
Il libro esplora il fenomeno anoressico-bulimico, nella prospettiva della psicoanalisi. La diffusione epidemica dell'anoressia-bulimia e uno dei segni del disagio contemporaneo della Civilta. La sua incidenza nella psicopatologia costituisce una delle zone di frontiera piu avanzate della clinica psicoanalitica. Questo libro, frutto di una ricerca teorica e di una pratica clinica in corso da anni nel contesto istituzionale dell'ABA (Associazione per lo studio e la ricerca dell'anoressia e della bulimia), esplora il fenomeno anoressico-bulimico nei suoi aspetti piu cruciali: il rapporto con il simbolico contemporaneo, la diagnosi differenziale, la nuove epidemiologia, il lavoro preliminare sulla domanda di Cura, le forme possibili del trattamento. La sua prospettiva e quella della psicoanalisi. In primo piano e la maschera di un corpo ridotto a spettro, ad ostaggio e il valore di senso e di godimento che questo uso" del corpo comporta. "
Con l'entrata nella scuola materna il bambino compie uno dei suoi primi passi nella società. L'evento è significativo per lui, per i genitori e per gli educatori. Questo volume cerca di rispondere agli interrogativi che questa esperienza pone, riportando esperienze reali vissute nel corso delle prime settimane di scuola, affinché i genitori possano trovare un aiuto concreto.
Il testo cerca di accompagnare il lettore all'interno dei diversi percorsi narrativi seguiti da ogni autore, suggerendo, nelle tre parti in cui si articola altrettanti modi per scoprire ed evidenziare le prospettive e i variegati accenti posti sulla tematica trattata. Una prima parte sviluppa alcune riflessioni sul rapporto tra formazione e approccio narrativo. La seconda parte propone chiavi di rilettura in prospettiva narrativa di tradizionali ambiti formativi. La terza parte evidenzia, attraverso il racconto e la ripresa di particolari situazioni di lavoro formativo sul campo, aspetti e coordinate di un approccio narrativo alla formazione-intervento.
Con questo primo tomo (e con il secondo, che seguirà in tempi brevi) si completa l'edizione italiana delle "Opere" di Jung. Le bibliografie degli scritti, delle lezioni e seminari, delle lettere, così come gli altri apparati, seguono criteri originali espressamente concepiti per questa edizione, e costituiscono nell'insieme uno strumento indispensabile per quanti si accostano a Jung con intenti di studio e di approfondimento. Sono di particolare interesse le tavole di concordanza con le pagine delle edizioni inglese e tedesca degli scritti.
Secondo l'autrice, la salute si può definire con tre parole: essere se stessi. La salute deve essere intesa pertanto come salute integrale della persona, come armonizzazione di tutte le dimensioni espressive dell'essere umano: fisiche, emotive, psichiche, spirituali. Il benessere fiorisce quando si è sgombrato il terreno dell'anima da ogni residuo personale egoistico. La malattia non esiste in natura, non ha vita propria, ma è il risultato di una devianza da sé, di una disarmonia dell'individuo, di una negazione di sé. Una vita sana è il risultato di una nostra personale ricerca, di una elaborazione integrale di noi stessi, di un ascolto delle nostre reali necessità.
Tra i disturbi del comportamento alimentare (DCA), l'anoressia mentale è la forma più grave e impegnativa da cui possono originarsi anche le altre, soprattutto la bulimia. Fenomeno sociale e culturale del nostro tempo con radici antiche, ha subito in questi ultimi anni un notevole incremento. L'interazione di processi psichici e somatici, che complicano i quadri clinici, richiede il riconoscimento del senso psichico della malattia, perché possa essere effettuato un trattamento del disturbo alimentare. In pratica il volume intende: offrire una visione culturale dell'anoressia, indicare modelli teorici, diagnostici e terapeutici, fornire degli indicatori predittivi di rischio, utilizzabili per il precoce rilevamento della malattia.
Uomini di poca qualità che ammantano di ciarle il loro sapere e il loro potere sono numerosi in ogni campo. Nel campo delle cure il ciarlatano è tuttavia una figura dotata di una sua dignità: è infatti il prodotto dell'angoscia esistenziale dell'uomo, dell'ansia di trovare un rimedio, magari solo consolatorio, all'inguaribilità della malattia e alla paura della morte. Sfruttare quest'ansia, lucrare su quell'angoscia, rende però il ciarlatano una figura indegna, un tipo spregevole. Questo libro racconta le storie, dal Medioevo ai giorni nostri, di ciarlatani degni e indegni, vissuti ai margini del mondo medico ma anche dentro di esso.