Quella di Edith Stein è una biografia filosofica non convenzionale.
Di origini ebraiche, assunse posizioni atee all'inizio dei suoi studi filosofici. Si formò con Edmund Husserl, il fondatore della Fenomenologia, divenendo una pioniera del nascente movimento filosofico. Nel corso della Prima Guerra Mondiale prestò servizio come infermiera negli ospedali militari, si convertì poi al cattolicesimo entrando a far parte dell'ordine religioso carmelitano. Fu uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel 1942. E' stato canonizzata da Giovanni Paolo II nel 1998.
Alasdair McIntyre presenta un'affascinante esposizione dello sviluppo intellettuale e filosofico di Edith Stein, contestualizzato nell'ambiente filosofico di Edith Stein, contestualizzato nell'ambiente filosofico tedesco dei primi decenni del XX secolo.
Dalla sua biografia della Stein si evince come la filosofia sia in grado di formare integralmente una persona e non sia, semplicemente, una fredda e astratta formulazione accademica. McIntyre paragona la conversazione di Edith Stein con le differenti conversioni di Adolf Reinach, Franz Rosenzweig e George Lukacs. La chiara e concisa esposizione della formazione di Edith Stein nel contesto universitario tedesco dell'epoca illustra assai bene le questioni cruciali e le idee che i suoi scritti ancora oggi possono offrire agli studiosi di Husserl, Heidegger o del tomismo degli inizi del XX secolo.
Uno dei pregi dell'opera è quello di essere scritta con una chiarezza che la rende immediatamente fruibile anche a un pubblico non specialistico. Inoltre, offre una ricostruzione del profilo di Edith Stein da più punti di vista: filosofa, donna e santa.
I santi, secondo una comune definizione, espressa per primo da Mario Pomilio, sono il quinto evangelo vivente, per cui conoscere gli uomini di Dio, significa approfondirne la storia e i luoghi nei quali Dio ha agito con essi. Tra questi uomini di Dio emerge nella Roma, e soprattutto nella Napoli del XIX secolo, la figura di una monaca e Madre, che pur nelle mura di una clausura ha avuto un influsso nella storia di queste città. È in questi luoghi, dove lei ha profuso tutte le sue maggiori energie, che Dio l’ha plasmata, come fa il vasaio con la creta, per usare una immagine cara a Geremia e ad altri profeti. Partendo da questo presupposto, cercheremo di entrare nel mondo di questa ancora poco conosciuta Serva di Dio. Descrivere la sua vita di Monaca significa raccontare la storia di un lungo viaggio. Infatti, spende dieci anni della sua vita in Napoli; cinque in Calabria; diciotto in Roma; diciannove in Ischia di Castro (VT), sua città natale. Ma il viaggio più affascinante che ella percorre è quello interiore. Il suo cammino la porta ad uscire sempre più da se stessa, e dopo un lungo sola a solo, come la Vergine accanto alla Croce, giunge alla soglia del faccia a faccia con Dio per riconoscere la sua identità di contemplativa e di Madre delle centinaia di persone incontrate e da lei accompagnate, oltre che di generazioni di monache sue figlie ed eredi.
I due quaderni del diario di Sr. Chiara che rivelano l'indicibile, e per noi quasi incomprensibile, grado di eroicità di fede, speranza e carità al quale il Signore ha voluto portare quest'anima.
Perché il Signore permette che viviamo il dolore, perché talvolta ci sembra che Lui ci abbandoni? Sr. Chiara risponde in queste pagine intense e semplicemente meravigliose...
Dal testo:
19 Marzo 1946
"Il nostro cuore è piccolo, ma la preghiera lo dilata e lo rende capace di amare Dio, quell'Essere infinito che ascolta il gemito del cuore che ama…".
Nato nel 1905 presso Bologna, Bernardino Piccinelli entrò nell'Ordine dei Servi di Maria e fu ordinato sacerdote. Come educatore, promosse un metodo basato sul senso della responsabilità personale. Fu parroco ad Ancona per 47 anni, mettendosi in luce quale pastore affabile e generoso. Come Vescovo ausiliare, fu collaboratore attento e fedele. Morì nel 1984. E' stato proclamato dalla Chiesa "Servo di Dio" ed è avviato alla gloria degli altari. Questo libretto illustrato ne tratteggia il profilo biografico e spirituale.
Monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991), un nome che fa quasi sempre sobbalzare. Quanti errori, quante affabulazioni si costruiscono attorno alle persone che pensano, che ragionano, che avanzano verità scomode e perciò divengono loro stesse scomode. Scomode come Lefebvre. Conosciuto per lo più come il Vescovo ribelle, monsignor Lefebvre è stato, finora, posto sotto un cono di luce diffamante, non per il suo comportamento di vita, peraltro ineccepibile e altamente virtuoso, da tutti verificabile, ma per la sua forte presa di posizione contro un Concilio pastorale, il Vaticano II, nei cui dettami vedeva e denunciava le conseguenze scristianizzanti e relativistiche che ne sarebbero sorte. Oggi, a distanza di quasi vent'anni dalla sua scomparsa e a quarantacinque dalla chiusura del Concilio stesso, possiamo storicamente avvicinarci a lui con maggiore serenità e senza acrimonia, considerando quest'uomo, meglio, questo sacerdote, non come il nemico di qualcuno, bensì come un impavido e lungimirante soldato di Cristo, paladino dell'integrità della Fede e di Santa Romana Chiesa, del Primato Petrino e dell'Eucaristia. Lefebvre, grazie anche ai figli che ha lasciato, i sacerdoti della Fraternità san Pio X, è ancora lì a indicare che nella tradizione, nella dottrina cattolica, nella celebrazione del Santo Sacrificio della Messa di sempre, nella santità sacerdotale stanno le risposte ai problemi di un mondo che si è perso nel suo orgoglio e nella sua vanagloria, detronizzando Cristo Re.
