Numerose sono le opere letterarie, che vertono sulla figura, persona e sul ruolo della Vergine Maria. La Chiesa nel contemplarla la venera, meditando sul mistero di salvezza operato dal figlio di Dio. Utile, pertanto, è dedicare del tempo a conoscere i suoi misteri, toccando con mano "una storia di gioia": ella nella sua umiltà, viene a indicare le grandi opere dell'Altissimo, di quel Signore che abbassa chi è superbo ma innalza il suo giusto. In questa ottica va letto questo scritto che presenta una riflessione sulla Madre di Dio, tenendo presente la devozione della suora M. Costanza Zauli, alla quale la Madonna dettò la preghiera riportata integralmente in appendice, per onorarla con la pratica della pia devozione. Dodici doni da meditare, dodici "spunti" per aiutare il devoto a reinterrogarsi sul fatto che Dio, quando trova una natura disposta a dire di si rende possibile ciò che è impossibile all'uomo. In tale prospettiva è bene leggere questo libro, offerto al mondo cattolico per riflettere sul significato e sul valore di quei doni ricevuti dalla Grazia.
Origini, storia, attualità del culto a Maria, Madre delle Grazie Divine. Solo in Italia, oltre duecento località invocano la Madre di Gesù con questo titolo.
Perché Maria, sposa di un uomo della casa di Davide, all'angelo, che le annuncia il concepimento di un grande re davidico, obietta: "Come sarà questo, poiché non conosco uomo?" (Lc 1,34). E come mai l'angelo replica a tono? I personaggi si intendono, ma il lettore resta disorientato. Un approccio narrativo consente di superare questo disorientamento. Nella sezione programmatica Lc 1-2, col confronto tra il profeta Giovanni e il Cristo Gesù, viene introdotta la subordinazione della Legge-Profeti rispetto al Regno di Dio, di cui Lc 1,34 costituisce un cruciale turning point celato dietro la reticenza di Luca e il linguaggio obliquo di Maria. Un narratore reticente prepara un elemento del racconto, chiamando il lettore ad una cooperazione ermeneutica: così Lc 1,34 contribuisce ad introdurre le esigenze lucane del Regno in ordine alla sequela, alla Chiesa e al compimento escatologico. A livello dei personaggi, poi, Lc-At presenta ripetutamente la sequenza annuncio-obiezione- replica in contesto teofanico, dove gli obiettori si esprimono quasi sempre in modo obliquo. Tra obiezione verginale mariana e piano divino, però, esiste una sintonia univa in tutta la Bibbia. Pertanto in Lc 1,34 affiora uno degli aspetti della relazione tra Maria e Dio che l'autore protegge dietro un velo, rimanendo fuori insieme al lettore. Nel prosieguo del racconto questo velo sarà progressivamente rimosso dall'esorbitante novità del Regno di Dio.
Una storia destinata a far parlare di sé, quella di Luca Di Tolve, proprio come la canzone di Povia "Luca era gay". Una storia sofferta che ripercorre il lungo cammino alla ricerca di sé, dallo smarrimento della propria identità alla redenzione, fino alla rinascita a nuova vita. Vittima dell'abbandono da parte del padre quando è ancora un bambino, e del conseguente rapporto sbilanciato, ai limiti del morboso, con la madre, Luca si ritrova a mettere in discussione la sua identità e a intraprendere il cammino omosessuale. Eletto Mister Gay negli anni Novanta, Luca incomincia a scalare le vette del successo di un certo mondo omosessuale. Giovane, bello, richiesto a eventi mondani, feste e spettacoli, in breve vive ogni esperienza di trasgressione che in quel mondo si possa incontrare, tra sesso, lussuria, potere e gironi infernali. Dietro l'angolo, però, sta in agguato un nemico letale: l'aids, che senza pietà lo priva nel giro di pochi anni dei migliori amici. Finché arriva la sentenza fatale e tanto temuta: anche Luca ha contratto l'Hiv. A quel punto qualcosa si rompe nell'equilibrio artificiosamente costruito in tutti quegli anni, e Luca rientra in se stesso. Intraprende così un percorso di conversione, su base psicologica e religiosa, che lo aiuta a scoprire e a sanare le ferite di tanti anni prima, fino a riappropriarsi della sua identità sessuale. Un cammino faticoso, fatto di tanti dubbi e cadute, che lo porta fino a Medjugorje...
