Chiara, medico e missionaria laica, in una lunga lettera- colloquio a Kikobo – l’amico infermiere – racconta il sogno di un’Africa dove il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione, alla pace, siano rispettati e ci mostra un continente unico per la sua capacità di inventare e costruire il proprio futuro. Chiara, “l’angelo con un’ala sola” che ha perso il braccio in un incidente, braccio sostituito proprio da Kikobo e dalla sua motocicletta. Questo libro è quasi un diario, nel quale la missionaria ripercorre le avventure vissute insieme, le sfide contro l’Aids per dimostrare che di questa malattia non si muore, si vive, le battaglie contro la malaria, la denutrizione. Contro “la malattia del sonno”, che uccide ogni anno settecentomila africani, ed è sconfitta con le trappole costruite con la stoffa neroazzurra dell’Internazionale di Milano. Il racconto di uomini e donne che in condizioni di povertà estrema, di malattia e di disagio, riescono a promuovere la loro vita, a ottenere qualificazioni professionali eccellenti, a raggiungere traguardi impossibili.
CHIARA CASTELLANI è medico con una lunga esperienza di missionaria laica. MARIAPIA BONANATE vive a Torino. È condirettore del settimanale nazionale Il nostro tempo e collabora con Famiglia Cristiana. Come giornalista è sempre andata alla ricerca di “buone notizie”, anche nelle situazioni più difficili.
Il volume presenta la "Vita A" di Atanasio l'Athonita, fondatore del primo monastero cenobitico sul Monte Athos (963), scritta a Costantinopoli agli inizi del XI secolo dal monaco Atanasio di Panaghiou: insieme alla traduzione italiana viene pubblicato anche il testo greco originale secondo l'edizione di J. Noret (CChr.Gr. 9 Leuven 1982), con un saggio introduttivo e un ampio apparato di note di commento. Secondo l'unanime ammissione di tutti gli studiosi della materia, la "Vita A", oltre che pregevole dal punto di vista letterario, è un testo di eccezionale importanza per ricostruire la genesi del monachesimo sul Monte Athos; dopo la sua edizione critica, però, non è più stata oggetto di un'indagine approfondita che ne valorizzasse in modo sistematico il contenuto. Scopo del presente lavoro è colmare questa lacuna.
Nella notte tra il 26 e il 27 marzo del 1996, sette dei nove monaci trappisti che formavano la comunità del monastero di Tibhirine, vicino alla città di Médéa, a sud di Algeri, furono rapiti da un commando armato. Il 30 maggio furono ritrovate le teste decapitate, non i loro corpi. Sulle circostanze della loro tragica morte non è mai stata fatta piena luce.
Frère Christian de Chergé era il priore della comunità. Per attuare la sua vocazione di monaco evangelicamente solidale con i Musulmani dal 1972 al 1974 egli studiò a Roma presso il Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica. Qui fu suo professore Maurice Borrmans. L’amicizia spirituale e la consonanza intellettuale germinate in quegli anni sono all’origine delle 74 lettere che Christian indirizzò al suo ‘ex’-Professore. La prima già nel 1974, appena raggiunta l’Algeria, l’ultima solo qualche mese prima del martirio.
Pubblicate dall’editrice Bayard nel 2015 a cura dello stesso M. Borrmans, le lettere vengono ora proposte in traduzione italiana. Si tratta di una corrispondenza ventennale del tutto eccezionale: il lettore diviene l’amico fraterno al quale Christian partecipa, emotivamente e lucidamente, il suo itinerario di uomo di preghiera che cerca e onora il dialogo con gli uomini di preghiera dell’Islam; lo stesso lettore diviene così testimone della fecondità di una profezia difficile, generosa e coraggiosa.
«Erano cinque anni che le mie figlie non ridevano più. Grazie», ha detto Mohammed, uno dei tanti siriani rifugiati in Turchia. È per momenti come questo che Mattia, tre volte all’anno da ormai tredici anni, si arma del suo naso rosso e parte in missione nelle zone di guerra. Conosce sette parole in arabo ma bastano per capirsi, perché la lingua dei bambini è universale. In questo libro, racconta la vocazione di «magamondo» che lo ha portato a rischiare più volte la vita per regalare una parentesi di spensieratezza ai ragazzi che non hanno più un’infanzia. Come dice lui, «abbiamo una vita sola, ma se la viviamo bene una vita sola sarà sufficiente».