Profilo biografico di Cecilio Cortinovis (1885-1984). Fra Cecilio è ormai conosciuto da molte persone soprattutto per la sua carità verso i poveri. Fu totalmente di Dio per essere completamente e fedelmente dei poveri e con i poveri. Egli ha saputo scoprire il volto di Cristo nei barboni, perché prima l'aveva incontrato nella Parola e nell'Eucaristia. Egli ha vissuto con coerenza il rapporto tra l'incontro con Cristo e la carità verso il povero. Questo ci insegna con la sua vita, questo ci ottiene con la sua intercessione.
Profilo biografico di Santo Perin. Nato a Trissino (Vicenza) nel 1931, ordinato sacerdote nel 1944, morì a ventisette anni e mezzo, dopo soli tredici mesi di sacerdozio e dieci di servizio pastorale nella parrocchia di Bando, presso Ravenna. Negli ultimi tragici mesi di guerra fu per la sua gente sfollata e per le famiglie divise un aiuto e un punto di riferimento fondamentale. Il suo sacrificio si consumò il 25 aprile 1945: in questa data simbolo della storia d'Italia, mentre si recava a dare pietosa sepoltura a un soldato tedesco rimasto abbandonato in mezzo alla campagna, fu dilaniato da una mina. A 65 anni di distanza, il ricordo di questa figura di sacerdote è ancora viva in quella chiesa parrocchiale, dove riposano le sue spoglie mortali.
l 6 giugno 2010 padre Jerzy Popieluszko, barbaramente ucciso nel 1984, è stato beatificato. Il libro contiene le sue "omelie per la patria" e ne illustra la vita e il martirio nel contesto della Polonia del dopoguerra e di Solidarnosc. Un’ampia intervista a Rafal Wieczynski, regista del film «Popieluszko. Non si può uccidere la speranza», mostra l’attualità della sua testimonianza.
Padre Jerzy Popieluszko nacque il 23 settembre 1947 da una famiglia contadina. Ordinato sacerdote nel 1972, nel 1980 venne assegnato alla chiesa di San Stanislao Kostka. Agli inizi del 1982 diede vita alle Messe per la patria, alle quali ben presto cominciarono a partecipare migliaia di persone.
Sempre più inviso al regime, il 19 ottobre 1984 venne rapito da tre ufficiali dei servizi segreti e ucciso.
Il 19 dicembre 2009 Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante «il martirio del Servo di Dio Jerzy Popieluszko, ucciso in odio alla fede».
A cura di Annalia Guglielmi
Il libro presenta la biografia di Germana Sommaruga (1914-1945), fondatrice dell’Istituto secolare Missionarie degli Infermi “Cristo Speranza”. Il grande ispiratore di Germana Sommaruga è stato S. Camillo de Lellis: la Sommaruga opera perché lo stile camilliano di approccio alla sofferenza non si limiti ai bisogni fisici, ma si allarghi fino a comprendere l’animo umano, spesso più malato del corpo.
L’autrice ripercorre, anche attraverso numerose testimonianze, l’avventura “pericolosa e spericolata” di Padre Paolino Beltrame Quattrocchi (figlio dei beati Luigi e Maria). Monaco benedettino e poi trappista, fu anche scout, partigiano, parroco, assistente sociale, imprenditore e “manager degli ultimi” e infine “segugio di Dio” sulle tracce della santità.
Mentre si celebra l'anno sacerdotale indetto da SS. Benedetto XVI, ricorre il XX anniversario della nascita al cielo di Mons. Pietro Margini (1917-1990). Ordinato sacerdote nel 1940, ha svolto il suo ministero a Correggio e, per trent'anni, come parroco a Sant'Ilario d'Enza nella diocesi di Reggio Emilia - Guastalla, dedicando instancabilmente il suo tempo a una capillare opera di catechesi rivolta ad adolescenti, giovani e adulti
Nata a Milano nel 1890 da famiglia profondamente religiosa, Giuseppina De Micheli entrò nella Congregazione delle Figlie dell'Immacolata Concezione, assumendo il nome di suor Maria Pierina. Visse profonde esperienze mistiche: dapprima i dolori spirituali di Gesù nell'agonia del Getsemani, poi l'apparizione della Vergine Maria. Il Santo Volto di Gesù divenne la fonte principale delle sue riflessioni. Ne promosse il culto anche attraverso una medaglia che ebbe ampia diffusione. Morì nel 1945 e fu proclamata Beata nel 2010.