M. Bertini che, da oltre vent'anni, appartiene alla folta schiera dei collaboratori di Madre Teresa e delle sue suore, narra in queste pagine la propria esperienza. E lo fa con sobrietà, con attenzione ai fatti e con estrema delicatezza nei confronti dei poveri, nei quali egli vede una scorciatoia o, forse, una via maestra per incontrare Cristo. Madre Teresa di Calcutta non ha mai cercato clamori e pubblicità. Eppure le sue idee e il suo esempio hanno fatto il giro del mondo. Non per questo si sente maestra ma, a ragione, noi possiamo definirla una testimone autentica del Cristo che lei ha cercato appassionatamente nei "più poveri tra i poveri" fino a divenire una protagonista per tutti coloro che scelgono di percorrere le sue strade. Quale il segreto di Madre Teresa? "Pregando, Dio mi mette il suo amore nel cuore e così posso amare i poveri".
Un cammino spirituale e mistico che, se rettamente inteso, aiuta sempre a vivere bene.
La via del deserto viene qui ricondotta da Nouwen alla sua attualita rendendola una componente essenziale della vita contemporanea. IL BREVE TESTO RIESCE A STABILIRE UN NESSO PROFONDO FRA LA SOLITUDINE, IL SILENZIO E LA PREGHIERA DEI PADRI E DELLE MADRI DEL DESERTO EGIZIANO DEL QUARTO E QUINTO SECOLO E LA NOSTRA ODIERNA RICERCA DI
Da forze buone, miracolosamente accolti qualunque cosa accada, attendiamo confidenti. Dio è con noi alla sera e al mattino e ... in ogni nuovo giorno.
Dietrich Bonhoeffer (1906-1945), pastore e teologo luterano impic=cato per aver partecipato alla congiura contro Hitler, è considerato uno dei pensatori più fecondi del nostro secolo per la sua ricerca del senso della fede cristiana e per l’autenticità della testimonianza resa a Cristo in mezzo ai fratelli.
Sono pubblicate in questa collana i testi delle conferenze tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano dal cardinale Gianfranco Ravasi. Il volume, riveduto dall'autore, è arricchito da brevi note per l'approfondimento e indicazioni bibliografiche.
Il volume propone le quattro conferenze, che commentano la Lettera ai Romani, tenute da mons. Ravasi al Centro culturale S. Fedele di Milano.
In questo saggio Girard prende per mano il lettore e illumina il meccanismo della persecuzione e del sacrificio. In particolare colpiscono per la loro radicale novità le interpretazioni di parabole ed episodi dei Vangeli. Vediamo qui compiersi quell'oscillazione decisiva per cui la vittima sacrificale non consente più alla colpa che le viene attribuita ma diventa l'innocente che come tale si rivendica. Così il capro espiatorio si trasforma nell'agnello di Dio. Tale modifica non arresterà la persecuzione che potrà assumere proporzioni inaudite, come testimonia la storia contemporanea.
In ideale continuità con la riflessione svolta nelle meditazioni de "Il Signore", Romano Guardini abbozza in questo saggio "la figura di Cristo che domina l'orizzonte della proclamazione dell'annuncio cristiano in Paolo e in Giovanni". Riferendosi direttamente alle fonti neotestamentarie, Guardini ci mostra i lineamenti essenziali dell'immagine viva di Gesù trasmessa dagli scritti paolini e giovannei; ne circoscrive la peculiare fisionomia; ricostruisce l'universo d'esperienza e di sensibilità cristiana dei rispettivi autori, così che il lettore possa percepire la densità non solo teologica, ma anche esistenziale della loro testimonianza. Il fine è "rendere visibile al nostro sguardo l'autentica, e insieme unica ed eccezionale, umanità di Colui che è il Figlio di Dio e, insieme, il figlio dell'uomo". Seguendo questo intento, il volume si apre con una densa introduzione alla "conoscenza di Gesù Cristo": alle forme in cui può attuarsi, alle fonti cui deve rivolgersi, ai presupposti che devono essere soddisfatti e ai metodi che è necessario adottare perché essa abbia reali possibilità di riuscita. Quindi tratteggia la fisionomia di Cristo, così come emerge dalla conversione e dall'intensa attività apostolica di Paolo. Infine conduce all'immagine di Cristo che ci incontra attraverso la meditazione di Giovanni e la profondità del legame d'affezione con il Signore del "discepolo che Gesù amava".