Frase riportata sul retro dell'immagine: "Santa Maria, che sciogli i nodi, piena della presenza di Dio, durante i giorni della tua vita accettasti con tutta umiltà la volontà del Padre, e il Maligno non fu mai capace di ingannarti con le sue astuzie. Nelle nostre difficoltà tu accorri con tuo Figlio in nostro aiuto e in tutta semplicità e con pazienza ci dai un esempio di come districare la matassa delle nostre vite. Rimani sempre accanto a noi come Madre nostra: metti in ordine e rendi più visibili i legami che ci uniscono al Signore. Santa Maria, Madre di Dio e Madre nostra, tu che con cuore materno sciogli i nodi intricati della nostra vita, accoglici tra le tue braccia e liberaci dalla schiavitù e dagli inganni con cui ci tormenta colui che è nostro nemico. Signora nostra, per tua grazia e intercessione, con il tuo esempio liberaci da ogni male e sciogli i nodi che ci impediscono di unirci a Dio affinché, liberi da ogni confusione ed errore, possiamo riporre in lui i nostri cuori e servirlo sempre nei nostri fratelli. Così sia.
È la più approfondita meditazione di Giorgio La Pira sulla dottrina mariana e sulle responsabilità che scaturiscono per la testimonianza del cristiano nel mondo: "non c'è un solo mistero cristiano, un solo 'fatto' del cristianesimo che non si rapporti alla vita terrestre dell'uomo: la vita che di là fluisce e qua perviene è come l'acqua destinata ad irrigare la terra dell'uomo, è come il lievito destinato a trasformare la 'massa' dei valori umani". È pubblicato per la prima volta il testo scritto da La Pira nel 1950, con riproduzione a fronte dell'originale manoscritto e con un'introduzione dell'arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori che definisce questa "vibrante" meditazione sull'Assunzione di Maria "un insegnamento ancora pienamente valido per l'oggi". In tre saggi di approfondimento, Stefano De Fiores riflette sulla mariologia di Giorgio La Pira, Giulio Conticelli inquadra la presenza di La Pira in "Cronache sociali" di Giuseppe Dossetti e Maria Lidova presenta l'iconografia mariana bizantina della Basilica di San Marco a Firenze, dove è sepolto La Pira.
Per seguire nel modo migliore quest'opera mariana unica, essendo la raccolta di quasi 2000 messaggi della Vergine Maria riconosciuti dalla Chiesa argentina, occorre munirsi di una Bibbia. Si tratta della più straordinaria catechesi biblica-profetica che la Madonna abbia mai fatto nella storia della Chiesa, e Lei, molto semplicemente ci dice: "Leggeteli e capirete".
Jorge Maria Bergoglio, ancora cardinale, si innamorò durante un suo viaggio in Germania di un dipinto raffigurante "Maria che scioglie i nodi". Decise così di portare un'immagine replica di questo quadro in Argentina facendo iniziare una delle devozioni mariane più importanti degli ultimi decenni. La Novena ha dispensato molte grazie a coloro che l'hanno recitata con fede dimostrando come l'amore di Maria tutto può quando ci si rivolge con umiltà e fiducia a Lei e a suo Figlio Gesù.
Che cos'hanno in comune Medjugorje, il piccolo paesino della ex Iugoslavia dove trent'anni fa apparve la Madonna, oggi meta di folle oceaniche in pellegrinaggio al santuario di Maria, e Civitavecchia? Il 2 febbraio 1995 una statuetta raffigurante la "Gospa" (Signora, in croato) di Medjugorje cominciò a versare lacrime di sangue nel giardino della casa di un elettricista della cittadina in provincia di Roma. La statuetta era stata comprata l'anno prima dal parroco di Sant'Agostino e regalata ai Gregori. "Poiché le lacrime di sangue continuavano a formarsi e a scendere, arrivarono dapprima i curiosi, poi i devoti, poi la folla, poi le forze dell'ordine e in capo a tre giorni anche la stampa e i telegiornali." La statuetta venne sequestrata dalla polizia e la famiglia indagata per associazione a delinquere, abuso della credulità popolare e truffa. Il tutto senza aver mai tratto il minimo vantaggio dal fatto prodigioso. L'allora vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, Girolamo Grillo, decise di indagare a sua volta. Le analisi sull'oggetto esclusero qualsiasi trucco: si trattava di vero sangue. Il vescovo si tolse ogni dubbio quando la statuetta prese a lacrimare proprio mentre la teneva in mano. Nei secoli Maria è apparsa in ogni angolo del mondo. Le testimonianze più antiche risalgono al I secolo d. C. Ma le lacrime appartengono a un periodo più recente, il Rinascimento, alla fine cioè dei secoli cristiani.
Atti del XVIII Simposio Internazionale Mariologico (Roma 4-7 ottobre 2011).
