Questo libro è il racconto della vita terrena di Anna Maria scritto dal suo sposo e dedicato a tutti coloro che hanno conosciuto e amato questa donna "della porta accanto", che ha vissuto con meravigliosa normalità il suo essere donna, sposa e madre. "Far posto agli altri nel proprio cuore" è stata la regola di vita per Anna Maria: con questo programma, maturato nella preghiera e vissuto con gioia, ha percorso fino in fondo la strada che il Signore ha tracciato per lei. Pagine che hanno la dolcezza del ricordo e il sapore della testimonianza.
Biografia del Servo di Dio P. Ireneo Mazzotti dell'Ordine dei frati minori, fondatore dell'Istituto secolare di vita consacrata Piccola Famiglia Francescana". " questa biografia di p. Ireneo mazzotti vuole essere rigorosamente storica: vuole cogliere il servo di dio come realmente fu con le sue virty, le sue fragilita, i suoi limiti e le sue grandezze, con fedelta ai fatti e alle testimonianze, e lasciando largo campo alla riflessione e alla valutazione di questa personalita. P. Ireneo nacque a colonge (brescia) nel 1887. I primi studi per divenire francescano li svolse a ornavasso (novara) ma per licenziarsi in teologia segul corsi di studio in molti conventi sino al 1912. Vissuta l' esperienza tragica della prima guerra, in seguito p. Ireneo vive una intensa vita pastorale tra brescia, milano e monza e poi in tutta italia. Nel settembre del 1988 e`stata inoltrata la causa di beatificazione conclusasi nella prima
Il volume, arricchito da alcune foto d'epoca, e la biografia ufficiale della Fondazione Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi nata nel 1999. Il volume e`dedicato ai coniugi luigi e maria beltrame quattrocchi che verranno beatificati il 20 ottobre 2001. La storia dei coniugi quattrocchi e`un esempio concreto di come l'a more tra due sposi e la condivisione piena di tutti gli aspetti della vita sponsale possa divenire lo strumento di crescita reciproca nella fede sino ad arrivare alla santificazione. La famiglia per loro rappresenta il luogo ove si annuncia il vangelo e la speranza che scaturisce dalla vita cristiana, gli strumenti usati sono la preghiera e l'azione carita tiva di cui tutta la vita dei beati luigi e maria e`un fulgido esempio. Giorgio papasogli arricchisce la biografia dei due beati con una serie di lettere che documentano la crescita comune dei coniugi attraverso la partecipazione attiva agli eventi (fascismo, guerra, ricostruzione) del nostro secolo. Il lavoro di papasogli rappresenta una testimonianza diretta, di facile lettura e di grande interesse, della straordinaria storia dei beati luigi e maria beltrame quattrocchi. Si tratta di una terza nuova edizione di un testo pubblicato nel 1974 da marietti e nel 1994 da san paolo.
Si tratta di un'opera che è fondamentale per comprendere il carisma che don Giacomo Alberione ha voluto trasmettere alla Famiglia Paolina; non a caso il sottotitolo la indica come un "Manuale direttivo di formazione e di apostolato".
L'opera è divisa in due parti: la prima (L'apostolato e l'apostolo) a carattere generale e teorico, la seconda più pratica (Gli apostolati della stampa, del cinema e della radio).
Il fine dell'opera è quello di illustrare chi sia e che cosa debba fare l'apostolo, che è il titolo con cui viene qualificato ogni paolino e paolina.
Giacomo Alberione nacque a San Lorenzo di Fossano (Cuneo), il 4 aprile 1884. Il 25 ottobre 1896 entrò nel seminario di Bra, dove rimase fino alla primavera del 1900; dopo sei mesi trascorsi in famiglia tra preghiera e lavoro nei campi, si trasferì nel seminario di Alba. Nella notte fra il 31 dicembre 1900 e il 1° gennaio 1901, durante l'adorazione eucaristica, ebbe l'intuizione di un cammino speciale voluto da Dio per lui e per altri. Venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1907 e, il 9 aprile 1908, conseguì la laurea in Teologia. Il 20 agosto 1914, ad Alba, pose il primo germe della futura Congregazione, aprendo la Scuola Tipografica Piccolo Operaio. Il 5 ottobre 1921 fu costituita la Pia Società San Paolo, che il 12 marzo 1927 divenne società religiosa clericale di diritto diocesano. Il giorno successivo don Giacomo Alberione emise la professione religiosa, assumendo il nome di Giuseppe. Tra il 1915 e il 1960 fondò quattro Congregazioni femminili e diversi Istituti secolari. Nel luglio del 1936 si trasferì definitivamente a Roma, dove morì il 26 novembre 1971, confortato da una visita di Paolo VI.
Rosario Livatino: un giovane, un giudice, un cristiano. Non un santo a tutti i costi, non un superuomo, ma un uomo come mille altri. Innamorato della vita, della giustizia, della verità. Eroe per caso nella terra dei limoni e dei carretti, della lupara e del tritolo mafioso. Uno dei cosiddetti "giudici ragazzini" chiamati a fronteggiare "Cosa nostra". L'Italia lo conobbe dalle pagine dei giornali soltanto all'indomani della sua morte, avvenuta il 21 settembre 1990, mentre percorreva la statale 640 per recarsi al lavoro presso il Tribunale di Agrigento. Dopo il barbaro assassinio, la sua figura ha cominciato a distinguersi nell'immaginario di chi vive nell'Italia di oggi ma ne sogna una diversa. Un servitore dello Stato. "Un martire della giustizia e, indirettamente, anche della fede?", come ha detto di lui Giovanni Paolo II ad Agrigento il 9 maggio del 1993. Quello tracciato da Maria di Lorenzo è un ritratto semplice e veritiero: di un testimone dei nostri tempi.