La trattazione di questo volume sul rapporto di Maria con la Trinità si articola in tre momenti: la ricostruzione degli snodi della sua vita attraverso i vangeli; la sottolineatura delle sue qualità umane di donna e di madre; la particolare presenza come madre di Cristo e madre della Chiesa nella celebrazione eucaristica. Appoggiandosi soprattutto sull'insegnamento degli ultimi tre pontefici, Luigi Maggiali intende portare all'attenzione del lettore ciò che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo hanno operato nella Vergine Maria, in modo che anche la pietà popolare di carattere mariano possa soffermarsi sull'azione divina in lei. Un'antologia di testi, alla fine del volume, permette al lettore di conoscere da vicino i testi ufficiali del magistero della Chiesa.
Tommaso d'Aquino (1225-1274) gioca un ruolo fondamentale nella storia del pensiero filosofico e teologico occidentale. Nel 750° anniversario della sua morte, il presente volume intende mettere in luce l'assoluta originalità della riflessione di Tommaso, rivolgendo lo sguardo alla sua concezione dell'essere, cioè alla sua ontologia, che egli costruisce sulla base della rivelazione di Cristo. Per fare ciò, il volume esplora l'ontologia di Tommaso secondo tre direzioni principali: il significato, cioè la capacità da parte di Tommaso di rielaborare e rinnovare l'ontologia classica; le fonti, ossia gli autori e i testi a partire dai quali egli formula la sua visione dell'essere; l'eredità, appunto la ricezione dell'ontologia tommasiana nella storia della filosofia e della teologia, attraverso la rassegna di alcuni fra i casi più rappresentativi. Testi di: Ariberto Acerbi, Antonio Bergamo, Tommaso Bertolasi, Lorena Catuogno, Piero Coda, Renato de Filippis, Vincenzo Di Pilato, Massimo Donà, Riccardo Ferri, Daniele Iezzi, Mauro Mantovani, Giulio Maspero, Enrico Moro, Davide Penna, Riccardo Saccenti, Anna Sarmenghi, Catalina Vial, Ilaria Vigorelli.
Come si scriveva la storia nella Roma del Rinascimento e della Riforma cattolica? Partendo dallo studio dell'opera dell'agostiniano Onofrio Panvinio (1530-1568), questo volume di Stefan Bauer mostra quale tipo di ricerca storica fosse possibile in quegli anni. La storiografia di quel periodo non era rappresentata in prevalenza da opere scritte su commissione di alcuni mecenati, ma era in larga parte frutto di indagini accurate per esplorare il passato. "L'invenzione della storia dei papi" getta nuova luce sul cambiamento delle priorità, delle mentalità e degli standard culturali fioriti nel periodo di transizione tra il Rinascimento e la Riforma cattolica. In collaborazione con l'Archivio Storico della Provincia Agostiniana d'Italia. L'edizione originale in lingua inglese di questo volume è stata pubblicata dalla Oxford University Press.
Il volume parte da una ricostruzione storica del culto a san Giuseppe come patrono dei morenti, riprendendo tutta la tematica teologica legata all'evento della morte dell'uomo dal punto di vista cristiano (la cosiddetta escatologia o, nel linguaggio teologico-catechistico, i Novissimi). Vengono poi approfonditi i quattro temi classici dei Novissimi ossia: morte, giudizio, inferno e paradiso, letti sotto la lente del rapporto tra escatologia e santità. Nella società occidentale del Novecento si è determinata una dimenticanza della prospettiva della vita «per sempre» o della «vita eterna». Fenomeno che è coinciso con la strategia (consapevole o meno) della censura civile dell'evento della morte. Cosa succede poi nel cosiddetto «tempo intermedio», cioè tra la morte e la risurrezione? Anche questo tema viene approfondito nel volume insieme all'esame biblico dei due possibili esiti della libertà umana: il fallimento o la beatitudine, l'inferno o il paradiso, la dannazione o la salvezza.
Questo volume raccoglie gli esercizi spirituali tenuti nel 2016 da mons. Luigi Negri presso il monastero cistercense di Nostra Signora di Valserena. Un «percorso affascinante, che può rappresentare una sintesi matura della riflessione e della proposta del vescovo Negri»: attraverso di esso emergono «i tratti essenziali della sua proposta educativa e del suo insegnamento di vescovo [...]. In filigrana, si possono cogliere gli elementi principali di una concezione della fede e dell'esistenza cristiana, maturata nell'autore, fin dagli anni della sua giovinezza, nell'incontro con il carisma del servo di Dio mons. Luigi Giussani, nell'appartenenza intelligente e appassionata al movimento di Comunione e Liberazione, nato dalla testimonianza e dalla proposta del sacerdote di Desio. Si vede bene nelle parole limpide e provocanti del vescovo Negri come [...] egli abbia attinto anche alla scuola di grandi uomini di fede e di pensiero, che hanno segnato il cammino della Chiesa nel Novecento e in questo primo scorcio del XXI secolo: tra tutti, va riconosciuto un posto centrale a Giovanni Paolo II e a Benedetto XVI».