Il presente lavoro, con grande semplicità, si inserisce nel coro di lode, di amore e di gloria alla Vergine Maria. E' come un fiore di campo offerto alla Regina del Carmelo, che da secoli ci copre con il suo Scapolare.
Sul filo della testimonianza resa dalle Scritture sante alla Madre di Gesù, Aristide Serra ha pensato di trarre alcune riflessioni che aiutino a ripensare il “Padre nostro” con sensibilità mariana.
Il volumetto, per tutti, oltre che essere un utile sussidio per approfondire sotto l’aspetto biblico-teologico il “Padre nostro” e la figura della Madonna,
si presta anche per le meditazioni nell’Anno della Fede e, in particolare, nel mese di maggio.
L'autore
Aristide Serra, dell’Ordine dei Servi di Santa Maria, è Professore ordinario di Sacra Scrittura alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum (Roma). Ha approfondito la figura di Maria dal punto di vista biblico, scrutando in modo particolare le sue radici giudaiche. La sua interpretazione dei testi giovannei (Maria a Cana e sul Golgota) alla luce della letteratura targumica è stata salutata come innovativa. Tra le sue opere ricordiamo: E c’era la Madre di Gesù... (Gv 2,1). Saggi di esegesi biblico-mariana (1978- 1988), (Edizioni Cens - Marianum, 1989); Nato da donna (Gal 4,4). Ricerche bibliche su Maria di Nazaret (1989-1992), (Cens - Marianum, 1992); Le nozze di Cana (Gv 2,1-12). Incidenze cristologico-mariane del primo segno di Gesù (Messaggero, 2009).
Il giudizio universale e la dannazione eterna sono apocalissi che l'uomo contemporaneo ha rimosso dalla propria coscienza e che la stessa Chiesa Cattolica spesso fatica ad ammettere. Si tratta di un tema che è sempre più trascurato, anche dalla predicazione, quasi che l'Inferno sia colpito da una sorta di congiura del silenzio: un silenzio che contrasta con la necessità di recuperare la prospettiva dell'eternità e della salvezza. Stabilito che l'Inferno esiste ed è eterno, bisogna precisare a quali condizioni ci si vada: morendo in stato di peccato mortale e senza pentimento. Le condizioni per la perdizione eterna sono espresse con chiarezza dal Magistero della Chiesa cattolica, tuttavia di nessun'anima si può dire con certezza che sia all'Inferno, forse neppure di Giuda, il Traditore. Dopo aver trattato delle pene infernali, l'inchiesta sull'Inferno prosegue esaminando la concezione degli Inferi e della perdizione eterna nella Sacra Scrittura e nella dottrina cristiana dai primi secoli al concilio di Trento. Si presentano quindi le diverse visioni dell'Inferno avute da santi e mistici cristiani, fino a quella straordinaria esperienza che è il viaggio nell'Aldilà compiuto in anima e corpo da Jakov e Vicka, due dei veggenti di Medjugorje, accompagnati dalla Regina della Pace. Un viaggio nella tradizione teologica e nella devozione popolare che smuove la coscienza e lascia il segno.
Sono disponibili i santini, le cartoline, i poster e le calamite: Nel '700, in Germania, il pittore Johann Melchior Schmidtner dipinse un quadro che rappresentava Maria mentre scioglieva i nodi di un nastro. Si trattava probabilmente del «nastro matrimoniale» di una coppia che aveva evitato il divorzio.Alla base del dipinto, l'arcangelo Raffaele conduce Tobia verso Sara, la sua futura sposa. Questo quadro si trova ad Asburgo, vicino a Monaco, nella chiesa di St. Peter am Perlach ed è tuttora esposto.Nel corso dei secoli si perde il significato coniugale del quadro, ma la devozione popolare del luogo, molto viva, conserva l'essenza della simbologia e nasce l'appellativo «Maria Knottenlöserin», cioè «Maria, colei che scioglie i nodi».Negli anni '80, padre Jorge Mario Bergoglio, che diverrà arcivescovo di Buenos Aires, cardinale e nel 2013 papa, porta in Argentina alcune copie di questo quadro e ne espone una nell'Università El Salvador. Da lì comincia la diffusione della nuova devozione.Essa raggiunge la chiesa San José del Talar e poi la chiesa di San José Bautista ed è qui che il parroco, padre Juan Ramón Celeiro, scrive, dapprima per i suoi parrocchiani e poi nel 1998 per il grande pubblico, la novena che dà inizio alla nuova devozione a «Maria che scioglie i nodi». In pochi anni questo fervore si diffonde in tutta l'America e poi nel mondo intero. La nozione di «nodo nella vita» è comune a tutti, qualunque sia l'età, la condizione, la nazionalità, la razza. Chi può dire di esserne esente? Ormai Maria è invocata anche con il titolo di «Maria che scioglie i nodi». Si usa celebrare la sua festa l'8 dicembre.
Gesù spiega il “suo” mistero eucaristico.