Un testo sulla “fraternità e l’amicizia sociale” può essere letto come un punto di confluenza di due linee di riflessione e di esperienza: da un lato il pensiero antropologico e politico sulla fraternità che scaturisce dalla utopia rivoluzionaria tardo-moderna, dall’altro il pensiero teologico ed ecclesiale che ha assunto anche la figura di magistero nei secoli XIX e XX. In questo modo una categoria è messa alla prova e l’esperienza di fraternità conosce nuovi orizzonti e nuovi problemi. Ne deriva una sfida inaggirabile per le forme di vita e per i concetti-chiave del nostro tempo, che il testo di papa Francesco affronta apertis verbis, alla luce del Vangelo e dell’esperienza umana, in vista di un chiarimento non soltanto delle evidenze della fede, ma anche della cultura etica e politica comune a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo.
Andrea Grillo (Savona, 1961) è professore di Teologia dei sacramenti e di Filosofia della religione presso l’Ateneo S. Anselmo in Roma e presso l’ILP S. Giustina di Padova. Ha pubblicato di recente: Domande al Padre. La forma cristiana del pregare (2016) e Eucaristia. Azione rituale, forme storiche, essenza sistematica (2019)
Chi è l'uomo? La visione dell'uomo che ci portiamo dentro anima le nostre scelte e plasma la società. Rispondere a questa domanda nel mondo di oggi, immerso nelle varietà culturali, richiede l'onestà di ammettere che non possiamo limitarci ai percorsi e ai concetti del passato. Per essere vigili nei confronti delle spinte anti-umane dei nostri tempi serve partire dalle sofferenze dei fratelli. Immedesimazione, riconoscimento e incontro sono il presupposto di una teologia vivida e capace di agire.
Questo libro indaga la visione dell'uomo che emerge dagli scritti giovannei (il quarto vangelo, le lettere omonime, il libro dell'Apocalisse). Ne scaturisce un vero e proprio percorso antropologico, bene illustrato dall'espressione Camminare nella verità e completato dall'approfondimento, proposto in appendice, di alcuni temi scelti della letteratura sinottica. Il volume si pone così nell'ambito di un tentativo di sintesi dell'intera visione neotestamentaria dell'uomo nuovo in Cristo. Si rivolge in modo particolare agli studenti di teologia, ma guarda anche a quanti, a vario titolo, sono interessati alla conoscenza di una tematica centrale per la fede cristiana.
Guardare è un rito che attraversa costantemente la nostra esistenza, in cui cecità e visione si accompagnano negli sguardi donati e ricevuti. Chiudere gli occhi è sinonimo di morire, tanto è rilevante la relazione tra lo sguardo e la vita. Esplorare il guardare significa incontrare potere e sapere, lontananza e prossimità, ascolto e riguardo, attenzione e educazione, il pensare e il credere. Siamo tutti alla ricerca, infatti, di quel sapere dell’anima che nasce dall’incontro autentico tra gli sguardi delle persone, salvaguardate dall’occhio benevolente di Dio.
Informazioni sugli autori
Emanuela Mancino insegna all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha ideato e dirige il Laboratorio di Filosofia e Pedagogia del Cinema e il gruppo di ricerca sulle Trame Educative. Autrice di articoli e saggi, tra i quali A perdita d’occhio (2014) e Farsi tramite (2014), è membro fondatore dell’Accademia del Silenzio.
Monica Quirico insegna alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino, ed è docente di Religione in un liceo. Tra le sue pubblicazioni, La differenza della fede. Singolarità e storicità della forma cristiana nella ricerca di Michel de Certeau (2005).
L’uomo è la sua libertà e questa libertà cresce fino a compiersi nella totale e piena comunione con Dio
DESCRIZIONE
L’eclissi di Dio ripropone in modo nuovo e drammatico la domanda sull’essere umano per cercare un fondamento alla comune convivenza.
In queste pagine è raccolta una piccola antologia tratta dall’opera Contro le eresie di sant’Ireneo; essa dà una risposta fondamentale e sorprendente alla domanda sull’uomo: l’uomo è la sua libertà e questa libertà cresce fino a compiersi nella totale e piena comunione con Dio.
Il passaggio dall'uomo "animale" a quello "spirituale" in Cristo rappresenta il pilastro fondamentale su cui Paolo ha costruito il proprio pensiero antropologico. Questo volume, partendo dagli insegnamenti dell'Apostolo, si propone di descriverne le principali linee direttrici. Si rivolge innanzitutto agli studenti di teologia e può rappresentare un'agile sintesi per chi è già impegnato nella ricerca biblica. Ma è utile anche per quanti vogliono dedicarsi all'approfondimento di una tematica centrale per la fede cristiana.
