Geremia è profeta in tempo di crisi. Vive in un periodo storico più difficile del nostro, ma molte analogie ci accomunano alla sua stagione. Anche se rischia di essere considerato esclusivamente profeta di sventura, uomo triste e cupo, tanto che il suo nome ha dato origine alle cosiddette "geremiadi", è invece profeta che semina speranza laddove la storia, e il peccato del popolo, sembrano non lasciare altro che rovine. Ci ricorda che, se si vuole avere l'audacia di edificare e costruire qualcosa di nuovo, occorre avere altrettanto coraggio nell'estirpare e demolire, distruggere e rimuovere. Il suo rotolo ci costringe al discernimento: cosa sradicare e abbattere, per poter piantare ed edificare.
Partendo dall'icona biblica del Vangelo di Luca "Prendi il largo" (Lc 5,1-11), il testo di accompagnamento per il cammino formativo annuale degli Adulti di Azione cattolica aiuta a comprendere come ogni passaggio possa rendere nuova la quotidianità della vita adulta, aprendoci a uno sguardo nuovo e interpellandoci nel cambiare il modo di vivere, con meraviglia e stupore. Replay, ideato in modo modulare, flessibile e alimentato dall'incontro e dallo scambio tra la Parola e la vita, mette a disposizione ricchi spunti e proposte che permettono di ideare percorsi di approfondimento tematici adatti a ogni persona o gruppo. Nel mare della vita siamo chiamati a ripartire, a ricominciare, a riprovare! Cambiare direzione è un'azione audace, è abbandonare l'idea che in fondo "abbiamo sempre fatto così", accettando di rischiare per scoprirci nuovi, più veri e autentici.
«In tanti mi chiedono quale sia il segreto nascosto dietro la figura di mio figlio Carlo, che in pochi anni ha saputo conquistare l'amicizia e l'affetto di una moltitudine di persone che nella preghiera chiedono la sua intercessione. Perché un semplice ragazzino, morto a quindici anni, è invocato in tutto il mondo? Perché la Chiesa lo ha proclamato beato? Quale, insomma, il "mistero di luce" che lo accompagna? Tanti hanno voluto raccontare Carlo, ma non è semplice riuscire a cogliere l'individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lui. Se è vero che "l'essenziale è invisibile agli occhi e non si vede bene che con il cuore", come madre di Carlo ho voluto provare a scrivere un libro con il cuore, per aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo. Un fortissimo e innato senso religioso portava mio figlio ad aprirsi agli altri, in particolare agli ultimi, ai poveri e ai deboli. Carlo ha vissuto sempre proteso verso Dio. Diceva che "la conversione è un processo di sottrazione: meno io per lasciare spazio a Dio". Come un faro in una notte buia, ha squarciato e illuminato le tenebre che mi tenevano prigioniera e mi ha indicato un cammino in chiave di eternità. L'Infinito era la sua meta, non il finito. Gesù era il centro della sua vita. Sono questi i tesori che provo qui a svelare, i tesori di Carlo, il suo segreto.»
Il volume contiene la traduzione di quattro testi di Giovanni Crisostomo. I primi due sono quanto l'autore ci ha lasciato sulla figura di San Babila: un discorso giovanile, ampio e articolato, sulle vicende del vescovo di Antiochia e poi una breve omelia dedicata al medesimo santo. I toni sono quelli accesi della polemica; il punto di vista è quello sicuro del cristianesimo trionfante. Seguono il breve trattato a Olimpiade e a tutti i fedeli dall'esilio; e la provvidenza di Dio, in cui prendendo spunto dalla propria situazione di dolore e di sofferenza. I due gruppi di testi, pur lontani nel tempo e nell'occasione che li ha ispirati, si relazionano tuttavia con un tema comune: la presenza del male nel mondo.
Cosa possono condividere un ebreo e un cristiano? Sapranno entrare in dialogo per compiere la volontà di Dio? Gli autori affermano che questo dialogo è una vera e propria necessità teologica: è possibile, tra credenti, dialogare non malgrado la fede, ma grazie ad essa. In queste pagine Dan Arbib e Jean Duchesne si confrontano pubblicamente non per una diatriba in cui ci sono vincitori e vinti, ma per un esercizio di mutua ammirazione e di riconoscimento reciproco.
