
L'arte floreale al servizio della liturgia della Chiesa: è questo l'argomento del libro, che offre una ricca serie di suggerimenti per l'addobbo floreale della chiesa in molteplici celebrazioni. L'arte floreale in liturgia è un'arte complessa, che si fonda su due tradizioni: quella liturgica e quella artistica. È per questo che il libro si apre con una breve esposizione dei concetti e dei simboli di quella "preghiera della Chiesa" che è la liturgia. Solo successivamenntee s'addentra nell'arte di creare composizioni appropriate ai vari momenti o circostanze del ciclo liturgico.
Il concilio Vaticano II, preceduto da importanti studi ed esperienze artistiche nel campo dell’architettura sacra in Francia e soprattutto in Germania nell’ambito del Movimento liturgico, ha avviato un vasto processo di riflessione e di creatività anche in Italia. Nell’arco di quarant’anni si è vista un’ampia fioritura di studi, esperienze, dibattiti e ricerche. Il volume si propone di rendere conto, attraverso gli scritti di teologi liturgisti e architetti, di questa lunga e controversa esperienza ecclesiale, nel tentativo di coglierne le motivazioni, i percorsi e gli esiti.
Destinatari
Architetti e progettisti, liturgisti, studenti.
Autore
VIRGINIO SANSON attualmente è direttore dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi di Vicenza. È docente di liturgia allo Studio teologico del Seminario di Vicenza e all’Istituto superiore di scienze religiose di Vicenza e di Padova; insegna musicologia liturgica all’Istituto di liturgia pastorale Santa Giustina di Padova; tiene corsi di legislazione ecclesiastica ai master di secondo livello in architettura sacra presso l’Università La Sapienza 3 di Roma; collabora con «Rivista di Pastorale Liturgica» su argomenti di architettura sacra e arte cristiana.
Visti i pessimi risultati dell’ architettura di chiese in Italia nel postconcilio, ci sembra necessario pubblicare questo libro di Louis Bouyer apparso alla fine del Concilio. Adesso infatti è venuta l’ora di parlare di molte cose riguardanti lo spazio della liturgia senza temere di rivedere decisioni che oggi possono risultare avventate o correggibili. Questo libro indica la necessità di un “oriente”, perché quando non c’è “oriente” lo spazio tende al caos inospitale del tohu wabohu; indica la necessità di uno spazio definito da un asse, uno spazio per l’incontro, un luogo che indichi un cammino dove trovi posto l’evento, un luogo simbolico, uno spazio con dimensioni di vuoto per il silenzio, per il suono, per il “non detto”. La chiesa non dovrebbe essere un aula di scuola, né una sala da spettacolo né un luogo per assemblee sindacali, né uno spazio polivalente... La chiesa deve essere memoria dell’alterità, di ciò che è altrimenti, dunque profezia della trasfigurazione di questo mondo e manifestazione di ciò che appartiene agli eschata. Chi entra in chiesa deve essere portato a incontrare colui che viene cioè il Signore nostro invisibile ma presente (Enzo Bianchi, priore di Bose).
Magnifico saggio che fornisce le coordinate metodologiche per comprendere le opere d’arte religiose non solo da un punto di vista artistico ma anche e soprattutto da un punto di vista spirituale. Ogni mosaico, affresco, pale d’altare, scultura o suppellettile per il culto diventano essi stessi delle «vie» oltre il velo, che favoriscono un incontro portante alla comunione. Ogni opera viene analizzata artisticamente analizzando anche la simbologia utilizzata e l’intenzione spirituale. Consegue che la prima chiave di lettura di opere create al servizio della fede in Cristo deve essere la stessa fede in Cristo, e che – oltre la necessaria analisi storica, stilistica e contenutistica – la lettura di tali opere implica anche una lectio spirituale elaborata con consapevolezza biblica, sensibilità liturgica e quel sensus fidei che riconosce ed ama ciò che è conforme a Cristo.
INSERTO DI 32 PAGINE CON 46 IMMAGINI A COLORI E IN BIANCO E NERO (fra gli artisti, Giotto, Piero della Francesca, Leonardo, Mario Botta, e poi mosaici, placchette votive, xilografie…)
“L’attuale celebrazione versus populum della liturgia romana non è migliore o più corretta rispetto alla comune direzione del presbitero e dei fedeli nella celebrazione eucaristica, ma solo più adatta e coerente all’oggi della fede vissuto dai credenti. Occorre invece riconoscere con lucidità e coraggio che ciascuna delle due posizioni che l’attuale dibattito sull’orientamento ingenuamente oppone è da se stessa insufficiente per rendere conto della totalità del mistero celebrato. Nessuna forma rituale potrà esaurire in sé tutta la ricchezza del mistero di Dio” (Enzo Bianchi).
