Un classico che riproduce fedelmente, con una stupenda traduzione, il Catechismo ad uso dei parroci pubblicato da S.S. Pio V per decreto del Concilio di Trento nel 1563. Il Catechismo Tridentino rappresenta un classico. Pubblicato nel 1981 e giunto alla IV ristampa. In esso si riproduce fedelmente con una stupenda traduzione del Padre Tito S. Centi, O.P. Il Catechismo ad uso dei parroci pubblicato da S.S. Pio V per decreto del Concilio di Trento nel 1563. Il Catechismo Tridentino puo definirsi un classico per eccellenza indispensabile a qualunque cattolico, il Catechismo cattolico per eccellenza.
Gli Scritti di Santa Veronica Giuliani e in particolare il suo diario spesso non sono facili da assimilare. Per questo viene riproposta la terza edizione di queste pagine scelte e commentate da Maria Teresa Carloni. Ristampa l'opera non p ur considerarsi come una antologia sul diario di santa veronica giuliani, poichi si sono individuati nei dieci volumi che compongono il diario i brani che maggiormente offrono una visione unitaria e organica, collegati da un nesso logico, evitando ripetizioni. E' facil e, infatti, in quest'opera, i ncorrere in ripetizioni, poichh la santa ha scritto il diario di seguito senza rileggere e consegnando gli scritti direttamente al suo confessore. Tutto questo si e`cercato di evitare al fine di rendere il diario accessibile a tutti coloro che vogliono intraprendere il cammino verso la perfezione. Il valore di veronica emerge in queste pagine in modo straordinario, il diario e`intriso dell'amore della santa per cris to redentore e in certi punti si raggiungono livelli di dolcezza, di delicatezza, di affetto che toccano il cuore lasciando un senso di profonda commozione.
L'Istruzione della Sacra Congregazione del Culto Divino Memoriale Domini del 1969 aveva solennemente stabilito che la pratica della Comunione sulla lingua doveva essere conservata e che ogni cambiamento di disciplina in merito avrebbe portato delle conseguenze negative. Nonostante ciò la pratica della Comunione sulla mano si è imposta come il modo abituale di ricevere l'Eucaristia e da eccezione è divenuta la regola. Il volume mostra come ciò sia potuto accadere, portando alla luce un'ampia documentazione rimasta finora inedita, che fa comprendere le dinamiche non proprio limpide che hanno prodotto questo risultato. Con approfondimenti storici, giuridici e pastorali si mostra come tale cambiamento abbia contribuito non poco ad un affievolimento della fede nella presenza reale di Cristo nell'Eucaristia.
La riscoperta della teologia della creazione è fondamentale per confrontarsi con l'epoca attuale e per affrontare temi essenziali nell'apostolato cristiano come il male e la libertà, per comprendere l'autonomia del creato e la vocazione dell'uomo, il valore del suo lavoro, la santificazione oggettiva del mondo. In particolare essa è essenziale per la possibilità di dialogo con chi non crede. Come ha scritto Joseph Ratzinger: "Non è certo per caso che il simbolo apostolico comincia confessando: 'Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra'. Questa fede primordiale nel Dio creatore (dunque, un Dio che sia davvero Dio) costituisce come il chiodo a cui tutte le altre verità cristiane sono appese. Se qui si vacilla, tutto il resto cade".
Il Rosario Mariano è uno straordinario strumento di realizzazione spirituale che attraversa con la sua presenza gli ultimi secoli del Cristianesimo occidentale accompagnando la Chiesa in ogni momento, anche i più difficili, della sua storia. Per seicento anni, il profondo, lento, ritmico e amoroso scandire della Corona ha unito, in una catena sacra, grandi e piccoli, Clero e popolo, santi e peccatori; ha accompagnato meditazioni e battaglie, ispirato i più alti momenti della mistica e della contemplazione così come le vicende e le vicissitudini della vita quotidiana, divenendo, accanto al Santo Sacrificio della Messa, uno degli elementi maggiormente caratterizzanti della vita cattolica. Lo scopo di questo saggio è quello di dimostrare l'immensa profondità della pratica del Rosario, la cui ampiezza anche intellettuale può sbalordire e stupire. Un oceano di significati, simboli, perfette corrispondenze, armonie e, soprattutto, strumenti operativi di realizzazione spirituale, che trascendono sia la piatta prospettiva del razionalismo teologico sia la pur rispettabile, benché a volte limitata, prospettiva devozionale. Si tratta, in ogni caso, di studi e riflessioni che non esauriscono il contenuto del Rosario, il quale, proprio perché pratica spirituale, può essere compresa solo praticandolo. Prefazione di Tognetti p. Serafino.
