L'idea di una trasformazione monastica del clero trovò un sostegno decisivo già nell'XI secolo, da un lato tra la nobiltà regionale, e dall'altro in tutta Europa, soprattutto tra molti rappresentanti dell'episcopato e dal papa, al quale molti monasteri di nuova fondazione furono affidati, a parte qualche appoggio come quello del vescovo Ugo di Grenoble nei confronti dei Certosini. Alla fine, però, fu Papa Urbano II a dare al giovane movimento debolmente istituzionalizzato dei Canonici regolari un fondamento davvero solido Nel 1092, egli scrisse in un documento per il monastero di Rottenbuch in Alta Baviera, che all'epoca era il centro più importante del movimento dei Canonici regolari nel Sud del regno tedesco. Ciò fissava Canonici regolari tra i i chierici secolari da una parte e i monaci dall'altra, e allo stesso tempo li assicurava in questa sorta di posizione inattaccabile e indipendente.
Si inizia nell'XI secolo con Canonici regolari senza la Regola di Agostino e si raggiunge un punto nel XIII secolo in cui la Regola di Agostino divenne il segno distintivo di un Ordine che era già intessuto in strutture completamente nuove della vita religiosa. Nel Medioevo, l'opinione era che ogni epoca producesse configurazioni eccezionali della vita religiosa, che potevano dare al tempo ciò di cui esso aveva bisogno.
La pratica della meditazione accompagna tutta la storia della cultura, in ogni tempo e a ogni latitudine, e affonda profonde radici in Oriente ma anche nelle tradizioni a noi più vicine di ebraismo, cristianesimo, islam. Dalla mistica ebraica all'ascesi cristiana e al sufismo, questo libro ci fa viaggiare attraverso i secoli per riscoprire uno degli aspetti più suggestivi della dimensione spirituale dell'umanità. Quando parliamo di 'meditazione' ci riferiamo prevalentemente all'insieme di pratiche di concentrazione e di raccoglimento tipiche di molte filosofie o religioni orientali, volte al raggiungimento del benessere personale. Ma esiste un'accezione più ampia del termine, in cui far rientrare non solo la cultura orientale ma anche tradizioni legate alla storia della spiritualità e del pensiero in Occidente: se per 'meditazione' possiamo intendere ogni attività di raccoglimento tesa all'incontro con una dimensione assoluta, scopriremo che è possibile rintracciare delle vie della meditazione nell'ebraismo, nel cristianesimo, nell'islam. E se in ciascuno dei tre monoteismi la dimensione assoluta coincide - ovviamente - sempre con l'alterità radicale che è Dio, sarà affascinante conoscere i percorsi diversissimi che queste religioni hanno tracciato come risposta a quella che è una esigenza profonda dell'essere umano. Scopriremo così protagonisti e luoghi di una tradizione che dice ancora moltissimo agli uomini e alle donne di oggi.
"Il midrash rappresenta una delle attività più importanti e caratteristiche della produzione rabbinica. È la ricerca del significato nel testo sacro, che diventa sacro appunto perché è oggetto di questa ricerca. La ricerca considera il testo come una fonte inesauribile di insegnamenti, più o meno evidenti, che vanno messi in evidenza esaminando l'uso delle parole e i collegamenti che si possono stabilire. Questa della ricerca è un'opera in continua evoluzione, un modo per trarre insegnamenti continui, per attualizzare l'antichità, per mostrare che l'antico vive in mezzo a noi e ci guida. Inevitabilmente l'uso di questo sistema esegetico comporta quelle che possono sembrare forzature o assurdità. Proprio per questo, in tempi di razionalità dominante, come fu il XIX secolo, la prima vittima a cadere sotto gli occhi arcigni dei critici fu la tradizione midrashica definita "un prodotto degenere della sensibilità rabbinica". Lo sviluppo delle scienze sociali, psicologiche e letterarie ha ridato dignità a questa enorme produzione. Resta il fatto che il lettore non guidato potrà avere la sensazione al primo contatto di trovarsi davanti a affermazioni strane se non assurde. Ma il gioco è proprio questo, riuscire a capire quali fossero le intenzioni dei maestri, e quale il loro mondo di pensiero che li portava a scontrarsi con i pensieri di altri colleghi. Tra le opere più suggestive di produzione midrashica il Bereshit Rabbah, raccolta ordinata di commenti al libro di Bereshit, la Genesi, occupa un posto di primaria importanza. È un testo tanto suggestivo quanto complicato da capire fino in fondo, ma se fosse tanto semplice non ci sarebbe alcun piacere nell'imbarcarsi nel suo studio." (Dall'introduzione di Riccardo Di Segni)
L'appartenenza a una religione o a una specifica cultura incide profondamente sulla concezione del corpo e della malattia, sul modo di vivere l'esperienza del dolore, sull'interpretazione della nascita e della morte, nonché sul come e da chi essere assistiti durante la degenza ospedaliera, specie se questa condurrà a un esito infausto. Il volume si propone di offrire uno spunto da cui partire per riflettere sulle problematiche legate, nel contesto della cura, alle nuove sfide lanciate dalla diversità spirituale caratteristica di una società sempre più plurale.
