
Giacomo, nella sua lettera, intende mostrare la praticabilità del cristiane­simo attraverso un itinerario di fede che coniuga l’ascolto della Parola di Dio e le opere. L’Apostolo esorta a non ridurre la fede a una serie di dichiarazioni verbali, ma ad agire concretamente operando il bene. Utilissima per comprendere la vita del­le prime comunità cristiane, la lettera rappresenta una guida per il credente di oggi, chiamato a vivere la sua fede nelle relazioni quotidiane tra prove e dubbi, favoritismi e incomunicabilità; si propone come invito alla riflessione per quanti vivono un cristianesimo stanco e inoperoso. Con i suoi consigli, l’Apostolo Giacomo si rivela un maestro capace di offrire un insegnamento che non ha smarrito la sua attualità e concretezza.
Nel 1980, in seguito a scavi fognari, viene alla luce in un quartiere di Gerusalemme una cripta con strane iscrizioni alle pareti. Sommariamente esplorata, l'antica tomba viene richiusa in fretta per ordine delle autorità senza destare l'interesse degli archeologi. Simcha Jacobovici e James D. Tabor - il primo giornalista investigativo e il secondo storico delle religioni sostengono sin dall'inizio che si tratterebbe invece di una scoperta rivoluzionaria, un ossario risalente all'anno 70, che getterebbe nuova luce sulla storia di Gesù e sugli albori del cristianesimo. Le spoglie dei defunti furono trafugate nei secoli da saccheggiatori di tombe, ma ciò che resta è straordinario: le iscrizioni sulle pareti dei nomi di Gesù, Giuseppe e Maria. Semplice coincidenza? Un caso di omonimia? Nel 2010, Tabor e Jacobovici ottengono il permesso di riaprire il sito e, con l'ausilio di speciali apparecchiature e una telecamera su braccio robotico, tornano a studiare la tomba trovando molte prove a sostegno della loro tesi supportati da valenti archeologi, geologi e antropologi. Anche per la vicinanza fisica con quella che era stata identificata come la "Tomba della Famiglia di Gesù", dopo successivi approfondimenti la cripta viene classificata dai due studiosi come la "Tomba di Gesù". In quel luogo, sui resti dell'ossario, è stato possibile effettuare anche i test del DNA.
Tutto si può scrivere su Twitter, rigorosamente entro 140 caratteri. E allora sul popolare social network c'è posto anche per Gesù. Nasce così Cinguettatelo sui tetti, raccogliendo i minicommenti al Vangelo di Marco pubblicati da don Dino Pirri. La prima parte del Vangelo di Marco alla scoperta di Gesù, della sua umanità e del suo progetto di vita. Con una domanda ricorrente e ineludibile: chi è veramente Gesù? Che c'entra con me? Il testo segue l'andamento semplice di un tweet dietro l'altro: un versetto di Vangelo e un commento. In aggiunta, l'intervento stuzzicante e "sovversivo" di alcuni "twitteri" (@AleBinni, @ItsCetty, @LiaCeli, @LupuUlula, @MatteoGrandi e @OssiaLaura): vere star della rete, che offriranno il loro punto di vista "laico".
Sulle tracce del "Viaggio di Gesù", un percorso che fonde ricordi personali, storia e spiritualità. Il Mediterraneo come culla della civiltà, centro del mondo, sede del mito e della fantasia, luogo in cui sono nate e si sono sviluppate le tre grandi religioni monoteiste. Dai Fenici ai migranti di oggi, passando per le crociate, Scaglia racconta e interpreta il movimento di viaggiatori che, spostandosi da una costa all'altra, ha prodotto una fitta rete di scambi di sapere, di cultura, di commerci. Fino alle guerre e agli insediamenti, primo fra tutti quello dei francescani in Terra Santa, l'ordine religioso nei cui confronti Franco Scaglia ha sempre dimostrato una particolare attenzione e che, con la figura di Padre Matteo, è stato al centro dei suoi romanzi. Tra storia e attualità, un libro che tratta eventi e impressioni di un luogo che è, ancora oggi, il cuore di un processo di grande cambiamento.
