Il volume nasce dall’esperienza trentennale dell’Associazione Alfa – Omega a servizio delle Chiese locali. Partendo dall’ascolto del vangelo e dall’attenzione alla vita quotidiana, con un metodo di lettura popolare della Bibbia, il testo conduce a riscoprire il rapporto personale con Gesù e la sua Parola.
Gli Atti degli apostoli vi vengono raccontati in tappe che conservano la dinamica vissuta in incontri reali, dove laici innamorati della Scrittura accompagnano alla scoperta del Maestro di Nazaret divenendo facilitatori di una ricerca collettiva.
L’invito è a percorrere un’ideale scala della conoscenza attraverso tre sezioni: Aprire gli occhi (si risponde alla domanda che cosa c’è nel testo?), Svegliare la mente (ci si chiede cosa significa il testo?), Scrutare il cuore (risponde alla domanda cosa significa questo testo per me oggi?). Si tratta di passi necessari per familiarizzare con i diversi volti di Colui che continua a proporsi come maestro di misericordia e di giustizia.
Il termine «bioetica» viene impiegato nel Nuovo Testamento da Gesù e da Paolo in contesti etico-sapienziali e socio-ecclesiali significativi con la finalità di aiutare i discepoli e le comunità cristiane ad affrontare aspetti concreti e inediti della vita quotidiana.
In un contesto culturale che con il suo rapido sviluppo genera nuove complessità, il volume indaga la relazione tra Bibbia e bioetica e ha come oggetto le problematiche dell’etica della vita, con particolare attenzione agli interrogativi sollevati dal progresso scientifico-tecnologico in campo medico.
La prima parte del testo si interroga, in particolare, sul lessico e la concezione della vita umana nella Bibbia, mentre la seconda si sofferma su aspetti che toccano sempre più la persona, la famiglia, la società e le istituzioni.
L’Antico Testamento risulta talvolta ostico e sfuggente. Ci sono di ostacolo le pagine crude delle guerre e degli stermini fatti in nome di Dio, l’assenza di prospettiva ultraterrena che dalla Genesi, passando per i Salmi, giunge fino al libro di Daniele e al Secondo libro dei Maccabei. Ci sono di ostacolo i Salmi detti «imprecatori», che sono quasi integralmente esclusi dall’attuale preghiera liturgica della Chiesa.
Nonostante tutte le difficoltà, le pagine della Bibbia ebraica, con la loro ricca antropologia, sono irrinunciabili per la comprensione della cristologia poiché esiste un’unica storia della salvezza che si manifesta nei due Testamenti, i quali si illuminano a vicenda, senza che l’uno escluda l’altro.
La formazione definitiva della Bibbia ebraica è avvenuta ad opera di rabbini sapienti del dopo-esilio. La corrente sapienziale si è nutrita degli scritti tramandati dalle generazioni precedenti, ne ha fatto oggetto di meditazione e di studio per illuminare il presente e li ha rielaborati per lasciare indicazioni ai posteri. Nella redazione finale dei libri biblici, gli autori sapienziali hanno dunque impresso un paradigma ermeneutico: i testi antichi non devono essere letti come documenti di un lontano passato, ma come testi vivi da rileggere per illuminare il presente.
Sommario
Introduzione. I. Nudità e foglie di fico. La simbolica del vestito. II. I sempre nuovi inizi di Dio nella storia umana. III. «Lo pose nel giardino perché lo custodisse» (Gen 2,15). IV. Pedagogia della Pasqua ebraica. V. Le tre paure di Gedeone (Gdc 6,11-24). VI. «Un cuore in ascolto, capace di discernere» (1Re 3,4-15).
VII. Il profeta come maestro e i suoi discepoli. VIII. La salvezza dentro la sventura: Ger 29. IX. Salvati o vinti dalla mano di Dio (Sal 107; 73 e 88). X. «Dio ama tutte le cose che esistono» (Sap 11,24–12,1).
Note sull'autore
Giuseppe De Carlo, frate minore cappuccino, insegna Antico Testamento ed Ebraico biblico all’Istituto superiore di scienze religiose Sant’Apollinare di Forlì, allo Studio teologico Sant’Antonio di Bologna e alla Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna. Ha compiuto gli studi al Pontificio Istituto Biblico di Roma e i suoi ambiti privilegiati di studio sono i primi capitoli della Genesi, la letteratura profetica e quella sapienziale. Per EDB ha pubblicato Ti indico la vita. La ricerca della Sapienza come itinerario formativo (2003). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.
Prefazione di Romano Penna.
