Il libretto tascabile contiene il rito della Messa, la liturgia della Parola e le parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive affiancate dal commento.Le riflessioni vengono proposte da tre autori: fr. Adalberto Piovano, monaco benedettino della comunità Ss. Trinità di Dumenza; fr. Luca Fallica, anch'egli monaco nella medesima comunità; fra' Roberto Pasolini, frate minore cappuccino della provincia S. Carlo in Lombardia.Per ogni giorno è proposta una pillola di liturgia delle Ore.Non mancano nemmeno il calendario interreligioso, la segnalazione e una breve riflessione sulle giornate particolari - ecclesiai e civili - oltre ad alcune pagine dedicate all'esortazione apostolica "Amoris laetitia". Abbonandosi all'edizione web, è possibile scaricare i contenuti in formato PDF. Iscrivendosi alla newsletter si riceve quotidianamente via e-mail il link al PDF della messa del giorno.
Pane Quotidiano è un bimestrale che contiene le letture del giorno e i commenti di don Oreste Benzi. Il suo formato tascabile ti renderà agevole sfogliarlo in ogni momento mettendoti in comunione con la Chiesa. Pane Quotidiano accompagnerà i tuoi momenti di preghiera e i commenti alla Parola tratti dagli scritti e dalle meditazioni di don Oreste ti offriranno spunti per la riflessione e per la meditazione.
A mano aperta
04.07.2017
Sono parole sempre nuove, anche se le abbiamo già sentite. Perché toccano un punto vivo, una provocazione che ci si para davanti quando si apre l’estate e le giornate si fanno un po’ meno fitte di impegni fissi, obblighi, lavoro. Arriva «il tempo della libertà», come diceva don Giussani già ai primi giessini. Ovvero, «il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in cui uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua vita oppure non si impegna affatto con niente e allora, appunto, è sciocco», vuoto. «Quello che uno vuole lo si capisce da come utilizza il suo tempo libero».
Questi giorni, insomma, sono un test: fanno emergere quello che ci sta più a cuore. Lo abbiamo ricordato spesso, su Tracce. Ma nelle parole di don Giussani c’è anche di più. Se sono vere - e ognuno può giudicare quanto lo siano -, vuol dire che le settimane che ci aspettano sono pure un’occasione grande per capire di più che cosa è la libertà. Che dono prezioso, inestimabile, è questa capacità misteriosa che abbiamo di aderire al bene, di domandarlo, di essere disponibili a cercarlo anche nelle pieghe di una realtà che tante volte ci si presenta con dei tratti che non vorremmo (una fatica, un dolore, un desiderio non corrisposto), oppure di dire «no», di chiuderci.
La diamo per scontata, tante volte. Invece è capitale. Perché è questa linea sottile, quasi impercettibile, a disegnare il modo in cui affrontiamo le circostanze. A decidere come viviamo. In fondo, davanti ad ogni momento di ogni giornata, come ricordava di recente don Julián Carrón a un gruppo di responsabili di CL, «ci sono sempre in gioco due concezioni»: quella di chi «già sa», e ha in testa una misura sua, un’idea di come le cose dovrebbero essere (di solito, diverse da come sono...), oppure «il povero, come l’Innominato del Manzoni, talmente consapevole del suo bisogno che è tutto disponibile» davanti alle parole del Cardinale. Il primo, alla fine, «mette la speranza tutta nella sua performance; l’altro si trova ad aspettare tutto da Cristo».
Due atteggiamenti, due modi di vivere, istante per istante. Ma dipende da noi, sempre. Dalla nostra libertà. Possiamo stare «a mano aperta o a mano chiusa», come ha detto papa Francesco ai Cavalieri, i cinquemila ragazzini delle scuole medie, in un’udienza commovente (se ne parla più avanti nel giornale). Possiamo essere disponibili a imparare di nuovo quello che pensavamo già di sapere, e che invece non è più scontato - come vedremo al Meeting di Rimini di quest’anno, a cui è dedicato il Primo Piano -, oppure chiuderci in difesa davanti al «cambiamento d’epoca» e ritrovarci senza armi per affrontare le sfide di oggi: l’educazione, i giovani, il lavoro... Aperti o chiusi. Lo si vede dovunque, in questo numero.