Di Gesù ricordiamo la sofferenza, la Passione, la croce. Ma per una volta vorrei provare a pensare a un'altra immagine. Quella di un uomo che prima di morire ha vissuto, è cresciuto, ha sorriso. Una persona che, anche prescindendo dalla fede, ha cambiato la storia dell'uomo, dalle cose grandi a quelle di tutti i giorni. Un uomo scomparso in giovane età, a soli trentatré anni. Poco più di un ragazzo. Ma chi era Gesù? È realmente esistito? Quali prove ci sono? Cosa ha realizzato nella sua vita? Cosa conosciamo di lui? Cosa ci arriva dalla storia e cosa dalla fede? Quello che stiamo per compiere con questo libro è un viaggio denso di emozioni, tra fede, scienza, storia e archeologia. E lo faremo con la stessa curiosità di quei greci che un giorno si presentarono a Filippo, il discepolo, dicendo: "Vogliamo conoscere Gesù". In questa ricerca saremo aiutati da molti strumenti: i testi della Bibbia ufficiale e quelli apocrifi; le fonti della letteratura antica, riscoperte grazie ai ritrovamenti di antichi papiri in Medio Oriente; i calcoli astronomici, che forniscono alcuni riferimenti temporali preziosi; infine le scoperte archeologiche, che permettono di verificare l'attendibilità dei testi sacri e di individuare e ricostruire i luoghi in cui ha realmente vissuto e operato Gesù. Ripercorrendo la sua vita in senso cronologico, indagheremo sui misteri della nascita (dove e quando è nato veramente? era figlio di una vergine?), della vita (ha avuto fratelli? e una moglie?).
"Questa volta abbiamo deciso di riflettere su quanto resti oggi degli insegnamenti di Gesù, della sua indignazione, della sua carità, del suo sacrificio e abbiamo immaginato che il dialogo avesse maggiore senso se collocato fisicamente nei luoghi della Passione. A Gerusalemme, appunto. Il nostro percorso, rispettoso e commosso nel calpestare i luoghi dove lui predicò, sarà un vero pellegrinaggio verso un sogno, quello di Gesù". Così ha inizio il nuovo viaggio, in cui i due autori, come già avevano fatto nel loro libro precedente "In cerca dell'anima", si scambiano stimoli e idee, in una conversazione serrata e appassionante che esplora l'essenza stessa della figura di Gesù e la necessità di una nuova alleanza con l'uomo. Nel percorrere le stazioni della Passione il discorso si volge quasi inevitabilmente ai temi che riguardano da vicino il mondo di oggi: l'importanza dell'altro, la carità, lo sviluppo economico che troppo spesso viene fatto coincidere con la felicità, la perdita della pietas che colpisce soprattutto i più deboli, i labirinti della solitudine. Dalla basilica del Santo Sepolcro luogo finale della Via Dolorosa, al convento della Flagellazione luogo iniziale della Via Dolorosa, si snoda all'incontrano un racconto di vita e di riflessione, un dialogo intenso tra un credente e un uomo di Chiesa, dove si auspica la nuova alleanza tra Gesù e l'uomo nell'antico spirito dell'Arca di Noè centro di una meravigliosa e mai più ripetuta coesistenza universale.
Il Nuovo Testamento nuova versione CEI con introduzioni e note dell'edizione "Via Verità e Vita". Il Nuovo Testamento "Via Verità e Vita" è una coedizione con Paoline editoriale libri, un progetto coordinato da Bruno Maggioni. Nuova versione CEI più fedele ai testi originali. Nuovi commenti dei più qualificati biblisti italiani. Nuove annotazioni basate sugli ultimi studi biblici. Nuove note su tre livelli: esegetico, teologico, liturgico.
Il Nuovo Testamento nuova versione CEI con introduzioni e note dell'edizione "Via Verità e Vita". Un'edizione speciale pensata per la Cresima. Il Nuovo Testamento Via Verità e Vita è una coedizione con Paoline editoriale libri, un progetto coordinato da Bruno Maggioni. Nuova versione CEI più fedele ai testi originali. Nuovi commenti dei più qualificati biblisti italiani. Nuove annotazioni basate sugli ultimi studi biblici. Nuove note su tre livelli: esegetico, teologico, liturgico.
Il Nuovo Testamento nuova versione CEI con introduzioni e note dell'edizione Via Verità e Vita. Un'edizione speciale pensata per il matrimonio. Il Nuovo Testamento Via Verità e Vita è una coedizione con Paoline editoriale libri, un progetto coordinato da Bruno Maggioni. Nuova versione CEI più fedele ai testi originali. Nuovi commenti dei più qualificati biblisti italiani. Nuove annotazioni basate sugli ultimi studi biblici. Nuove note su tre livelli: esegetico, teologico, liturgico.
