapito dalla gloria di Dio” insieme ad altre 250 persone di una missione in Brasile, mentre la vita di un ateo cambia dopo la visione della Gerusalemme celeste e di cosa accadrà negli ultimi tempi.
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli Apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, Nostro Signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
Nel suo messaggio del 7 giugno 1998, nostro signore disse a J.N.S.R.: "Atti degli apostoli è una lettura viva, vissuta giorno dopo giorno e scritta giorno dopo giorno. Questi fogli, messi insieme gli uni con gli altri, potranno accumularsi fino al giorno sacro del mio ritorno, per annunciarmi, per glorificarmi e, in seguito, per servire da testimonianza alle mie verità per i secoli futuri".
“In omnibus operibus tuis, memorare novissima tua, et in aeternum non peccabis” (Siracide 7,40). I “novissimi”, cioè le cose ultime, che nella teologia cristiana vengono indicati in morte, giudizio, inferno e paradiso. La meditazione assidua di tali realtà permette non solo di non lasciarsi affascinare e assorbire oltre misura dalle cose penultime (le realtà del mondo presente), garantendo quindi un maggiore equilibrio nella conduzione dell’esistenza umana, ma orienta verso un futuro assoluto, che sta sempre al di là di ogni momento della storia del singolo e del mondo. Soltanto se diretta verso qualcosa e non verso il nulla, la vita umana, breve o lunga che sia, è vera- mente vita e non illusione. Come non accostare alla saggezza del Siracide un pensiero tratto da Le ultime lettere di Jacopo Ortis: “se gli uomini si conducesse- ro sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente”? Ci troviamo di fronte ad un problema cruciale dell’uomo in quanto tale, che resta identico anche nel variare dei contesti socio-culturali.