Il tema dell'anticristo è centrale nella visione cristiana della storia. Fin dal principio, l'angelo ribelle maledetto da Dio si oppose al Creatore per distruggere il progetto originario dell'Eden. Come ha acutamente notato papa Francesco, non si può passare sotto silenzio l'agire del demonio col pretesto che la Bibbia ne parli poco, dal momento che, invece, la Sacra Scrittura si apre con il serpente della Genesi e si chiude con la sconfitta del drago infernale dell'Apocalisse. Satana è un protagonista di primo piano della storia biblica, al punto che anche la vicenda terrena di Gesù comincia con le tentazioni di satana nel deserto, si dipana attraverso le battaglie di liberazione di tanti indemoniati, fino alla condanna nel fuoco della Geenna per coloro che non obbediscono al comandamento dell'amore. In questa lucida riflessione sul Male e il Maligno, padre Livio compie un viaggio nelle Scritture sacre e - attraverso la filigrana dell'Antico e del Nuovo Testamento - mette in luce i pericoli che minacciano oggi più di ieri il futuro dell'umanità. Un'umanità che negando l'esistenza del diavolo ha ceduto alle sue più subdole tentazioni: potere, denaro, menzogna. Siamo ormai nel vivo della battaglia escatologica fra la "Donna vestita di sole" e il "principe di questo mondo", ma il Male non prevarrà.
Ambrogio Autperto (†784), fecondo esegeta e abate di San Vincenzo al Volturno, redasse due sermoni in occasione della Purificazione (l’antica Presentazione del Signore al Tempio) e dell’Assunzione di Maria, primi scritti in ambito latino dedicati alle due festività mariane.
Pensati nella classica forma omiletica di un commento spirituale alla pericope di Lc 2,22-40 e al Magnificat, i due sermoni spaziano dalla speculazione dottrinale (anche controversa, come nel caso della questione di una «assunzione con il corpo» o meno) a una policroma lettura simbolica del testo sacro e liturgico. Dei due testi, pregevoli per sapienza esegetica e armonia retorica, si offrono l’edizione critica e la traduzione, assieme a un puntuale commento di taglio filologico, storico e liturgico. I sermoni mariani di Autperto rappresentano la cifra di una mariologia che si nutre abbondantemente dell’antica lezione dei Padri e dei Concili (Efeso e Calcedonia) e al tempo stesso intraprende sentieri teologici originali, dischiudendo quell’orizzonte, trapuntato di culto, affetto e devozione alla Vergine che costituisce una delle note più caratteristiche della spiritualità e della cultura del Medioevo occidentale.
Negli ultimi decenni, una cospicua parte degli studi si sono concentrati sul Gesù storico, mettendo in luce le coordinate del contesto culturale, sociale e religioso ebraico della sua vita e del suo ministero. Questa attenzione al contesto, alla quotidianità, suggerisce ora di scoprire – sotto una analoga luce – la figura ebraica di sua madre, Maria di Nazaret, vista soprattutto quale donna di grande coraggio, forza e preghiera.
Abituati come siamo, da secoli, a rappresentarci Maria come “non-ebrea”, questo approccio innovativo e multidisciplinare apre spazi creativi alla immaginazione teologica. Con stile chiaro e accessibile, svelando dettagli concretissimi e una varietà di preziose intuizioni, Athans offre alla portata di un vasto pubblico contenuti di vitale importanza per la teologia biblica, la teologia al femminile e la teologia spirituale contemporanea.
Questo è il genere di libro che chiama lettrici e lettori a lasciarsi coinvolgere tanto con la testa quanto con il cuore e, nel finale, sporge sorprendentemente su una dimensione poetica: Athans, con una mossa ispirata, invita a pregare Dio insieme a Maria, donna ebrea.