La figura di San Francesco di Paola è una figura unica e allo stesso tempo complessa che attira a sé, oltre alla fede dei devoti, l'attenzione di studiosi e scienziati che cercano, come in questo caso, di interpretare le intuizioni del Santo, attraverso evidenze scientifiche che dimostrino la loro veridicità e attendibilità. Il testo si presenta in forma di raccolta di schede, che riunisce le piante citate nei processi per la causa di canonizzazione. L'impostazione scientifica riguarda l'identificazione delle specie con criteri propri della sistematica vegetale, compresa la compatibilità con l'habitat vegetativo, in modo da offrire una classificazione definitiva delle piante riportate nelle trascrizioni processuali, ma anche aspetti etnobotanici e fitochimici che ne giustificano l'uso.
Oggi vediamo lo Stato di Israele come una realtà forte e costituita, ma la storia del popolo ebraico è lunga più di tremila anni. Partendo dalla rilettura in chiave "laica" della Bibbia, "Rumor" ci accompagna nello svolgersi degli avvenimenti storici e dei cambiamenti che inevitabilmente hanno portato alla popolazione ebraica, fino ad arrivare agli sviluppi più recenti. Questa rilettura consente al lettore di comprendere nel profondo l'attitudine e la resilienza di questo popolo, tanto da arrivare a "prendersi" da solo ciò che Dio gli aveva promesso. Nella parte finale poi l'autore ci conduce in un'analisi di massima delle caratteristiche e della struttura dello Stato ebraico (nei suoi risvolti politici, economici, industriali e culturali), permettendoci di conoscere al meglio la realtà odierna di uno degli Stati più moderni ed efficienti.
Con gli Stromati Clemente affronta diversi temi teologici. Questa sua opera è una miniera per conoscere il pensiero corrente dei primi secoli della nostra era. Il Libro V tratta della fede e in particolare della necessità di un accostamento alla fede che sia familiare a chi cerca la sapienza: di qui l'importanza dell'uso dell'allegoria, già utilizzata dai Pagani. I Libri VI e VII riguardano la figura dello gnostikòs, il 'consapevole'. È colui che mira a conoscere. Perciò si occupa di ogni disciplina che serva alla conoscenza della verità. Egli è l'unico vero pio: culto di Dio è per lui la continua cura dell'anima e il servizio verso gli uomini. Tre sono gli esiti della capacità consapevole, anzitutto la conoscenza, poi compiere le parole del Verbo, e infine trasmettere in modo degno di Dio i segreti della verità. Il frammento rimasto del Libro VIII riguarda le diverse modalità di conoscenza e comunicazione.
Ancora una volta, improvvisa ma non imprevedibile, in Medio Oriente è scoppiata una crisi, gravissima quanto altre mai, che lo ha tinto di sangue. In questo breve saggio di Carlo Giacobbe, in parte a compendio di una vita professionale in non piccola parte dedicata a cercare di comprendere il dissidio tra israeliani e palestinesi, si cerca di mettere a fuoco le ragioni che hanno portato a questa nuova guerra, cominciata col pogrom del 7 ottobre 2023. L'amore che l'autore dichiara verso lo Stato degli ebrei (è bene chiarirlo subito), al di là delle considerazioni sull'attuale governo, è l'idea di fondo di questo lavoro, che in parte si richiama a un suo libro precedente intitolato "Il sionista gentile".
Studio concepito nel periodo di pandemia sulla figura di Cipriano (III secolo). L'esperienza della peste, vissuta e testimoniata dal Vescovo cartaginese è occasione e termine di confronto per la nostra epoca (XXI secolo).
"Via Vai" racconta la consapevolezza che la vita è un cammino a cui non ci si può sottrarre, un dono che riceviamo, e merita sempre di essere vissuta. Il sentiero da seguire è l'amicizia con Gesù: il suo amore non si conquista ma si può solo accogliere! Il più delle volte l'espressione "via vai" descrive una situazione caotica in cui è veramente difficile trovare una via d'uscita. Gli oratori delle diocesi lombarde hanno scelto proprio questa espressione per rifarsi in qualche modo alla vita di tutti i giorni o a tanti momenti nei quali abbiamo la sensazione di avere perso la bussola. Lo sanno bene i nostri adolescenti che sono alle prese con decisioni non rinviabili che determineranno poco o tanto la direzione della loro esistenza. Nello slogan di questa estate oratoriana c'è un po' di tutto questo. La consapevolezza che la vita sia un cammino spesso caratterizzato dall'incertezza e da scarse garanzie. E tuttavia un cammino a cui non ci si può sottrarre. Anche solo per il semplice fatto che nessuno può vivere al posto nostro. Anche se così la vita è un dono e non un castigo, e come tale va accolta e merita sempre di essere vissuta, nonostante tutto. L'oratorio è lì per questo: senza presunzione vorrebbe accompagnarci nella scoperta che anche i fili più ingarbugliati possono diventare un meraviglioso intreccio e i frammenti una storia.
Mons. Enrico Solmi, in questo libro agevole ma esaustivo, analizza dai molteplici punti di vista sociale, giuridico e etico i grandi e fondamentali temi del fine vita dai modelli bioetici all'eutanasia in un momento storico in cui sono quantomai di interesse e rilievo. Con in vista sempre l'interesse sommo della persona umana.