
Insegnare a credere
Costruzione degli Stati nazionali e insegnamento della religione nell'Europa contemporanea
SEZIONE MONOGRAFICA
Insegnare a credere
Costruzione degli Stati nazionali e insegnamento della religione nell'Europa contemporanea
- ROBERTO RUSCONI, Introduzione
- FLAVIO PAJER, L’istruzione religiosa nei sistemi educativi europei. Un ruolo politico e conoscitivo in forte evoluzione
- FYODOR KOZYREV, Orthodoxy and Teaching in the Last Two Centuries. Russian Experience
- ROBERT JACKSON, Issues in Religious Education within Public Education in the United Kingdom
- JEAN BAUBÉROT, Entre laïcité et religion. L’éducation en France avant et après 1905
- FULVIO DE GIORGI, I cattolici e l’infanzia a scuola. Il “metodo italiano”
- MARIA CHIARA GIORDA, Religione cattolica e insegnamento nell’Italia unita. Il Risorgimento nei manuali di storia per la scuola superiore (dagli anni Venti a oggi)
- JAVIER MARTÍNEZ-TORRÓN, La enseñanza de la religión en el sistema educativo español
- DÖRTHE VIEREGGE - WOLFRAM WEISSE, Teaching Religion in Germany. The Present Situation against the Background of its Historical Development
- ALESSANDRO FERRARI, L’insegnamento religioso nella scuola. Tra fasti di “cristianità” perdute e orizzonti glocali. Qualche riflessione a margine
SAGGI
- ANDREA GEUNA, Educare l’uomo, il cittadino, il patriota. L’insegnamento delle «prime nozioni dei doveri dell’uomo» nell’età della Sinistra (1872-1894)
NOTE E RASSEGNE
- EMILIO GERMINO, Vescovi e scuola nella Gallia tardoantica
- LUCIO BIASIORI, Religione civile o usi politici di un culto? A proposito di un libro recente su S. Caterina da Siena
RECENSIONI - LIBRI RICEVUTI
PAGINE: 288
Con questo quarto sussidio per l’anno pastorale 2011-2012 il Centro Diocesano Giovanile di Novara propone un percorso di meditazione della parola di Dio e di preghiera, a partire dal Vangelo della liturgia di ogni giorno.
La parola di Dio illumina il cammino, mediante la lettura continua del Vangelo; seguono spunti per la riflessione e il confronto “perché la Parola viene con te dovunque tu andrai”, e diventa compagna di cammino; e infine un testo che si può valorizzare per la preghiera personale e di gruppo.
Completano la proposta formativa quattro rubriche a cadenza mensile, che si alternano di settimana in settimana: “Gesù, questo (s)conosciuto”, per approfondire la figura del Signore; “Credi? Credo!”, per riscoprire il testo con cui ogni domenica si fa la professione di fede; “L’impronta del santo”, per indicare ai giovani, attraverso testimonianze significative, alcune modalità concrete di incontro con Gesù; “Domande forti? Risposte intelligenti”, per sviluppare tematiche familiari al mondo giovanile.
L’itinerario per l’anno pastorale 2011-2012 si conclude con questo quarto sussidio.
Destinatari
Giovani, animatori di gruppi giovanili, sacerdoti, religiosi
Curatori
Equipe del Centro diocesano Giovanile - Diocesi di Novara: sacerdoti e laici impegnati a vario titolo nella formazione e nell’animazione dei gruppi giovanili.
Direttore
Giovanni Ancona
Comitato di redazione
Gianni Colzani, Giovanni Deiana, Alessandro Dell’Orto, Innocenzo Gargano,
Maurizio Gronchi, Godfrey Onah, Luca Pandolfi Luigi Sabbarese,
Donatella Scaiola, Leonardo Sileo, Luca Tuninetti
Hanno collaborato a questo numero
Claudio Bonizzi, Massimo Borghesi, Carlo Cirotto, Gianni Colzani,
Giovanni Deiana, Elvio Celestino Fontana, Indunil Janaka Kodithuwakku, Paolo Miccoli, Ardian Ndreca, Claudio Papale, Paul B. Steffen, Luca F. Tuninetti, Donatus Pius Ukpong, Cataldo Zuccaro
FOCUS – CORNELIO FABRO INTERPRETE DELLA MODERNITÀ
Cornelio Fabro o della modernità sotto sequestro
Paolo Miccoli
La prima comprensione fabriana dell’esistenzialismo
Ardian Ndreca
Modernità e ateismo.
