Il terzo volume "Parabole della montagna". La Montagna torna ad essere protagonista di 38 racconti che raccontano il fascino delle variegate culture attraverso il ricorso ad una tradizione fatta di proverbi, miti, leggende, fiabe, storielle, che richiamano lo stile semplice e immediato delle parabole evangeliche che, come dichiara l'autore, vogliono essere "come un campo di Girasoli che richiami il fascino e la luce che viene da lontano e susciti stupore e incanto". Illustrazioni di Elena Rizza. Età di lettura: da 6 anni.
«Dio è amore» è l'affermazione radicale del cristianesimo. Ce lo ricorda Frederick Bauerschmidt all'inizio di questa piccola meditazione sugli elementi essenziali della fede cristiana. In uno stile tanto ricco, quanto semplice ed elegante, egli ravviva quella affermazione, attingendo alla Bibbia, ai grandi scrittori cristiani e non cristiani del passato e alla sua esperienza personale, per mostrare quanto il cristianesimo sia sovversivo e remi spesso controcorrente. Rifuggendo dall'astratto e dal dogmatico a tutto vantaggio di uno stile amabile e invitante, Bauerschmidt ha qualcosa da offrire a tutti: a chi da sempre frequenta la chiesa, fino a quanti - anche fra le giovani generazioni - cercano sempre più la realizzazione spirituale al di fuori del cristianesimo istituzionale. E propone suggerimenti per ulteriori letture (scritturistiche e non) alla fine di ogni capitolo. Quell'amore che Dio è si rivela il punto di partenza perfetto per un viaggio spirituale verso una relazione più profonda con il Dio di Gesù Cristo. Prefazione di Sarah Coakley.
Siamo pecore smarrite fra grano e zizzania, chiamati ad essere samaritani, "prossimi" tanto dell'uno quanto dell'altra. Germogli soffocati fra le spine, corriamo il rischio di uccidere e gettare fuori dalla vigna il Figlio. Più che un libro, questo è un viaggio di meditazione scandito da dipinti e brani letterari, che costituiscono un'introduzione all'orizzonte delle parabole e alla riflessione personale. Perché pittura e letteratura, anche quando affrontano temi che apparentemente nulla hanno a che vedere con la fede, si fanno intermediarie di domande profonde che scaturiscono dall'uomo e dalla donna, creati a immagine di Dio.
Commento delle Regole per il discernimento della Prima settimana degli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola. Negli Esercizi spirituali di sant'Ignazio di Loyola si delineano due linee d'azione: una, la contemplazione dei grandi "temi" biblici, e un'altra, l'esperienza della varietà degli spiriti. Per guidarci in questa esperienza di discernimento dei diversi spiriti, sant'Ignazio ha scritto le sue Regole per il discernimento. L'autore vuole aiutarci nella conoscenza pratica di quelli che, secondo le parole di sant'Ignazio, "sono più tipici della Prima settimana degli Esercizi", attraverso un commento al testo ignaziano, esemplificato con testi di altri autori (sant'Antonio abate; santa Teresa di Gesù; sant'Agostino, ecc.). La lettura di quest'opera è quindi la migliore introduzione all'esperienza del discernimento degli spiriti, sia all'interno degli Esercizi che al di fuori di essi, nella vita quotidiana.
Sedersi in silenzio, meditare: una pratica che si ritrova in molte vie religiose e tradizioni spirituali, e di cui l'uomo e la donna di oggi riscoprono l'urgente bisogno. A fronte di questo crescente interesse, ma disorientati rispetto a un'offerta di proposte le più disparate, cosa sappiamo davvero dei fondamenti religiosi di questa pratica così come è vissuta nel cristianesimo, nell'induismo e nel buddhismo? Il libro si offre come una bussola per rispondere a questa domanda con un approccio serio e documentato, grazie a contributi di guide spirituali autorevoli e studiosi qualificati. In particolare, il volume invita a riscoprire come anche nel cristianesimo esista una lunga tradizione di meditazione seduta e silenziosa, per quanto poco conosciutata.
Nel nostro mondo contemporaneo, così spesso appiattito sull'esistente come unico orizzonte plausibile, è ancora possibile credere come nelle generazioni passate, o la fede può avere senso solo come apertura alla speranza in ciò che non è prevedibile, come affidamento a colui che rende reale ciò che in apparenza è impossibile? Pubblichiamo la traduzione dell'articolo "La foi est-elle encore possible?", apparso nella rivista Études 4 (2020), pp. 79-89.
Le questioni di etica familiare e sessuale suscitano dibattiti vivaci nelle nostre società, che mostrano di considerare ancora la famiglia come un luogo "sacro": cosa può dirci al riguardo la Bibbia? La lettura dei testi del Primo e del Secondo Testamento segnala che l'interesse della Scrittura è rivolto alla fecondità più che alla famiglia in quanto tale, e che i divieti legali possono e devono essere superati dalla vita. Pubblichiamo qui la traduzione dell'articolo "La fécondité dans la Bible", apparso nella rivista Études 12 (2019), pp. 66-77.
