Un libro illustrato dedicato a chi voglia entrare nel mondo della litografia, ripercorrendone la sua storia, conoscendone le tecniche. Il volume contiene immagini dalle opere di artisti come Goya, Géricault, Daumier e Toulouse-Lautrec, Renoir e Picasso. Nei saggi monografici studiosi internazionali guidano alla scoperta del fascino della litografia e insegnano a riconoscere i capolavori e gli artisti che li hanno eseguiti.
Si tratta del catalogo della mostra di Roma (Scuderie del Quirinale, 27 settembre - 6 gennaio 2004). La mostra espone, accanto ai capolavori di De Chirico, le opere di grandi artisti come Mirò, Picasso, Magritte, Dalì, Brancusi e Giacometti, profondamente suggestionati dal nuovo linguaggio di De Chirico e Carrà.
La questione delle foibe (i crepacci carsici dove furono gettati, tra il 1943 e il 1945, dagli jugoslavi migliaia di italiani) è rimasta per molto tempo un tabù nella nostra storiografia: una vicenda terribile e "scabrosa" sulla quale era difficile scrivere. Gli storici Raoul Pupo e Roberto Spazzali sono stati fra i protagonisti del rinnovamento degli studi sul problema delle foibe avvenuto a partire dalla fine degli anni ottanta. Questo libro fornisce la documentazione necessaria al lettore per comprendere autonomamente i fatti e orientarsi nelle varie interpretazioni storiografiche. L'ultima parte, "I luoghi della memoria", contiene una mappa dettagliata delle foibe e le indicazioni indispensabili per raggiungerle.
Una folclorica relazione sul secolare rapporto tra le donne e il cibo attraverso i mutamenti storici. Un richiamo al ruolo marginale, benché esclusivo, assegnato alle donne dalla preparazione dei pasti, fino alla presenza di eccessi alimentari quali l'anoressia, santificata nel Medioevo e considerata una patologia in età moderna.
Trascurata a lungo dalla storiografia politica e ancora di più sociale, negli ultimi anni la questione giovanile è entrata a pieno titolo nella storia contemporanea. Emersa come categoria sociale a partire dal Settecento, tanto che si può parlare di "invenzione" della gioventù in età moderna, questa fase della vita si è progressivamente allungata nel corso del Novecento, adattandosi alle norme sociali. Questa ricerca ripercorre l'evolversi della questione giovanile e dei rapporti tra generazioni nella storia occidentale del XIX e XX secolo; vengono così presentati i principali modelli di organizzazione giovanile in campo politico e associativo dalla fine dell'Ottocento fino al Novecento.
Claretta Petacci e Benito Mussolini, gli amanti del regime, Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, i divini mondani del fascismo. Edda è prepotente, inquieta, aspra, intollerante ma anche impetuosa e sicura di sé; Claretta è una ragazza romantica, indifesa, dolce e sensuale, bella come un capriccio degli dèi. Due donne diverse che hanno in comune un tragico destino e un uomo: Benito Mussolini. È la figlia del Duce che apre le ostilità quando si accorge che la dolce Claretta la sta sostituendo nel cuore del padre; una guerra fra donne che accompagnerà l'ascesa e la caduta del duce che, in modi diversi, trascinerà nella tragedia le uniche donne che l'hanno veramente amato.
Nel giugno del 1943 il tenente di complemento Mariano Barletta, in servizio alla capitaneria del porto di Napoli e insegnante all'istituto nautico, riceve l'ordine di partire per una base nelle isole Ionie. Prima destinazione: Santa Maura e poi Cefalonia. Sull'isola che sarà teatro dell'eroico sacrificio della divisione Acqui trucidata dai nazisti dopo l'8 settembre, ha inizio l'odissea del tenente Barletta: la resistenza, le speranze gli aiuti che non arriveranno mai, l'eccidio, la sopravvivenza, la clandestinità e poi la fuga insieme a un piccolo gruppo di scampati, fra cui spicca l'indimenticabile figura del temerario tenente De Angelis che morirà di stenti e malaria.
La guerra più lunga è quella dei soldati italiani che, dopo l'8 settembre 1943, furono abbandonati in terra straniera ai soprusi e alle violenze di nemici vecchi e nuovi. Benanti, ufficiale medico in Albania presso il 130° reggimento fanteria della «Perugia», dopo l'armistizio si aggregò alle unità combattenti partigiane. Alla liberazione le autorità comuniste albanesi lo sottoposero al regime di internamento e dopo un processo di stampo staliniano fu condannato ai lavori forzati. Rientrò in Italia nel 1948 dopo anni di «agonie, fame, sete, violenze, brutalità, torture, via disumana, angosce interminabili. E partire, partire, partire sempre».
Il 9 settembre 1943 la corrazzata Roma, nave ammiraglia della Marina Militare italiana, venne affondata da aerei tedeschi mentre navigava nelle acque della Sardegna. Morirono 2 ammiragli, 86 ufficiali e 1.264 uomini d'equipaggio. L'autore di queste pagine, ufficiale della Roma, svela inquietanti retroscena politico-militari di quel tragico episodio. L'affondamento della Roma non fu solo un deliberato atto di vendetta dei tedeschi per il «tradimento italiano», ma la conseguenza di un piano per salvare la monarchia sabauda elaborato dallo Stato Maggiore della Marina e rimasto segreto per anni.