La parabola artistica di Luigi Santucci (1918-1999) attraversa tutto il Novecento, segnandolo con una ricerca singolare e controcorrente rispetto ai percorsi più battuti. Autore prolifico, che ha spaziato dalla letteratura per l’infanzia al romanzo, dal teatro alla poesia e alla saggistica, Santucci ha confidato in varie occasioni che all’origine della sua vocazione letteraria si trova la particolare fascinazione ricevuta dalla Scrittura: “E’ stata la Parola il mio primo amore”. Nato e cresciuto nella vivacissima Milano, studente del Liceo classico dei padri gesuiti della sua città, quello di Santucci è, a tutti gli effetti, lo sguardo di un fanciullo: “Penso che la mia vocazione di scrittore nasca dal bisogno di lodare, nel senso in cui ci ammaestrò Francesco d’Assisi. Scrivo per lodare le cose che amo: luoghi, animali, stagioni del tempo e dell’uomo. Scrivo infine ‘per riconoscenza’, quasi per sdebitarmi e anche per innamorarmi ancora di più”.
Un libro che racconta la storia di Don Ivan Cornioli (1924-2009) poeta, artista, padre spirituale.
Raccolta di poesie dal Gulag Romeno
Il libro di Giovanni Padroni è un vero “laboratorio di pensiero e di sensibilità. Per la sua ricerca personale, ma anche e soprattutto per chi vuole comprendere l’immenso sforzo che la nostra contemporaneità ha profuso per inseguire il sogno della bellezza, preludio insopprimibile a una vita buona e vera.
Quieto silenzio,
Notte profonda,
Il Verbo eterno l'Onnipotente scende tra noi dal trono regale.
Venite adoriamo.
(Dalla liturgia)
La teologia nuziale, indagata attraverso contributi di numerosi specialisti e in un'ottica multidisciplinare, può proporre una forte risposta, in chiave trinitaria e nuziale, alle aspirazioni dei nostri contemporanei all'amore e alla libertà, alla luce del magistero del beato Antonio Rosmini. Il volume è arricchito dalla prefazione di Piero Coda e dalla postfazione di Marc Ouellet.
La poesia di Emanuela Ghini, giunta qui a una nuova matura prova, lascia trasparire la ricchezza del suo mondo interiore e del suo itinerario umano e spirituale, sempre teso all'essenziale, fin dagli anni della sua formazione, vissuta nel respiro del Concilio e alla scuola di maestri quale Giuseppe Dossetti, cresciuta nel solco della spiritualità carmelitana e al tempo stesso profondamente biblica. La relazione dell'anima con Dio si fa così dialogo aperto sulle relazioni umane e sul mondo,che vivono sospesi sull'orlo del mistero.
L'imperatore Qianlong, il quale è molto abile nel discernere i vizi e le virtù degli uomini, ebbe una così alta opinione della rettitudine di fratello Castiglione da cominciare a dubitare che si potesse trovare in tutto il mondo un altro uomo simile a lui. Rievoco qui le parole dell'Imperatore: "Ci sono in Europa pittori pari a te?". Risponde Castiglione: "Ce ne sono sicuramente molti". L'imperatore insiste: "Ma ne trovo anche uno solo con una virtù pari alla tua?".
Dalla Memoria postuma del fratello Giuseppe Castiglione
In un’epoca caratterizzata dal montare della fiumana illuminista e secolarizzante, il mistico ed evangelizzatore Paolo della Croce scelse la via dell’autenticità del rapporto con Dio e con i fratelli. Paolo percepisce che sacramento di salvezza è la Chiesa, Corpo vivo di Cristo, ma tale può essere solo se è santa. Ecco perché egli si consacra all’evangelizzazione dei cristiani, sacerdoti, religiosi e religiose, laici impegnati e anche lontani, cristiani poveri e abbandonati, addirittura banditi. La sua vita è vicina a noi più di quanto si possa immaginare. Questa biografia lo dimostra attraverso fatti e insegnamenti che edificano e risuonano come se fossero di oggi. Più ancora lo dimostra proponendo un itinerario di santità per l’uomo di oggi, particolarmente per la sua famiglia spirituale. Paolo è l’uomo della Passione. Ma per lui la Passione non è un evento della vita del Figlio chiuso dentro limiti di tempo e di spazio. È l’oceano della carità di Dio Padre che si riversa nell’oceano di dolore del Figlio e nell’effondersi dello Spirito. L’itinerario di santità con Paolo della Croce è una vera immersione nella vita intima della Trinità, attraverso l’immersione battesimale nella morte e nella sepoltura di Gesù, per riemergere nella nuova nascita e nella risurrezione. Un’esperienza da vivere, al tempo stesso semplice e profondissima.
Si tratta delle lettere che il "Papa Buono" scrisse negli anni del suo soggiorno tra i cristiani d'Oriente; lettere che denotano già i punti chiave della sua mentalità e della sua missione nella Chiesa: la riforma, l'unità e la pace. Da questo punto di vista il suo pontificato si rivela come il risultato coerente di un cammino iniziato già decenni prima dell'elezione.