Questo libro si potrebbe intitolare "Lezioni all'aspirante diavolo custode impartite da un demone maestro dei novizi". Sì, l'idea primigenia che ha ispirato l'Autore scaturisce dalle "Lettere di Berlicche" di C.S. Lewis. Il Berlicche è del 1942 ed era un diavolo post-vittoriano, molto british e aveva come referente teologico l'anglicanesimo. Tuttavia la maestra in fatto di diavoli è la Chiesa Cattolica, tant'è che anche nei film horror se c'è da fare un esorcismo chiamano un gesuita, non un pastore né un bramino né un bonzo. In questo Manuale troverete la descrizione di tutto l'armamentario che il diavolo usa per ammansire e conquistare un uomo o una donna qualsiasi del XXI secolo. Ovviamente vi capiterà di non condividere certi passaggi, certi giudizi, certe riflessioni, certe sentenze. In effetti, potreste anche aver ragione voi. O torto. Ma chissenefrega. Al diavolo basta aver seminato confusione.
L'ultimo, accorato appello di Benedetto XVI affinché l'Europa riscopra e riaffermi la sua vera origine e identità che l'hanno resa grande e un modello di bellezza e di umanità. Non si tratta di imporre a fondamento dell'Europa le verità di fede, quanto, piuttosto, di fare una scelta ragionevole, che riconosca che è più naturale e giusto vivere "come se Dio ci fosse" piuttosto che "come se Dio non esistesse". Come in un tempo non troppo lontano papa Giovanni XXIII si appellò alle grandi nazioni dell'Europa e dell'Occidente per scongiurare una devastante guerra nucleare, così oggi il papa emerito Benedetto XVI si rivolge un'ultima volta all'Europa intera e all'Occidente perché, solo riscoprendo la propria anima, possano salvare se stessi e il mondo dall'autodistruzione. «Con la limpidezza, l'immediata accessibilità e insieme la profondità che gli sono proprie, il papa emerito delinea qui magnificamente quella "idea d'Europa" che ha indubbiamente ispirato i suoi Padri fondatori e che sta alla base della sua grandezza ed il cui definitivo offuscamento sancirebbe il suo complessivo e irreversibile declino». (Dall'Introduzione di papa Francesco)
A distanza di quattordici anni dalla sua prima traduzione (Cantagalli, 2009), in una versione ampliata e arricchita da sei nuovi capitoli (80 pp. in più), viene oggi riproposto il fortunato e brillante saggio di Martin Mosebach sulla liturgia romana e le sue deviazioni post-conciliari. L'analisi critica di Martin Mosebach, scrittore tedesco famoso e pluripremiato, non si innesta in un dibattito, oggi più vivo che mai e a volte sterile, sulla riforma liturgia, ma tende a valorizzare in modo costruttivo la ricchezza della liturgia tradizionale. L'arricchimento apportato alla versione originale contribuisce straordinariamente a valorizzare l'acutezza di visione, la sottigliezza storica, la profondità spirituale dell'autore. L'opera esce come quinto volume della Collana "Spaemanniana", e proprio a Robert Spaemann è dedicata "con gratitudine". Da qui anche la decisione di tradurre, in appendice, il saggio di Robert Spaemann "Osservazioni di un laico che ama la Messa antica".
Don Camillo è una delle figure letterarie contemporanee più amate: il suo stile esuberante è ancora molto apprezzato ed è in grado di trasmettere un insegnamento a partire dai racconti del suo inventore Giovannino Guareschi. Gli spunti di riflessione tratti dagli episodi che vedono protagonisti il prete della Bassa, il sindaco comunista e il Crocifisso dell'altar maggiore sono molti e suggestivi. Tra tutti spicca, però, il tema dell'agire umano. Don Camillo e gli altri personaggi della brigata, in fondo, aiutano con le loro vicissitudini di paese a capire dove sta di casa il bene e come evitare il male. Si può così apprendere una "morale" (non moralista), che si fonda sull'insegnamento cristiano e il buonsenso umano a partire da storie che emozionano, fanno sorridere e lasciano un pensiero profondo. Di più: sono capaci di spiegare altisonanti concetti (persino filosofici e teologici) con parole semplici, adatte a tutti. Introduzione di Riserbato Davide.