Un piatto gustoso. Un farmaco risanante. Due prodotti realizzati combinando sapientemente ingredienti e tempo, secondo ricette antiche, frutto di esperienza e passione. La creatività della buona cucina e la competenza della medicina sono espressione della cura per la vita propria e altrui, modi di custodire e restituire salute e benessere. Metafore di tenera premura, possono raccontare la misericordia di Dio, il suo amore nutriente e sanante per ciascuno e ciascuna di noi. Il sussidio propone personaggi e vicende bibliche che raccontano la tenerezza di Dio per l'umanità, accostando ciascuno a un ingrediente essenziale tanto ai fornelli quanto ai laboratori farmaceutici. Si sviluppa così un percorso di approfondimento della misericordia divina, nei suoi aspetti e nelle sue sfumature. Ogni scheda biblica parte dai sapori della vita quotidiana, fa assaggiare un particolare ingrediente biblico dell'amore di Dio e propone nuovi gusti per l'esistenza di tutti i giorni. Sono invitati a questo laboratorio gastronomico e farmaceutico i giovani e adulti, i gruppi biblici, le coppie e tutti coloro che desiderano assaporare la bellezza della misericordia di Dio.
«La Misericordia di Dio è la sola cosa incrollabile della vita, il vero punto di Archimede» (S. Kierkegaard). Questo libro, in cui l’autore ha saputo trasfondere sia la sua scienza di biblista sia l’esperienza di pastore, sviluppa il tema della misericordia di Dio come si rivela nell’Antico e nel Nuovo Testamento, per poi passare a esporre ciò che la Bibbia dice a proposito della misericordia che l’uomo deve nutrire in cuore. Leggendo questo testo scopriremo il volto di Dio «ricco in Misericordia» oltre ogni nostra aspettativa.
Il testo è un meraviglioso viaggio tra le Beatitudini che Gesù ha enunciato a tutti gli uoini nel famoso 'Discorso della montagna'.
Sulla scorta dell'Antico e del Nuovo Testamento l'autore esplora come celebri figure delle Scritture scelsero di reagire alla sofferenza. Padre Jude Winkler, predicatore di ritiri spirituali e autore di numerosi testi devozionali, propone una serie di consigli pratici per confidare in Dio nel dolore, unire le angosce personali a quelle di Cristo, mostrare compassione verso il prossimo e crescere nell'amore e nella perseveranza. L'uomo non riuscirà mai a "capire" davvero la sofferenza, ma riflettendo sugli affanni altrui, forse scoprirà qualche idea illuminante per trovare un senso al male.
Un testo completo e organico su come si svolgerà il prossimo Giubileo a Roma e nelle singole diocesi, con un'attenta riflessione biblica su questo grande evento ecclesiale. Nella prima parte si illustra la dolce realtà della misericordia come amore che perdona e ci aiuta a ripartire sempre da capo con grande fiducia.
La seconda parte propone invece un'attenta riflessione su un'importante trilogia: conversione, perdono, riconciliazione.
Un sussidio di 104 pagine di facile lettura e con caratteri grandi, elegante veste tipografica, copertina colorata.
La misericordia salverà il mondo!
Un approccio che fonda, attraverso strumentazioni propriamente esegetiche, la complessa questione della percezione sensibile della trascendenza divina nella rivelazione biblica, cogliendone i tratti emblematici nell'Apocalisse.
Nella Lettera ai Galati, Paolo parla, chiaramente della sua vocazione: ha ricevuto il mandato di proclamare quello che gli chiama il «suo vangelo», l'annuncio della salvezza a ogni uomo, senza distinzione tra circoncisi e incirconcisi. A una ventina d'anni di distanza dal martirio dell'apostolo, la penna di Luca affida agli Atti ben tre racconti su ciò che è avvenuto sulla via di Damasco -luogo metaforico del capovolgimento e della radicale trasformazione interiore - mettendo in luce la conversione di Saulo oppure evidenziando la sua vocazione profetica. Quell'episodio ha suggerito agli artisti l'immagine di Paolo che cade da cavallo - memorabile la raffigurazione di Caravaggio e ha offerto la materia prima a rappresentazioni sceniche medievali dedicate all'apostolo.
Trucchi e inganni, vendette e punizioni, famiglie lacerate, rapimenti donne, omicidi, stupri, guerre e massacri. Nel libro dei Giudici è mostrato al lettore il lato peggiore dell'umanità e anche il personaggio di Dio sembra vinto dalla violenza di cui diviene uno dei fomentatori.
Poco conosciuto, snobbato dalla liturgia cattolica domenicale, considerato poco edificante perché pieno di storie violente, il libro dei Giudici è tra i testi più belli e istruttivi della Bibbia ebraica. Privilegiando l'approccio narrativo, André Wénin invita a cogliere la pedagogia paziente del Dio dell'alleanza nei confronti di un popolo al quale cerca di farsi conoscere, ma la cui resistenza finirà per metterlo in scacco. L'analisi di quattro episodi relativi a fatti violenti mostra inoltre che l'essenziale sta nel modo in cui vengono raccontati; la loro forza risiede nella capacità di «riscattare» l'inumano per mezzo di ciò che è più nobile, l'arte, dotata della singolare facoltà di educare alla riflessione e alle scelte etiche.