L'immagine evangelica del lievito, non preoccupato della propria visibilità e tuttavia capace di far fermentare la pasta, è il simbolo di una presenza allo stesso tempo serena e ferma, pacifica ed efficace. È così che possiamo pensare, anche oggi, il ruolo dei cristiani in politica. Il libro è diviso in due parti. La prima è fondativa e mostra come il cristianesimo tocca e forma le coscienze. La fraternità ha profonde radici teologiche e si è affermata nel percorso della dottrina sociale della Chiesa. Inoltre, chi si lascia interpellare dal mistero cristiano, e lo celebra con fede, viene trasformato dal dono di Cristo e può offrire con consapevolezza al mondo il dono delle proprie aspirazioni, visioni e competenze. La seconda parte raccoglie alcune testimonianze di vissuto o di pensiero sulla spiritualità in politica. Tina Anselmi, Maria Eletta Martini, Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira e David Sassoli (per giungere quindi all'attualità) raccontano, attraverso la loro esperienza in epoche diverse, differenti sfumature del rapporto tra spiritualità cristiana e politica e mostrano di aver trovato nel vangelo una comune ispirazione a prendersi cura del bene comune.
L'incontro tra il patriarca ecumenico di Costantinopoli Athenagoras I e Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, non rappresenta soltanto un evento emblematico della fervida stagione di dialogo nell'amore tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa inaugurata dal Vaticano II, ma custodisce un messaggio ancor oggi attuale per vivere con fedeltà e apertura all'azione dello Spirito Santo il cammino verso la piena e visibile unità tra la Chiesa d'Occidente e la Chiesa d'Oriente. La ricostruzione storica ampiamente documentata che ne è fatta in queste pagine, insieme all'interpretazione attenta del suo significato e dell'eredità che ne consegue, fanno di quest'opera un punto di riferimento sicuro e un contributo prezioso per ridare slancio a tale cammino e profilare un metodo che riconosce nella conversione del cuore e della mente e nella reciproca carità vissuta in Cristo «l'anima del movimento ecumenico» (Unitatis redintegratio, 8).
Questo libro è un vero capolavoro di spiritualità mariana ed è, perciò, veramente "un segreto che riempie di felicità" per coloro che lo conoscono e lo mettono in pratica.
Un segreto di felicità è un filotea mariana integrale che aiuterà il lettore a vivere il Cristianesimo con un serio impegno ascetico – calando la conoscenza nella pratica – per scoprire "Il segreto di Maria", ossia come diventare santi, uniti a Dio in Gesù Cristo tramite la consacrazione a Maria in qualità di suoi schiavi di amore.
L'Autore è padre Francesco Maria Avidano (1894-1971), dei Lazzaristi, la Congregazione religiosa di Sacerdoti fondata da San Vincenzo de'Paoli.
Il libro, concepito da padre Avidano nel 1924/27 e che ebbe l'Imprimatur anche nella IX edizione del 1961, dopo la chiusura del Concilio Vaticano II venne pian piano ritirato dalla circolazione perché non sufficientemente al passo con i tempi moderni; troppo mariano e dunque anti-ecumenico.
Le due colonne portanti su cui si basa questa filotea sono: il Trattato della vera devozione alla Vergine Maria scritto da San Louis Maria Grignion de Montfort (1673-1716) e la Medaglia Miracolosa portata nel 1830 dall'Immacolata Concezione a Santa Caterina Labouré (1806-1876), che ha accompagnato tutta la vita, la spiritualità, l'apostolato e l'insegnamento di padre Avidano e che impregna tutto il libro il quale, se messo in pratica, santifica l'anima, la unisce a Dio mediante Gesù e Maria.
Nel corso di Un segreto di felicità, si troveranno le preghiere più belle della spiritualità cristiana, la spiegazione della devozione eucaristica, l'illustrazione della natura del Santo Sacrificio della Messa; si arriva, quindi, al modo di far bene l'esame di coscienza per confessarsi correttamente e fruttuosamente. Si passa poi alla parte che riguarda le devozioni particolari e più comuni del Cristianesimo ossia alla SS. Trinità, allo Spirito Santo, a Gesù Bambino e ai Santi. Poi si trovano le devozioni mariane principali oltre alla schiavitù a Maria secondo la dottrina del Montfort, che è stata spiegata all'inizio del libro, con una particolare insistenza sulla devozione del Rosario unitamente a quella della Medaglia Miracolosa. Infine l'opera contiene l'Anno santificato, ovvero una parte dedicata a tutte le ricorrenze del cattolicesimo (calendario dei Santi e Liturgico) divise per giorno e mese.