Raccolta delle frequentissime rivelazioni, trascritte dal Brentano, che la veggente tedesca nata nel 1774 ebbe durante tutto l'arco della vita piena di sofferenza e sacrifici sopportati per amore di Gesu Cristo e nell'imitazione della sua Passione. Anna Katharina Emmerick (1774-1824), suora agostiniana tedesca, grande mistica e veggente cui Dio ha dato in dono le Stimmate, ha lasciato un segno profondo nella storia della cristianita. Le presenti Rivelazioni sono una testimonianza della sua straordinaria esistenza e della vasta portata delle s ue visioni.
Questo saggio presenta i sacramenti dal punto di vista del linguaggio del corpo, un linguaggio che ci apre all’amore fedele e fecondo. In questo modo i sacramenti ci ricordano che il messaggio di Gesù è sempre radicato nelle relazioni concrete che stringiamo nella nostra carne. Grazie ai sacramenti la predicazione di Cristo sul Regno, che contiene l’appello ad una vita grande e bella, si presenta non solo come un orizzonte a cui tendere, ma come un fondamento concreto per edificare la vita in modo che porti frutto abbondante. José Granados, dottore in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, è il Superiore Generale dei Discepoli dei Cuori di Gesù e di Maria. Ha insegnato teologia dogmatica in diverse università. Tra le sue pubblicazioni in italiano: Teologia del tempo: Saggio sulla memoria, la promessa e la fecondità (Dehoniane, Bologna 2014); Una sola carne in un solo Spirito: Teologia del matrimonio (Cantagalli, Siena 2014). I testi della collana Veritas Amoris riconoscono la verità dell’amore come chiave di comprensione del mistero di Dio, dell’uomo e del mondo e come luce per un approccio pastorale integrale e fecondo. La prospettiva della verità dell’amore aiuta a superare sia l’oggettivismo di una verità senza amore, che si limita ad imporre regole esterne alla libertà umana, sia il soggettivismo di un amore senza verità, per cui l’unico criterio per l’azione è l’autenticità delle proprie emozioni. Si tratta di un nuovo paradigma che, in piena fedeltà ai principi sorgivi della tradizione cattolica, propone una riflessione a partire dalla logica dell’amore.
Si deve guardare in faccia la realtà: il sacerdozio sembra vacillare. Certi preti sembrano come marinai la cui nave è stata sconquassata dalla violenza di un uragano. Annaspano e vacillano. Quando si viene a conoscenza di qualche episodio di abuso sui minori, non possiamo evitare di porci delle domande. Non si può fare a meno di avanzare dei dubbi. Il sacerdozio, il suo statuto, la sua missione, la sua autorità, sono messi al servizio di quanto c'è di peggio al mondo. Il sacerdozio è stato strumentalizzato per nascondere, insabbiare, e persino giustificare la profanazione dell'innocenza dei bambini. Talvolta, la stessa autorità episcopale è stata piegata allo scopo di pervertire e distruggere la generosità di coloro che desideravano consacrarsi a Dio. La ricerca della gloria mondana, del potere, degli onori, dei piaceri terreni e del denaro, è penetrata nel cuore di sacerdoti, vescovi e cardinali. Com'è possibile tollerare tali episodi senza tremare, senza piangere e senza metterci in discussione? Non possiamo fare finta che tutto ciò non esista, come se si trattasse soltanto di un incidente di percorso. Dobbiamo guardare il male in faccia. Perché tanta corruzione, sviamento e perversione? È giusto che ce ne venga chiesto conto. È giusto che il mondo ci dica: "Siete come i farisei: dite e non fate" (cfr. Mt 23,3). Il popolo di Dio guarda con sospetto i suoi sacerdoti. Chi non crede li disprezza e diffida di loro.