Il confronto tra Cornelio Fabro e Augusto Del Noce
Massimo Borghesi
La lezione della filosofia moderna.
Il percorso di Fabro all’Urbaniana
Elvio Celestino Fontana
ARTICOLI
Telling the Story of Jesus to Indigenous Peoples
Indunil Janaka Kodithuwakku
A Theological Analysis of Caritas in veritate of Pope Benedict XVI for Economic Transformation of Nigeria
Donatus Pius Ukpong
La visita apostolica in America Latina di Giovanni Genocchi e la pubblicazione dell’enciclica Lacrimabili statu indorum di Pio X
Claudio Bonizzi
Inculturazione della morale e nuova evangelizzazione
Cataldo Zuccaro
Rivista mensile di informazione e formazione apologetica, n. 113/maggio 2012.
"Rendere lode" e "rendere grazie" sono da sempre cifre del rapporto creaturale; lode e grazia sono come la trama e l'ordito di un unico tessuto religioso in cui si riconosce come la propria vita sia risposta grata al dono ricevuto. Cuore grato, titolo del presente quaderno, è espressione sintetica che ci pare possa raccogliere la sovrabbondanza che la dimensione del cuore ha catalizzato nella storia della spiritualità cristiana. Ciò consente, peraltro, di orientare e filtrare una comprensione della presente temperie – culturale, sociale, politica, religiosa – per essere aperti a quella accoglienza del futuro che contrassegna la creatura nella relazione con il suo Creatore. Riscoprire questo è addentrarsi nella filigrana dell'esistenza ed è già un primo passo fondamentale. Sin da quando si è bambini, si impara a dire "grazie"; poi ci si scopre "essere grazie" o "essere grazia": la gratitudine è un tratto che cresce e che si affina nell'arco del tempo della vita. La devozione al Sacro cuore, che ha conosciuto nell'epoca moderna un crescente consenso e che per non pochi aspetti e modalità parossistiche ha pure provocato una sorta di sua messa in sonno, va tenuta presente, a parere di chi scrive, per la sua efficacia espressiva, che si rende evidente nella relazione Dio-uomo, così come ci è stata rivelata da Gesù
Cristo. Tale è la luce che promana, che non può essere distorta dal devozionalismo. A voler essere essenziali, l'aggettivo "grato" è pleonastico: nella tradizione biblica sono le qualificazioni negative del cuore che fanno la differenza – si pensi all'espressione: «Cuore di pietra» –. Meditare, dunque, su ciò che l'espressione "cuore grato" evoca significa compiere una traversata che passa per una rilettura di tematiche relazionali, bibliche, liturgiche, esperienziali, sociali e politiche per poi gettar luce sulla nostra condizione attuale, affinché ciò che nella liturgia sia eucaristica sia "delle ore" è del tutto evidente possa ritornare ad essere il pulsare del credente oggi.
Il raccordo tra Bibbia e archeologia è di fondamentale importanza per la ricerca toponomastica, ovvero il collegamento tra luoghi citati dalla Bibbia e la loro reale ubicazione con eventuale cambiamento del nome nella attuale località. Questo numero della rivista espone l'apporto offerto dall'archeologia agli studi biblici, soffermandosi in particolare sui grandi personaggi della Storia della Salvezza, rivisitati nel contesto geografico della loro esistenza. Completano il numero le consuete rubriche Studi biblici e Bibbia e cultura con le sue suggestioni in campo musicale e letterario.