Questo volume contiene le riflessioni dei principali protagonisti dell’attuale dibattito sull’orientamento della preghiera liturgica tenute in occasione del IV Convegno liturgico internazionale di Bose. Il confronto e il dialogo tra le diverse posizioni permettono di rileggere dal punto di vista storico, teologico e liturgico la problematica dell’orientamento, indicandone la portata ecclesiologica e le implicazioni con la teologia eucaristica e la teologia del ministero ordinato. Si raggiunge così la questione cruciale dell’ermeneutica, della recezione e dell’applicazione della riforma liturgica conciliare.
In questi anni l'interesse per i rapporti tra architettura e liturgia si è notevolmente intensificato. Il presente volume, che raccoglie i contributi delle due giornate di studio "Lo spazio e il culto", organizzate da Kunsthistorisches Institut in Florenz il 27 e 28 marzo 2003, mira ad espandere l'orizzonte cronologico dell'indagine, ponendo l'interrogativo circa l'uso dello spazio sacro fra Quattrocento e Cinquecento in Italia.
Attraverso un affascinante itinerario l’autrice accompagna a ‘leggere’ venticinque edifici liturgici, additando il rapporto costitutivo tra il tipo di architettura di ciascuno e l’ecclesiologia che vi soggiace. L’edificio è infatti immagine del mistero della Chiesa e insieme del suo agire, della coscienza che in quel tempo la Chiesa ha di sé.
Sommario
Introduzione. 1. All’origine la casa-chiesa. La domus ecclesiae di Dura Europos. 2. Le memorie dei martiri. La domus ecclesiae dei Santi Giovanni e Paolo al Celio. 3. La “fractio panis” nelle Catacombe. La “Cappella greca” nelle Catacombe di Priscilla. 4. Tra memoria e imitazione. La Basilica costantiniana del Santo Sepolcro. 5. “Omnium Urbis et orbis ecclesiarum mater et caput”. La basilica Lateranense del Salvatore. 6. Una memoria martiriale. La basilica di San Felice a Cimitile (Nola). 7. Pietre vive di un edificio regale. La basilica giustinianea di Santa Sofia a Costantinopoli. 8. Da tempio di Atena a chiesa di Santa Maria. La cattedrale di Siracusa. 9. Un’iconografia liturgica reduplicativa. Le basiliche ravennati. 10. Il prevalere del “regnum” sul “sacerdotium”. La cappella Palatina di Aquisgrana. 11. Una segnaletica ministeriale. La basilica di Santa Maria in Cosmedin. 12. Un’assemblea birituale. La cappella Palatina di Palermo. 13. Una processione circolare. La cattedrale di Cefalù. 14. Uno specchio dinamico dell’assemblea. La cattedrale di Otranto. 15. La chiesa sopra la chiesa. La basilica di San Francesco in Assisi. 16. Un’assemblea reduplicata: La basilica di Santa Maria degli Angeli. 17. Un’assemblea nel segno del variare di tempo e di rito. Le chiese doppie. 18. Un’assemblea “astante” protesa verso il “regno”. L’abbazia regale di Saint-Dénis. 19. Una persistente nostalgia di comunione. La cappella de’ Pazzi. 20. Tra istanze devozionali e nostalgia di comunione. La basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri nelle Terme di Diocleziano. 21. Il manifesto utopico di una soggettualità negata. Sant’Ivo alla Sapienza. 22. Una paradossale rivalsa della “località”. La chiesa di Santa Croce a Lecce. 23. Il movimento liturgico e la sua ricerca architettonica. La cripta di Maria Laach e la “cappella dei giovani” di Romano Guardini. 24. Chiesa edificio e Chiesa assemblea. Dagli esordi del movimento liturgico alle encicliche di metà secolo. 25. Sulla soglia della mutazione conciliare. La Cappella di Ronchamp. Conclusione. Post-scriptum.
Note sull'autrice
Cettina Militello, laureata in filosofia e in teologia, è una delle prime laiche impegnate nel lavoro teologico; si è dedicata soprattutto a ecclesiologia, mariologia, ecumenismo, questione femminile, rapporto tra architettura e liturgia. Ha insegnato ecclesiologia e mariologia presso l’Istituto S. Giovanni Evangelista per la Sicilia occidentale (1975-1981), poi Facoltà teologica di Sicilia (1981-1989); dal 1990 insegna a Roma al Marianum, al Teresianum, al Pontificio Ateneo S. Anselmo e al Claretianum. È presidente della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), direttore dell’Istituto “Costanza Scelfo” per i problemi dei laici e delle donne nella Chiesa, membro del direttivo della Pontificia accademia mariologica internazionale. La sua collaborazione a volumi e riviste assomma a più di 100 titoli ed abbraccia gli ambiti di ricerca indicati. Tra i suoi volumi: Ecclesiologia, Casale Monferrato 1991; Mariologia, Casale Monferrato 1991; Donna in questione, Assisi 1992; Il volto femminile della storia, Casale Monferrato 1995; Maria con occhi di donna, Casale Monferrato 1999; Nostra Donna coronata di dodici stelle, Roma 1999; La Chiesa «il corpo crismato», EDB, Bologna 2003. Ha curato inoltre: Donna e teologia. Bilancio di un secolo, EDB, Bologna 2004; Chiesa di santi. Modelli e forme di santità laicale, EDB, Bologna 2005.