Una storia infinita di interrogativi e, fino ad oggi, di poche certezze. I primi punti fermi furono dati dalla prima edizione del libro “Emanuela nelle braccia dell’Islam?”: la Orlandi, cittadina vaticana scomparsa nel 1983, fu vittima di un’organizzazione di preti pedofili e oggi è ancora viva. Adesso l’indagine dell’Autrice aggiunge altri e sconcertanti tasselli al disegno di un’esistenza dalle esperienze estreme, rocambolesca ma soprattutto legata alla bruciante attualità del radicalismo islamico, dei camuffamenti che consentono di varcare ogni frontiera, degli accordi segreti tra potentati, di partiti e di Stati. Una volta si poteva intravedere l’Orlandi in moschea a predicare alle donne della sua scuola coranica; oggi occorre riscoprirne i tratti in un volto ritoccato dal chirurgo plastico mentre siede in un’assise internazionale per curare gli interessi dei Paesi del Mediterraneo e quelli del Sudamerica, tanto caro a Papa Francesco. Quale “grande giuoco” si è nascosto in passato e continua a nascondersi in tutto ciò? È senz’altro quello della mutevole e spregiudicata politica internazionale. Infatti le sorti della fragile ma preziosa prigioniera sono state sempre mercanteggiate tra alcune Nazioni e un Vaticano di forte presenza mondiale. Perché se il Vaticano ha sempre occultato, ha però anche protetto oltre che pagato e perciò è stato sensibile alle trattative. Ma il risultato finale è la rinascita dell’adolescente violata e sconfitta in una donna forte, capace, dura, vincente. Qualcuno forse la riconoscerà in un telegiornale arabo o di altra lingua.
Un romanzo per giovani che ben rappresenta la condizione di super cialità in cui spesso vivono molti ragazzi. Ma in questo modo di vivere emerge la gura di CARLO ACUTIS, un giovane che, andando a fondo nella ricerca delle vere esigenze della sua vita ha vissuto "da originale" dentro la fede cattolica. Il confronto con il suo esempio spingerà anche altri ragazzi a uscire dalla condizione di "fo- tocopia" di un modello standard imposto dalla mentalità comune tecnologico-consumista. Ognuno tornerà a dare spazio alla propria "originalità" di vita. Autore: Cecilia Galatolo è nata a Ancona, si è laureata nella facoltà di comunicazione sociale presso la Pon- ti cia Università della Santa Croce a Roma. Collabora con il settimanale della diocesi di Jesi e con il portale Family and Media. Autrice del romanzo : Non lo sapevo ma ti stavo aspettando è alla sua seconda opera di narrativa.
In un tempo di profonda crisi del sistema etico-sociale, la rilettura del pensiero di Giuseppe Toniolo si rivela sempre significativa e attuale. Una visione in cui la famiglia, fondamento dell'ordine sociale, e il lavoro, suo motore qualificante, costituiscono due elementi senza i quali la società stessa non sussisterebbe. Attingendo alle pagine del Trattato di economia sociale di Toniolo, si svela la sua capacità di coniugare nel quotidiano i diversi ordini della vita, in una dimensione di sintesi per la costruzione di una società più giusta e più umana.
Si tratta di una biografia su Madre Speranza, con la vita, la spiritualità e le esperienze mistiche.