Anche nelle ultime pagine, in quella lettura in cui Ignacio Carbajosa ripercorre il Libro di Giobbe. Un testo bellissimo e sorprendente, dal quale - tra tanti spunti di riflessione - si capisce come Dio affidi la risposta che nessuno può dare (alla domanda sul dolore innocente) proprio alla nostra libertà, al modo in cui stiamo davanti a Lui. Aperti o chiusi. Dipende da noi, ma cambia la vita.
La Civiltà Cattolica è la più antica di tutte le riviste italiane ancora attive. È stata fondata a Napoli da un gruppo di gesuiti italiani e il primo numero è stato stampato il 6 aprile 1850.
Scorrendo le annate de La Civiltà Cattolica, dato il suo carattere di rivista di attualità, si può avere un panorama abbastanza completo delle vicende religiose e politiche italiane (e in misura più limitata, mondiali) dal 1850 a oggi «dal punto di vista cattolico». Inoltre, la rivista ha accompagnato la storia d’Italia dal suo nascere a oggi.
Ultima Pubblicazione 4009
1/15 LUGLIO 2017
La visita del Papa al Presidente della Repubblica
Il significato della politica internazionale di Francesco
«Parrhesia»: la libertà di parola nel primo cristianesimo
Il dubbio: insidia o opportunità?
Iran: gli sciiti nel mirino dell’Isis
Una globalizzazione da governare
Tema del mese: Lo farà vivere beato sulla terra. Salmo 41,3
La pubblicazione periodica (trimestrale) della rivista rientra nelle
iniziative di promozione di attività di studio e ricerca della Facoltà.
Costituisce, infatti, l'ordinario canale di pubblicazione delle molte
ricerche analitiche avviate nel quadro della scuola di teologia.
I filoni più frequentati dai contributi di carattere monografico sono
certamente quelli relativi alla riflessione teologico-fondamentale,
alla dogmatica, alla spiritualità ed alla pastorale.
Il dossier di questo numero della rivista presenta Erode - despota sanguinario, temuto e odiato dalla sua gente - nella sfaccettatura di grande "architetto", la cui opera edilizia è ancora oggi presente e visitabile in vari siti archeologici. In particolare viene presentata la sua fortezza principale, l'Herodion, che divenne anche la sua tomba. Completano il numero, corredato di un ricco apparato iconografico, rubriche di storia, arte, archeologia e attualità.
Sommario
3 Editoriale Riccardo Cascioli
6 Raccomandato - lettere
7 La Versione di Barra
8 Rassegna stampa
10 Educazione. Una sfida per tre Riccardo Cascioli
14 Rieducare alla speranza Francesco Agnoli
16 Politica. La notte del cristianesimo britannico Edward Pentin
18 Salute. Vaccini, tra falsi allarmi e totalitarismi Paolo Gulisano
21 Cinema. L'utopia al rovescio Eleonora Fornasari
24 Tempi moderni. Arriva la Messa, cosa mi metto? Tommaso Scandroglio
26 Il Kattolico. Angelo da Gerusalemme Rino Cammilleri
28 Pillole di apologetica Gianpaolo Barra
41 Filosofia. Teologia in San Tommaso Giacomo Samek Lodovici
44 Biffi, pastore tutto d'un pezzo Carlo Caffarra
48 Santa Veronica: amare Gesù e patire con lui Maurizio Schoepflin
50 La vera missione della Chiesa Claudio Crescimanno
52 L'Archivio vaticano senza segreti Marco Respinti
54 L'infiltrato. Yannaras: teologia della dissoluzione Roberto Manfredini
56 Fatima 1917-2017. Il mistero della Russia Riccardo Cascioli
59 Don Camillo sul crinale. Gara trattoristica Lorenzo Bertocchi
60 Biblioteca Vincenzo Sansonetti
61 Il mondo del sacro. Illuminismo liturgico Daniele Nigro
62 Catechismo Stefano Biavaschi
62 Il Magistero Claudio Crescimanno
63 Vivaio Vittorio Messori
Dossier
Letteratura che parli all'anima
Quando il romanzo evangelizza Benedetta Frigerio
Il racconto dell'estate: la storia delle tre mele Silvana De Mari
O'Brien: un bel racconto nasce dal cuore Lorenzo Bertocchi
Una letteratura che parli all'anima Giovanni Fighera
Rivista dell'associazione biblica italiana.
Anno LXIV
Nn. 3-4
Rivista semestrale Luglio dicembre 2017 n. 2