Il volto è un luogo unico nel corpo dell'uomo, è l'espressione della sua identità. Anche nella relazione con Dio si cerca un volto. L'uomo non può pensare all'Altro, a Dio, se non pensando che egli abbia un volto. Questo volto, però, nell'interazione tra la riflessione filosofica dell'antichità e il portato della rivelazione biblica, assume tratti differenti e, talora, contraddittori: pur impassibile, si indigna per il male e minaccia castighi, ma al contempo è benevolo e misericordioso. I contributi qui raccolti affrontano il tema nella trattazione che ad esso hanno riservato gli autori dell'età patristica, con riferimento a diversi ambiti di ricerca: l'esegesi, le influenze esercitate dalle diverse prospettive filosofiche sulla riflessione patristica, le eventuali e diverse immagini proposte da correnti eterodosse, le rappresentazioni dell'arte, la storia del diritto, la religiosità popolare.
Il pensiero di Sergej N. Bulgakov è stato ampiamente studiato in differenti direzioni, ma questo volume presenta alcuni importanti elementi di novità. Nella riflessione di questo pensatore russo, l'io dell'uomo deve morire per perdersi del noi ecclesiale: ecco l'io-noità sulla quale si sofferma Andrea Bozzi in questo studio. L'io-noità è donata per grazia quando l'uomo si inserisce in maniera totale nella vita del Figlio di Dio. Questa relazione tra io e noi, tra ecclesiologia ed antropologia teologica, e la sobornost', cioè la collegialità, trovano il loro "luogo" privilegiato nella liturgia, che al contempo realizza ed illumina di significato la realtà cattolica delle ipostasi umane.
Il card. Carlo Caffarra (1938-2017) è stato uno dei teologi moralisti italiani più importanti dopo il concilio Vaticano II. In questo volume l'autore approfondisce le tesi di Caffarra sui temi del matrimonio, della famiglia e della procreazione responsabile individuandone i fondamenti teologici, antropologici ed etici. Analizzando in modo critico i temi centrali del pensiero di Caffarra, li mette a confronto con le posizioni di alcuni autori autorevoli nel dibattito teologico-morale degli ultimi sessant'anni come B. Häring, J. Fuchs, K. Demmer e B. Petrà e con quelle di papa Francesco nell'Amoris laetitia, per arrivare alle conclusioni prospettiche per una morale sessuale cattolica nell'inscindibilità della dottrina dalla pastorale. L'autore cerca di compiere un itinerario della coscienza per una nuova evangelizzazione nella riscoperta della verità e della fecondità della metafisica del dono inscritte nella persona.
L'autore, alla luce delle scienze umane e sociali, partendo dai drammatici scenari socio-ambientali e di «guerra mondiale a pezzi», pone l'attenzione su una serie di interrogativi di senso e prospettive di lettura. Termini come guerra, conflitto, pace e speranza sollecitano lo sguardo sulla necessità di creare paradigmi diversi per una vera rivoluzione della speranza che abbia come fondamento un'idea di ecologia integrale. Il tema del linguaggio consente all'autore di allargare le maglie della riflessione verso la politica, nella speranza di rifondare una comunità umana che nella solidarietà tra singoli riscopra la solidarietà con l'ambiente, con la natura con la casa comune - la nostra Terra - secondo l'interpretazione di papa Francesco che, geograficamente ed esistenzialmente, incita l'attenzione e la visione di un Mediterraneo come via di pace. La speranza diviene un cammino «nonostante» tutto, non facile ottimismo ma responsabilità di ciascuno e di tutti.
Già il titolo di questo volume può sembrare provocatorio: non c'è stata forse prima la creazione e poi il peccato? Sì, certamente, se si allude alla creazione dei nostri progenitori nel paradiso terrestre, ma è pur vero che in conseguenza del loro peccato è avvenuta una nuova creazione che ha posto nell'esistenza una miriade di esseri umani, non tutti discendenti fisicamente da Adamo. Questo asserto, che verrà ampiamente dimostrato, trova la sua radice nell'aver segmentato i primi undici capitoli della Genesi in tre parti, nella consapevolezza che essi richiedono approcci interpretativi diversi. La storia dell'uomo, posto originariamente in una condizione assai diversa da quella attuale, trova il suo esplicito inizio solo in Gen 2,4b-3. Invece, Gen 1-2,4a non va a costituire, come per lo più è stato affermato, il primo racconto della creazione, bensì un prologo all'intera Scrittura. I restanti capitoli 4-11 raccontano, infine, episodi dell'umanità primitiva, nella discendenza diretta di Adamo.