L'opera, contenendo l’ordinario della Messa, è anche utilizzabile per seguire le celebrazioni secondo il vetus ordo. Per le sue misure è facilmente adoperabile fuori dalla propria abitazione.
La stele dell'arcangelo Gabriele (Hazon Gabriel) ha riscosso un ampio riscontro accademico tanto per l'oscurità del suo rinvenimento, quanto per l'enigmatico contenuto, variamente interpretato nel corso degli ultimi quindici anni di ricerca. L'arcangelo Gabriele, mediatore celeste, consegna una fumosa visione con una premessa che farebbe pensare al contesto di una battaglia cosmica. Grande attenzione c'è stata intorno a un possibile rimando alla risurrezione "dopo tre giorni". Il testo, edito per la prima volta nel 2007, è stato considerato una delle testimonianze più significative nell'ambito della storia deuterotemplare a ridosso tra I secolo a.C. e I secolo d.C. Il volume, seguendo una metodologia storico-critica, presenta il testo della stele, con la sua prima traduzione scientifica in italiano, il contesto del giudaismo sul finire del Secondo Tempio e le possibili interpretazioni, non mancando di cogliere possibili nessi col Nuovo Testamento e con i Papiri Greci magici.
La Parola di Dio è "fatta" di cultura e Spirito Santo. Nell'auto-rivelarsi di Dio nella storia essa si è fatta "libro", nella sua attestazione in Legge, Profeti e Sapienza, e "carne", in Cristo Gesù che assume pienamente la cultura del suo tempo. Così, chiunque desideri studiare la Bibbia, non può fare a meno di una lettura storico-antropologica delle Scritture, come ha compreso l'importante documento della Pontificia Commissione Biblica, L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa. Il lavoro presenta i tentativi di lettura più apprezzati dagli studiosi: quello del Context Group e di Bruce Malina, l'interpretazione attraverso modelli culturali; quello di Destro-Pesce, un'antropologia di testi; e quello di Bellia, un'interpretazione integrata delle Scritture. Infine si offrono due saggi esemplificativi: il primo sul sistema di cura e salute al tempo di Gesù; il secondo sulla prima lettera di san Paolo ai Tessalonicesi, attraverso un metodo che cerca di rendere ragione del rapporto tra fede e cultura.
Una delle ragioni più cruciali della crisi dell'impegno politico dei cattolici sta nel venir meno del radicamento della loro vita nel contesto spirituale e culturale di una fede viva, ossia una fede vissuta e testimoniata. L'indebolimento della fede e la non coltivazione della sua dimensione sociale favoriscono lo scollamento tra la vita del credente, inserito in Cristo, e la sua partecipazione alla costruzione della pace e del bene comune. La rivisitazione dei documenti pontifici che, specie con Benedetto XVI e papa Francesco, hanno promosso una nuova evangelizzazione del sociale, può aiutare nel recupero di una spiritualità incarnata, ben immersa nella storia reale. Il perno di tale spiritualità è dato dal principio architettonico della Carità, virtù teologale, che unifica, senza annullare le distinzioni, tutta la vita umana, sia nella sua dimensione ecclesiale sia nella sua dimensione sociale e politica.
Edizione a cura di Manlio Sodi e Antonio Zanardi Landi
L’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, oggi di Malta, è stato per molti secoli parte integrante e non secondaria di quell’Europa che veniva prendendo forma sotto gli occhi di Enea Silvio Piccolomini. Ne ha costituito un bastione di difesa importante per contrastare l’avanzata degli Ottomani e dei Turchi, ne ha incarnato, insieme ad altri Ordini Ospedalieri oggi scomparsi, una vocazione di attenzione al ferito e al malato di ogni religione e di ogni razza: un fenomeno tipicamente e originariamente europeo. Oggi l’Ordine, presente e attivo in 120 paesi, porta nel mondo un seme di storia europea, che in molte parti del globo, e non certo per merito del solo Ordine di Malta, ha attecchito dando vita ad esempi di generosità e di sacrificio eccelsi. Questi principi e questi valori sono oggi in pericolo a causa dei numerosi conflitti in atto; per questo è necessario e indispensabile riflettere sulle lontane radici dell’Europa, scavate ed esposte da Pio II. E la lettura della sua opera offre una lezione di storia e di vita il cui realismo se da una parte incuriosisce, dall’altra permette di cogliere un’infinità di aspetti che caratterizzano l’animo umano di sempre.