"Gesù è l'archetipo dello sconosciuto. Appare dal nulla, avvolto nel mistero, e subito scompare. Mentre gli altri lo vedono carico di un carisma abbagliante e spaventoso, egli fatica lungo il sentiero della vita. È l'eroe esistenziale: solitario, sradicato dalla sua famiglia e dalla sua dimora, irrequieto, sempre in marcia". Già nella prima pagina, questo ritratto sorprende il lettore che si avventura in un saggio capace di scardinare ogni immagine canonica e consolidata di Gesù e che alla sua uscita non ha mancato di suscitare polemiche in Australia, la terra d'origine del sociologo Carroll. Rileggendo il vangelo di Marco, di cui propone un'originale traduzione dal greco, l'autore torna alla prima fonte di ogni nostra conoscenza di Gesù, l'uomo che ha plasmato la civiltà occidentale, nella convinzione che "le chiese cristiane hanno collettivamente fallito il loro compito fondamentale, ovvero continuare a raccontare la loro storia fondativa in un modo che sappia parlare alla loro epoca". Il figlio di Dio riscoperto da Carroll, ben lontano da quello benevolo, mite e mansueto trasmesso nell'insegnamento religioso classico, è un feroce nemico di ogni chiesa e non è per nulla preoccupato dal peccato in senso tradizionale. Soprattutto, è un Gesù "esistenziale": spogliato di ogni attributo identitario, è il primo a porre all'umanità l'abissale domanda sul senso dell'esserci, una domanda che riecheggia con vibrante urgenza nelle pagine del libro.
Oggetto di questa ricerca è la figura del figlio dell'uomo nell'Apocalisse di Giovanni alla luce della letteratura apocalittica giudaica: in questione è il rapporto tra l'esperienza di contatto con l'oltremondo presupposta nei testi cosiddetti apocalittici e la sua messa per iscritto. Il punto di partenza dell'indagine è il testo di Daniele: si cerca di rilevare come le successive riprese in ambito visionario non siano altro che riletture, amplificazioni o restringimenti dell'immagine presente in quel testo. Il Libro delle Parabole di Enoc è senza dubbio una testimonianza rilevante per chiarire i precedenti della personalizzazione messa in bocca a Gesù già a partire dal movimento protocristiano palestinese, visto che il testo giudaico ha, anch'esso, personalizzato la precedente immagine danielica (il cui significato primario era collettivo) in un contesto esplicitamente visionario. Per quanto concerne l'Apocalisse, si intende evidenziare come la ripresa dell'immagine vada ricondotta a polemiche "esegetico-visionarie" in merito alla rilettura di Daniele e come la portata "cristologica" del simbolo presupponga e, al tempo stesso, trascenda quanto riferito nella tradizione sinottica.
La diocesi di Modena ha elaborato un interessante sussidio biblico per aiutarci a vivere in pienezza l'Anno della Fede indetto dal Santo Padre Benedetto XVI, in svolgimento dall'11 ottobre 2012. La scelta di un nutrito e qualificato gruppo di biblisti è caduta sul Vangelo di Giovanni e, in particolare, su alcuni personaggi del Quarto Vangelo assunti come luminosi "punti luce nel cammino della fede": Giovanni Battista, la Madre di Gesù, Nicodemo, la Samaritana, il cieco nato, la famiglia di Betania, il discepolo amato, Maria Maddalena, Tommaso detto Didimo'. Pur nella diversità delle situazioni in cui i singoli protagonisti vivono l'incontro con Gesù, il dato comune, espresso dalla loro esperienza, è che la fede è la relazione con una persona, Gesù Cristo. Da quest'amicizia deriva una serie di conseguenze sia sul piano conoscitivo sia nella sfera esistenziale. Il Gesù giovanneo appare come colui che, il più delle volte, prende l'iniziativa per risvegliare dal torpore e dalla mediocrità di una vita spirituale che rischia di cadere nella banalità o si accontenta di assumere idee religiose senza impatto decisivo sul pensare e sull'agire. L'impressione è che ne abbiamo bisogno.