In questo volume vengono tradotti una serie di saggi scritti da Gadamer negli anni tardi della sua vita, tratti dall'ultimo volume "Gesammelte Werke". Il fondatore dell'ermeneutica propone il suo congedo confrontando il proprio progetto di pensiero, sempre attento alla tradizione filosofica classica greca e tedesca, con la sfida della mentalità scientifico-tecnologica e con le risposte, a suo giudizio insoddisfacenti, della filosofia analitica angloamericana e del decostruzionismo francese. Il volume si chiude con una serie di ritratti filosofici attinti dagli incontri che hanno scandito l'esistenza ultracentenaria dell'autore, ed è arricchito da apparati utili a orientarsi nell'intera produzione gadameriana.
Il "paradiso" a cui il sapere alchemico dà accesso è la capacità di trasformare la realtà per portarla alla perfezione: perfezione che per la materia, e i metalli in particolare, si identifica con il processo di aurificazione, mentre per l'essere umano coincide con la perfetta salute e la longevità. L'antologia è suddivisa in tre grandi campiture cronologiche a loro volta strutturate in capitoli tematici; i testi, che vanno dalle prime testimonianze in ambito greco-romano e bizantino fino al Seicento, sono tutti introdotti da brevi presentazioni della curatrice dell'antologia, Michela Pereira, che insegna Storia della filosofia medievale all'Università di Siena. Il lettore è così guidato passo passo in un percorso che attraversa i secoli e le diverse culture. L'introduzione mette in luce come l'alchimia, correttamente intesa, sia - nella ricchezza dei suoi linguaggi e del suo simbolismo - la "madre" di molti discorsi filosofici, e si confronta con le diverse interpretazioni moderne (psicanalitica, antropologica ecc.). Il volume è corredato da articolati indici e da una tavola sinottica che connette lo sviluppo dell'arte/scienza alchemica con gli eventi culturali.
L'"Autobiografia spirituale" di Nikolaj Berdjaev non è l'ultimo libro scritto dal grande filosofo russo; cacciato dalla propria patria per decisione diretta di Lenin e stabilitosi a Parigi dal 1924, Berdjaev ne terminò infatti la versione iniziale già nel 1940 e prima della morte vi portò alcuni ritocchi, ma quest'opera resta comunque il suo testamento spirituale per la chiarezza con la quale, ripercorrendo la propria storia personale e quella di un mondo devastato da guerre e rivoluzioni, riscopre la centralità della persona creata da Dio e definita dal rapporto con un Dio che vuole la sua creatura come essere libero e creatore. La libertà e l'infinita creatività umana, continuamente riaffermate da Berdjaev, non sono quindi un gesto di autoaffermazione nichilista, in cui l'uomo nega tutto quanto si trova al di fuori del proprio arbitrio e della propria fantasia, ma sono piuttosto la continua tensione della persona per aderire al mistero dell'esistenza, al mistero degli esseri e delle cose e alla loro infinita e sorprendente bellezza. Riflessione critica generata da questo rapporto creatore e dall'esistenza che esso genera, la filosofia è sempre religiosa, crede in Dio o lo nega, ma non può essergli indifferente: essendo amore della sapienza, essa è continuamente alla ricerca del vero e del significato della vita che il filosofo sperimenta quotidianamente.
Gli ultimi avvenimenti hanno rilanciato il tema della laicità. Letterati, sociologi, politici e teologi lo affrontano in saggi, articoli e convegni con significati ogni volta diversi. Il libro s'inserisce nel dibattito proponendo un percorso di ricerca per l'elaborazione di un nuovo modo d'intendere la laicità, senza però abbandonare la questione del rapporto tra Stato e Chiesa, tra scienza e fede. Dopo l'analisi del processo storico, che in Occidente ha visto nascere, svilupparsi ed entrare in crisi la laicità, il volume analizza il senso del cosiddetto "ritorno del religioso", si misura con i quesiti posti all'etica e alla politica dalla manipolazione genetica da un lato e dalla crisi della democrazia dall'altro. Che effetto ha tutto ciò sui cristiani e la loro fede? Si metteranno in discussione o continueranno a farsi rappresentare da chi proclama i "diritti" dell'embrione, emargina le donne, discrimina gli omosessuali e demonizza l'eutanasia?
Quali sono i tratti essenziali e specifici che fanno, di noi, degli esseri umani? In che cosa consiste l'"umanità" dell'essere umano? Per rispondere a questa domanda, Williams indaga le differenze che ci distinguono dalle macchine ma anche dagli altri animali, individua i requisiti indispensabili di una efficace teoria dell'evoluzione, analizza il rapporto cruciale tra etica ed evoluzione (che cosa un essere umano "deve" e cosa "può" fare?), ricostruisce infine alcune delle diverse connotazioni che distinguono, nella storia del pensiero, i valori tipicamente umani di giustizia e libertà.
Con il suo 'Don Giovanni' Mozart rientra nella piccola schiera immortale di uomini il cui nome e la cui opera non sarà dimenticata.