Il libro si propone di accompagnare il lettore, in maniera semplice e diretta, nel millenario percorso storico, teologico e spirituale dell'icona, introducendolo anche alla contemplazione delle raffigurazioni sacre.
L’altare è anzitutto “mistero di presenza”:
presenza di Dio in mezzo al suo popolo
presenza del popolo radunato di fronte al suo Dio
“Interrogarsi sul senso e il valore dell’altare significa anzitutto intelligere, leggere in profondità ciò che uno dei simboli maggiori della nostra fede esprime. Per questo l’altare è anzitutto “mistero di presenza”: della simultanea presenza di Dio in mezzo al suo popolo e della presenza del popolo radunato di fronte al suo Dio. Ma anche “opera dell’arte”; non opera d’arte, ovvero opera asservita all’espressione artistica, ma dell’arte, opera dove l’arte si pone a servizio e nella sua forma più alta si fa serva dell’opera” (Enzo Bianchi).
Primo atto di una serie di pubblicazioni che affronteranno gli elementi principali dello spazio liturgico all’interno del rapporto liturgia, architettura e arte, sono qui raccolte e offerte a un più vasto pubblico le riflessioni sul significato teologico, estetico, poetico e artistico dell’altare cristiano, oggetto del II Convegno liturgico internazionale di Bose, promosso dal Monastero di Bose in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei.
Progettare ed edificare una chiesa oggi significa cooperare all’attuazione di una riforma liturgica corrispondente al modello di Chiesa proposto dal Vaticano II. A quarant’anni dal concilio, in particolare dalle costituzioni Sacrosanctum Concilium e Lumen Gentium, e a dieci anni dalla prima edizione, l’autore risponde alle sollecitazioni di colleghi, professionisti e studiosi – in parte testimoniate nell’Appendice documentaria – di rendere nuovamente disponibile un testo ritenuto fondamentale per delineare l’identità dell’architetto che deve aprirsi alla liturgia e all’ecclesiologia. A quest’ultimo non si chiede infatti di essere credente, ma piuttosto di essere istruito e culturalmente iniziato all’arte della liturgia.
Le scelte architettoniche in ambito di edilizia ecclesiastica effettuate in quest’ultimo decennio anche da artisti di grido, valutate dall’autore in maniera spesso assai critica, giustificano più che mai la riproposizione di un volume che introduce al significato più profondo dell’essere architetti di chiese.
Sommario
Premessa alla riedizione. Prefazione (card. F. Marchisano). Perché scrivo, come e a chi... Le ermeneutiche. 1. L’architetto “liturgico”. 2. L’architettura “per” la liturgia. 3. L’“edificazione” liturgica contemporanea. Le eminenzialità. 4. La luce - Il battistero. 5. L’aula - L’ambone. 6. Il bema - L’altare. Le connessioni. 7. Devotio - Utilitas - Contextus. Postfazione (arch. P. Culotta). Appendice documentaria. Testi normativi. Indici.
Note sull'autore
Crispino Valenziano, laureatosi in filosofia all’Università Gregoriana e presso l’Università di Genova, con F.M. Sciacca di cui fu assistente, ha perfezionato gli studi teologici all’Università di Strasburgo e alla Sorbona, dove ha studiato, ponendosi in maniera critica, lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss. Dopo il Vaticano II, ha introdotto per primo l’insegnamento dell’antropologia culturale in contesto teologico presso i centri accademici romani dell’Alphonsianum, dell’Angelicum, dell’Anselmianum, del Claretianum e del Marianum. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: L’anello della sposa. La celebrazione dell’eucaristia, Qiqajon 1993; Vegliando sul gregge. «Senso del pastore» e piani pastorali, Qiqajon 1994; Liturgia e antropologia, EDB 1997; Scritti di estetica e di poietica. Su l’arte di qualità liturgica e i beni culturali di qualità ecclesiale, EDB 2000; La riforma liturgica del Concilio, EDB 2004.
Il volume presenta una serie di testi nei quali i Padri della Chiesa, vissuti dal II al IV secolo, affrontano il tema Basilica". L'introduzione propone una descrizione della Basilica negli scritti cristiani, mentre a conclusione del libro Mons. Giuseppe Cremascoli (delegato vescovile per gli archivi della Diocesi di Lodi e professore di Letteratura medievale presso l'Universita di Bologna) riflette sul simbolismo della cattedra episcopale nei primi secoli cristiani. "