Questo libro, che aiuta a vivere il mese di maggio dedicato alla recita del Rosario, vuole essere una preghiera alla Madonna aiutati dalle parole del Beato Paolo VI, tratte dagli annali dei suoi primi anni di pontificato: sarà come risentirne la voce, soprattutto potremo vibrare in sintonia col suo cuore appassionato d'amore per Dio, per Maria "Madre della Chiesa", per la Chiesa, per l'umanità intera... È suddiviso in 31 meditazioni che scandiscono i giorni del mese di maggio attraverso i vari titoli che ci aiutano a rileggere la figura di Maria con gli occhi della fede.
Una preghiera molto cara al Santo Padre Francesco. In un mondo pieno di problemi e nodi impossibili da sciogliere all’uomo con le sue proprie forze, ecco una supplica di aiuto a Maria. La Madonna è la piena di grazia, è la Vergine santa che con la sua purezza può risolvere ogni problema. Affidiamoci a Lei!
Opera di Nikodim P. Kondakov, "L'iconografia della Madre di Dio" è un vero e proprio documento della storia del pensiero russo pre-rivoluzionario sull'arte sacra. Con una prospettiva positivista, e con un'ampiezza di orizzonti impressionante, Kondakov ci racconta la storia del culto mariano e delle sue testimonianze figurative tra Oriente e Occidente nel primo millennio della storia cristiana. Tra le righe del testo possiamo però leggere la storia dell'impero degli Zar che - inconsapevole di quanto lo avrebbe atteso solo pochi anni più tardi - cerca e definisce la propria identità culturale e la propria missione storica. La presente edizione vuole pertanto presentare al lettore contemporaneo il pensiero del grande Kondakov, dandogli nel contempo gli strumenti per comprendere la cultura che lo ha fatto nascere.
Nel suo scritto teologico ed esortativo, pastorale e ascetico, Grignion de Montfort percepisce e contempla il mistero di Cristo e della Chiesa a partire da un unico punto focale: Maria. Il Trattato è suddiviso in tre parti. Nella prima parte espone la sua dottrina mariana incentrata sulla necessità di una devozione a Maria, come il mezzo più sicuro e necessario per consacrarsi a Dio. Nella seconda parte, l'autore spiega che la devozione mariana deve avere Gesù Cristo come fine ultimo; se è fine a sé è una "falsa devozione". Nella terza parte si espongono le pratiche interiori ed esteriori necessarie per potersi "consacrare". Un'intuizione attuale per il nostro tempo, che fa di Grignion de Montfort un maestro per il presente e il futuro della Chiesa.
L'Ave Maria è una delle prime preghiere che abbiamo imparato sulle ginocchia della mamma. Con il Rosario, meditando i misteri di Cristo, salutiamo Maria per ben cinquanta volte. Qualcuno ha affermato che questa nenia ripetitiva rischia di diventare una routine meccanica e disincarnata. Il pericolo c'è, ma dipende con che grado di amore e intensità preghiamo. Provate a chiedere a un innamorato se considera sterili e meccaniche le mille volte che dice alla sua amata: "Amore, ti amo, amore, ti amo, amore, ti amo". Ogni volta che dice "ti amo", quel "ti amo" si carica di fascino, di affetto, di sentimenti, di speranze, di gioia, di effusioni nuove. In quell'affermazione, che sembra ripetitiva, egli mette tutto se stesso; il suo trasporto, la sua carica, il suo mondo, i suoi interessi, la sua anima. Così succede per un innamorato di Maria. In modo semplice e intenso, padre Gianni Fanzolato ti accompagna a riscoprire ogni singola frase dell'Ave Maria, per ricordarne l'origine, valutarne il significato, capirne a fondo la ricchezza. Questo libro è un viaggio, quasi un pellegrinaggio di fede e di amore, che ti porta a gustare tutta la bellezza delle parole con le quali saluti e preghi Maria e a sentirla come Madre sempre vicina a te. Corri incontro a Maria e saprai quanto sei amato!