Le "Nozze di Filologia e Mercurio" di Marziano Capella, scritto nel V secolo d.C. è il testo in cui vennero codificate in modo allegorico le sette arti liberali, cioè il quadrivium (aritmetica, geometria, astronomia e musica) e il trivium (grammatica, retorica e dialettica); Ilaria Ramelli presenta ora tutti i commentari medioevali a questo volume, da Remigio di Auxerre a Scoto Eriugena, i quali, interpretando passo passo lo scritto di Marziano Capella, edificarono il cursus studiorum e i corrispondenti manuali in uso nelle scholae palatinae dell'Alto Medioevo, soprattutto in epoca carolingia.
Giovanni Reale presenta la traduzione integrale della raccolta ormai classica di Hermann Diels e Walther Kranz, con testo originale a fronte, di tutte le testimonianze e di tutti i frammenti dei filosofi greci presocratici, dagli inizi fino ai sofisti. Martin Heidegger ha scritto che la filosofia greca è nata grande e non c'è migliore dimostrazione di questo asserto se non la lettura diretta di queste perle di sapienza scritte tra il VI e il IV secolo a.C. Questa impresa è stata condotta da una squadra composta, oltre che dallo stesso Reale, da Maurizio Migliori, Marco Timpanaro Cardini, Ilaria Ramelli, Angelo Tonelli, Diego Fusaro e Salvatore Obinu.
Diretta e redatta dai più autorevoli studiosi italiani e stranieri, l'"Enciclopedia filosofica" è fin dalla sua prima edizione (1957-58) un'opera che ambisce ad essere la ricognizione più completa ed esauriente della cultura filosofica attuale. Questa nuova edizione, interamente riveduta e ampliata, rappresenta il punto di arrivo di una lunga e complessa ricerca volta alla presentazione sistematica della storia, dei protagonisti e dei concetti del pensiero universale. Organizzata in ordine alfabetico, l'enciclopedia percorre nei suoi molteplici aspetti i sentieri della filosofia, anche nelle intersezioni con altre discipline: dal diritto alla politica, dall'economia alla sociologia, dalla psicologia alla pedagogia, dalla storia delle religioni alla teologia. L'ampiezza delle prospettive, non limitate al panorama occidentale, offerta con rigore scientifico e chiarezza espositiva, è evidente nell'interesse sia per la tradizione classica sia per gli sviluppi più recenti del pensiero moderno.
Diretta e redatta dai più autorevoli studiosi italiani e stranieri, l'"Enciclopedia filosofica" è fin dalla sua prima edizione (1957-58) un'opera che ambisce ad essere la ricognizione più completa ed esauriente della cultura filosofica attuale. Questa nuova edizione, interamente riveduta e ampliata, rappresenta il punto di arrivo di una lunga e complessa ricerca volta alla presentazione sistematica della storia, dei protagonisti e dei concetti del pensiero universale. Organizzata in ordine alfabetico, l'enciclopedia percorre nei suoi molteplici aspetti i sentieri della filosofia, anche nelle intersezioni con altre discipline: dal diritto alla politica, dall'economia alla sociologia, dalla psicologia alla pedagogia, dalla storia delle religioni alla teologia. L'ampiezza delle prospettive, non limitate al panorama occidentale, offerta con rigore scientifico e chiarezza espositiva, è evidente nell'interesse sia per la tradizione classica sia per gli sviluppi più recenti del pensiero moderno.
Diretta e redatta dai più autorevoli studiosi italiani e stranieri, l'"Enciclopedia filosofica" è fin dalla sua prima edizione (1957-58) un'opera che ambisce ad essere la ricognizione più completa ed esauriente della cultura filosofica attuale. Questa nuova edizione, interamente riveduta e ampliata, rappresenta il punto di arrivo di una lunga e complessa ricerca volta alla presentazione sistematica della storia, dei protagonisti e dei concetti del pensiero universale. Organizzata in ordine alfabetico, l'enciclopedia percorre nei suoi molteplici aspetti i sentieri della filosofia, anche nelle intersezioni con altre discipline: dal diritto alla politica, dall'economia alla sociologia, dalla psicologia alla pedagogia, dalla storia delle religioni alla teologia. L'ampiezza delle prospettive, non limitate al panorama occidentale, offerta con rigore scientifico e chiarezza espositiva, è evidente nell'interesse sia per la tradizione classica sia per gli sviluppi più recenti del pensiero moderno.
Fedele interprete e diffusore della filosofia di Plotino, Porfirio (233-305 ca.) è conosciuto per aver organizzato e pubblicato tutti gli scritti del maestro dividendoli in sei gruppi di nove trattati, da cui il nome "Enneadi". Come filosofo è stato sempre trascurato e solo negli ultimi decenni ne è stata rivalutata l'originalità e gli influssi sul pensiero cristiano e pagano dei primi secoli. In questo volume sono raccolte quattro opere: "Lettera a Marcella", che rappresenta il testamento spirituale del filosofo greco; i nove frammenti del "Contro Boeto, Sull'anima" che raccolgono e criticano le varie posizioni dei filosofi sul difficile tema della natura e della funzione dell'anima; i tre testi "Sul conosci te stesso" nei quali è contenuta una serie di interpretazioni dell'oracolo delfico in chiave metafisica ed etica; chiude il volume la "Vita di Porfirio" di Eunapio, che offre notizie utili e dirette sulla vita e l'opera del filosofo.