Di fronte a un presente incerto e contraddittorio due sono le risposte possibili: chiudersi impauriti nei propri steccati o cercare, al contrario, di affrontarlo con senso di responsabilità e speranza. Leggere il presente con gli occhi di domani ci permette, così, di immaginare un mondo ispirato a un ideale di fraternità e sororità universali e ci spinge a muoverci in questa direzione. Pubblichiamo qui l'adattamento della conferenza pronunciata alla Caritas ambrosiana il 18 marzo 2023.
Descrivere la preghiera contemplativa non è impresa facile. Tuttavia, qualcosa bisogna pur dire, poiché in essa il Signore comunica le sue grazie in maniera speciale. L'autore di questo volume lo fa attingendo al grande tesoro della Tradizione - dai Padri del deserto fino ai santi contemplativi più recenti - per aiutarci a trovare motivazioni e stimoli che ci dispongano alla dimensione contemplativa della preghiera. Ricorrendo a una metafora efficacissima utilizzata da santa Teresa d'Avila, ci spiega che cosa si intende per contemplazione: nella meditazione ci affatichiamo come quando dobbiamo attingere acqua dal pozzo per irrigare il giardino; nella contemplazione la fatica scompare, perché Dio stesso provvede a irrigare il giardino facendo piovere. In poche parole: quando nella preghiera lo Spirito agisce e noi ci abbandoniamo, allora abbiamo la preghiera contemplativa. Un cristiano contemplativo non è solo uno che prega meglio o di più, ma una persona che vive attendendo l'Invisibile che si rivela passo dopo passo, senza strepito e senza clamore, e che sa gustare la "manna dal cielo" che il Risorto fa cadere dalle sue mani verso la terra.
Un'inedita e sorprendente lettura della storia dei discepoli di Emmaus, immagine del tuo cammino, della tua vita. Questo libro scaturisce dall'esperienza e dalla convinzione che il noi precede l'io, che il camminare assieme semplicemente perché si è uomini e donne che cercano amore e felicità condividendo la propria umanità e quella di Gesù, è ciò che qualifica il camminare stesso. Il mio io non è solo mio, ma anche tuo, e il tuo io è anche mio. Ci apparteniamo anche se non ci conosciamo. «Questa riflessione e frutto di molte letture certo, ma soprattutto frutto di quella lettura continua, paziente e talvolta impaziente che faccio del testo unico e multiforme e sovente abissale che è la "mia" vita».
Questo "intenso" vademecum si propone come uno strumento utile per capire e vivere il Giubileo del 2025, il cui motto, scelto da Papa Francesco, è "Pellegrini di Speranza". Il libretto (pp. 72) è diviso in 5 parti: 1. Il Giubileo: percorso biblico storico teologico: una spiegazione essenziale sull'origine e il significato del Giubileo. 2. Teniamo accesa la fiaccola della Speranza: il punto sulle caratteristiche proprie di quest'Anno Santo. 3. Il calendario dei principali eventi specifici dell'Anno Santo. 4. Speranza, la piccola "bambina" che spinge avanti ogni cosa: una preziosa antologia di testi di approfondimento offerti da "testimoni" della Speranza. 5. Il Signore è mia Speranza sul mio cammino: una proposta concreta di preghiera e riflessione quotidiana sul tema della virtù teologale della Speranza, in un percorso di 21 giorni, attraverso brani ad hoc della Sacra Scrittura, le meditazioni di Papa Francesco (tratte dalle 38 catechesi sulla Speranza date durante le Udienze generali, tra il 7 dicembre 2016 e il 25 ottobre 2017) e alcune particolari orazioni.
È certo che mai, in nessuna epoca, gli uomini sono stati così lontani da Dio, così sprezzanti della santità che egli esige; eppure, mai si è manifestata così chiaramente la necessità di essere santi. «In questi giorni apocalittici - scrive Léon Bloy - sembra veramente che soltanto un sottilissimo strato ci separi dagli abissi eterni... C'è una sola tristezza nel mondo ed è quella di non essere santi». In effetti siamo stati creati per essere santi. La santità ci è talmente richiesta, è talmente inerente alla natura umana che Dio la anticipa, per così dire, in ciascuno di noi, mediante i sacramenti della sua Chiesa, cioè con i segni mistici che operano invisibilmente nelle anime l'inizio della gloria. Ma come si fa ad essere santi? Riceviamo lo Spirito Santo, ma poi c'è un cammino da percorrere. Padre Serafino Tognetti, discepolo del Servo di Dio don Divo Barsotti, alla scuola della vita monastica, traccia un itinerario semplice ed esaltante, sulla base della Tradizione e delle vite dei santi, per mettersi sulla via, per ritrovare, con la santità, la propria felicità, che consiste nell'amare e nell'essere amati. Ne è nato questo libro agile e, diremmo, necessario, per rimettersi in cammino decisamente verso Dio. Sono i tempi che viviamo che lo esigono.