In una conversazione estemporanea in aereo, tornando dal Brasile, Papa Francesco invitò la teologia a farsi carico di un nuovo modo di intendere il carisma al femminile nella vita della Chiesa. Questo libro intende dare un piccolo contributo ad un dibattito aperto, che non può essere disatteso. La Chiesa del Terzo Millennio troverebbe grande giovamento da un ministero al femminile che esplori i sentimenti profondi dello Spirito interiore.
Il ministero della “altra Maria” sarebbe una sorta di rivelazione in atto dell’azione dello Spirito nelle coscienze credenti, che ha bisogno di essere comunicata agli uomini nella Chiesa e fuori dalla Chiesa. La dimensione istituzionale del ministero ordinato al maschile ha finito per privilegiare la versione petrina al maschile con potere assoluto. Bisogna riequilibrare il sistema ecclesiale con una prospettiva al femminile della fede. È urgente ritrovare tra i tempi i rischi dello “altrove” e del “di più”, che hanno sempre alimentato i sogni dell’avventura umana su questa terra. “La fede al femminile”, ovvero come vivere poeticamente il nostro pellegrinaggio con un paradigma sovversivo legato ai sentimenti e non solo alle istituzioni.
Informazioni sull'autore
Roberto Tagliaferri, teologo, insegna all’Istituto di Liturgia Pastorale di Santa Giustina a Padova e si interessa di problemi epistemologici ed estetici attorno alla galassia del rito, fenomeno tanto universale quanto difficile da decriptare nelle sue molteplici valenze. All’attivo ha numerose pubblicazioni sui temi scottanti della cultura in generale e, in particolare, della pastorale della Chiesa.
Il matrimonio è nelle Scritture la realtà originaria dell'immagine e della somiglianza di Dio. L'Antico Testamento ne percorre lo sviluppo spesso tortuoso e contraddittorio, intravedendo, grazie alla riflessione profetico-sapienziale, la sua natura "sacramentale" e la direzione del compimento in Cristo Gesù e nel suo corpo ecclesiale.
Se la storia conduce all'ambito dell'esperienza, allora lo spazio risulta più adatto per esprimere l'inesprimibile. Attraversando gli scritti di Agostino, è possibile ricomprendere la relazione tra Dio e l'uomo nell'amplius della crescita dell'uomo nei riguardi di Dio.
Due dei più noti studiosi italiani di liturgia si interrogano, a partire da prospettive differenti, su chi sia l'uomo della liturgia, su quale affinità esistenziale esista tra l'uomo di oggi e il «fatto» della liturgia cristiana. Queste pagine, nate da conversazioni tenute a giovani universitari, offrono ad ogni lettore interessato e in ricerca un'introduzione chiara e autorevole alla liturgia e alla ricchezza antropologica di cui essa è maestra.
L'intellettuale ebreo francese André Neher (1914-1988), a partire dall'esperienza "indiretta" della Shoà, ha condotto una prolungata riflessione sul silenzio di Dio ad Auschwitz. Attraverso una originale ermeneutica evidenzia i momenti in cui nella Bibbia Dio è silente, rivelando una sua tipica modalità nel manifestarsi. Si rifà, in questo percorso, all'opera teologico-mistica del seicentesco Gran Rabbino Loew di Praga, rivalutandone la figura. Riesce così, in maniera persuasiva, a creare le condizioni per la nascita di una "fede ex-nihilo" dalle macerie del non-senso di Auschwitz; una fede basata sulla speranza e derivata paradossalmente da quel silenzio di Dio che risulta essere ineliminabile.
Che ne è della reciprocità donna-uomo nella pastorale?
Come dare riconoscimento al diverso modo di pensare e di sentire dell'uomo e della donna?
Come passare dal senso di superiorità o di sudditanza alla collaborazione, dall'essere contro all'essere-per?
Attorno a queste domande un viaggio a partire dall'in-principio, quando la Sapienz danzava davanti al Creatore, quando Dio fece l'Uomo a sua immagine, maschio e femmina. Un viaggio tra bibbia e psicologia, tra lectio divina e lectio human. In compagnia di Giacobbe e Rachele, di Mosè e Miriam, di Davide e Abigail, dei discepoli e discepole di Gesù… Per la diaconia del Vangelo.