
Figura tra le più emblematiche del nostro secolo: ebrea convertitasi al cristianesimo, è sintesi di un ebraismo e un cristianesimo vissuti in pienezza. Qui sono raccolti i suoi scritti più intensi.
Il libro fa parte della serie Scrittori di Dio. Una grande impresa editoriale nel contesto del Progetto Culturale della Chiesa Italiana.
Entrando nel nuovo millennio si ha il desiderio di portare con sé l’eredità dei nostri padri. Un patrimonio enorme e straordinario è racchiuso nelle parole degli autori che hanno fatto la storia del pensiero cristiano e della nostra cultura.
Suddivisa in quattro sezioni – Patristica, Medioevo, Moderni e Contemporanei – Scrittori di Dio rende finalmente accessibile a tutti i loro scritti più belli. Una splendida serie di volumi da collezionare.
L’incontro con ogni singolo autore è guidato da uno specialista attraverso una vera e propria Guida alla lettura. Il contenuto di ogni volume è così strutturato:
1. Breve biografia.
2. Gli scritti più belli scelti da uno specialista.
3. Le frasi celebri.
4. Bibliografia.
Negli ultimi anni si segnala un notevole risveglio d’interesse per la “questione ippolitiana”, sulla quale gravano tuttavia perduranti incertezze. Quanti sono gli Ippolito? E, nel caso si ritenga ve ne sia più d’uno, come attribuire ai diversi Ippolito gli scritti che vanno sotto questo nome? Pur nella consapevolezza dell’aleatorietà di una presa di posizione su tale materia il curatore propende per individuare tre distinte entità storico-letterarie. Ed è lo scrittore Ippolito – ricordato da Eusebio, Girolamo e da altre testimonianze orientali, verosimilmente vescovo in Asia Minore all’inizio del III secolo, sconosciuto invece in Occidente – che va considerato autore del Contro Noeto, un breve scritto indirizzato contro la dottrina di Noeto, iniziatore del monarchianismo patripassiano.
Nel presentare il Contro Noeto Simonetti inizia col discutere le ipotesi che mettono in dubbio genuinità e integrità dell’opera; tratta poi del genere letterario e della struttura. Affrontati questi argomenti preliminari, presenta la tradizione manoscritta e le varie edizioni con relativa problematica testuale, per poi passare a trattare delle dottrine di Noeto e Ippolito e concludere con un confronto con l’Elenchos, testo attribuito a Ippolito di Roma, che con la nostra opera presenta evidenti punti di contatto.
Curatore
Manlio Simonetti, professore ordinario fuori ruolo di storia del cristianesimo all’Università La Sapienza di Roma, accademico dei Lincei, è uno dei massimi studiosi di cristianistica antica. In questa collana, da lui diretta insieme a Mario Naldini, ha già curato: Origene - Eustazio - Gregorio di Nissa, La maga di Endor; Ambrogio, Inni.
Un invito alla preghiera, con l'aiuto e la guida di Teresa di Gesu Bambino.
LA STORIA DELLA TRADIZIONE ORTODOSSA CHE FU E RESTA UN PONTE TRA LA CIVILTA EUROPEA E L ORIENTE. METTENDO IN PROSPETTIA TESTI FONDAMENTALI, L AUTORE INTRODUCE NEL CUORE DELL ORTODOSSIA CON GRANDE CHIAREZZA. Dal deserto dei primi monaci cristiani ai grandi freddi della russia di dostoevskij e tolstoj, la spiritualita ortodossa e`stat costituita nella fedelta a una tradizione trasmessa per circa due millenni. Le sue grandi figure hanno sviluppato una teologia mistica i cui testi principali sono stati riuniti e pubblicati nella filoca
"La preghiera dei cristiani", a cura di Salvatore Pricoco e Manlio Simonetti, è la maggiore raccolta di preghiere cristiane che oggi esista in Italia. Comprende le due forme di preghiera: la preghiera intima, segreta, quella che Gesù raccomandava col "Padre nostro". Eccone un bellissimo esempio negli scritti di Simeone il Nuovo Teologo: "Vieni, luce vera. Vieni, vita eterna. Vieni, mistero nascosto. Vieni, tesoro senza nome. Vieni, realtà ineffabile. Vieni, persona inconcepibile. Vieni, esultanza senza fine. Vieni, luce senza tramonto. Vieni, attesa verace di tutti quelli che saranno salvati. Vieni, risveglio di quelli che dormono... Vieni, solo a chi è solo, perché io sono solo, come vedi. Vieni, mio respiro e vita". La seconda forma di preghiera è quella liturgica, che trionfa specialmente a Bisanzio, con la partecipazione al rito di Cristo, lo Spirito Santo, Maria e una moltitudine di angeli.
La raccolta è divisa in quattro parti. La prima comprende i testi greci dal I al V secolo: dal "Padre nostro" al "Magnificat" alle preghiere comprese negli "Atti apocrifi", in Clemente Romano, Policarpo di Smirne, Clemente Alessandrino, Metodio di Olimpo, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa, Sinesio di Cirene, nella "Tradizione apostolica" e nelle "Costituzioni degli apostoli". La seconda parte comprende i testi latini dal III al V secolo: Cipriano, Arnobio, Lattanzio, Damaso, Ausonio, Ambrogio, Prudenzio, Agostino, Paolino di Noia, Sedulio. La terza parte comprende i testi greci dal V all'XI secolo: le grandi Liturgie bizantine, Romano il Melodo, Andrea di Creta, Cosma di Maiuma, Giovanni Damasceno, "l'Inno acatisto in onore della Madre di Dio". La quarta parte comprende i testi latini dal VI al XII secolo: Boezio, Cassiodoro, Draconzio, Fulgenzio, Ennodio, Venanzio Fortunato, Colomba, Paolino di Aquileia, Alcuino, Rabano Mauro, Pier Damiani, san Francesco.
Come riempire di "terra", di concretezza, di colori, suoni, sapori la conoscenza spirituale; nello stesso tempo, come rendere eterno il frammento spazio-temporale, dandogli un "cielo" e inserendolo come sillaba sonora dentro il "bellissimo canto" della storia: questo si prefigge la Dottrina dei sensi spirituali, indirizzando verso Dio, in un comune afflato conoscitivo, la sensorialità naturale, il senso, e lo spirito della persona.Nata in Oriente e successivamente arricchitasi del contributo dei Padri latini, la Dottrina raggiunge la sua espressione geniale in San Bonaventura, rappresentando un efficace punto di convergenza tra gnoseologia, antropologia, dottrina della grazia, mistica ed estetica.Il presente studio dedica i primi capitoli alla perlustrazione delle fonti, tracciando una storia della Dottrina nei floni orientale e latino e concentrandosi sul periodo immediamente precedente l'insegnamento di S. Bonaventura.
I capitoli centrali presentano i testi dottrinali del Dottore Serafico, mentre la terza parte del libro mostra sistematicamente la Dottrina tanto nel suo duplice fondamento (empirico e soprannaturale) quanto nell'oggetto di conoscenza. Il capitolo finale delinea il Poverello d' Assisi come icona del sentire, come Dottrina realizzata nella pratica della sua esperienza spirituale, là dove il tactus di Francesco è toccato dal digitus Dei vivi nel mirabile contactus delle stimmate.
Studio critico su un aspetto della personalità di San Francesco di Sales degna di particolare attenzione, la mansuetudine: come la praticò, come ne parlò nelle sue opere, come la inculcò in qualità di pastore di coscienze.