Madre Speranza è stata una religiosa e mistica spagnola, fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle dell'Amore Misericordioso e dei Figli dell'Amore Misericordioso. È venerata come beata dalla Chiesa cattolica. E’ un nuovo libro appartenente alla collana “I Santi Oggi” snello con molte immagini a colori che tenta di sintetizzare la vita di una donna straordinaria, l’autentico percorso di vita e di carità della beata Madre Speranza, che ha testimoniato ogni giorno l’amore di Cristo. La Madre si è sentita ispirata a raccontare tutto quello che poteva dimostrare che l'iniziativa, il progetto di una Famiglia religiosa e la dottrina dell’Amore Misericordioso provenivano da Dio e Lui stesso guidava tale progetto. La collana in questo momento si compone di questi libri: Santa Maria Goretti di Angelo Comastri Don Oreste Benzi di Emiliano Antenucci Padre Pio e Madre Teresa di Angelo Comastri, San Francesco d’Assisi di Ubaldo Terrinoni, (in uscita) san Gabriele dell’Addolorata di Adolfo Lippi Santa Gemma Galgani di P. Giovanni Alberti
A distanza di 500 anni dalla data in cui Martin Lutero diede avvio al movimento di riforma che generò il Protestantesimo, la sua opera si presenta ancora come una svolta decisiva nello sviluppo dell'Europa moderna. Questa nuova biografia di Lutero ci restituisce un'immagine fortemente unitaria e, diversamente da altre interpretazioni, non spezzata dal contrasto fra una giovinezza rivoluzionaria e una vecchiaia conservatrice: dalle inquietudini della sua formazione alla nascita di un nuova teologia fondata sulla Bibbia, che egli, in una vita di lotte, calò costantemente nell'insegnamento universitario; dalla predicazione e dalla organizzazione della chiesa evangelica ai contrasti con altre chiese della Riforma; dalla progressiva consapevolezza dell'inevitabile rottura con la Chiesa di Roma alla straordinaria diffusione, anche popolare, della sua produzione; dalla relazione con la storia politica del suo tempo ai modi in cui ne influenzò gli sviluppi. Tutto questo provando a penetrare nella sua umanità più minuta e viva, nei suoi affetti, nelle sue traversie personali, nei rapporti con la sua famiglia e i suoi compagni di fede e di lotta. In questo libro emergono i tratti di una personalità combattiva, ironica, conviviale, amante della vita pur nella consapevolezza della gravità dell'ora che stava vivendo.
A poco più di un anno dal dies natalis del cardinale Loris Francesco Capovilla (26 maggio 2016) trentacinque testimoni che hanno avuto il dono di attingere al fuoco vivo della sua umanità ne ricordano la figura così sfaccettata e tanto ricca di sorprese. Un’occasione per conoscere la personalità umana e religiosa di un autentico servitore della Chiesa e del Vangelo nelle varie fasi della sua vita centenaria e dai più diversi punti di vista, religiosi e laici. Una lettura che lascia un segno profondo e commosso sia in chi l’ha conosciuto nell’arco degli anni, e spesso dei decenni, sia in chi – pur non avendolo incontrato personalmente – coglierà questa occasione per imparare a conoscerlo per questa via ‘postuma’. Come una perla preziosa che illumina le parole dei testimoni e degli amici, il libro si apre con la trascrizione della commovente omelia che il cardinale tenne in occasione della messa di ringraziamento per il suo centesimo compleanno, a Camaitino, il 14 ottobre 2015: «Chi sono io per prendere in mano il calice della salvezza? Lo prenderò e canterò la lode del Signore. Canterò la lode del Signore per quei giorni o quelle ore (come vuole Lui, come Lui dispone) di vita che mi rimangono...».
Scritti di: Alessandro Andreini, Aldo Bertelle, Bruno Bignami, Thomas E. Brennan, Lorenzo Chiarinelli, Aldo e Rina Cristinelli, Decio D’Angelo, Riccardo Della Chiesa, André-Jean Demaugé, Eduardo Eurnekian e Baruch Tenembaum, Giancarlo Frison, Enrico Galavotti, Luis M. Girón-Negrón, Floriano Grimaldi, Marco Impagliazzo, Giuseppe Locatelli, Marco Malagola, Ettore Malnati, Inge Manzù, Giuseppe Mazzariol, Maria Mencaroni Zoppetti, Michel Méranville, Gennaro Orsatti, Beniamino Pizziol, Franco Posocco, Mario Primicerio, Christo Proykov, Emilio Sanzogni e Ettore Inselvini, Luciano Sartor, Gian Carlo Sibilia, Heino Sonnemans, Stefano Trinchese, Chuck Weisenbach, Gianfranco Zenatto, Camillo Zuccoli.
Nino Baglieri, siciliano, in seguito a un incidente sul lavoro è vissuto per quarant'anni immobilizzato su una carrozzella senza poter muovere gli arti superiori e inferiori. Dopo un periodo di profondo sconforto, grazie all'aiuto dei familiari e al sostegno spirituale di giovani e adulti di varie realtà ecclesiali ha riscoperto il senso della vita e una fede forte e motivata, entrando a far parte della famiglia Salesiana come "volontario con Don Bosco". Una storia di disperazione e di speranza, di sofferenza e testimonianza, di impegno e di servizio... nonostante tutto.