Ogni sei mesi la rivista presenta la raccolta completa degli Atti dei convegni di studio sull'Antico e sul Nuovo Testamento, organizzati a cura dell'Associazione Biblica Italiana (ABI) con la partecipazione dei migliori docenti delle università ecclesiastiche e statali. Ricerche storico bibliche pubblica inoltre gli Atti delle Settimane bibliche dell'ABI.
Uno strumento scientifico indispensabile per chi si interessa agli sviluppi che il messaggio biblico ha conosciuto nella storia e vuole tenersi aggiornato; importante per studiosi e docenti, necessario per istituti di ricerca e biblioteche.
Disponibile anche in abbonamento (vedi sezione Riviste).
Sommario del n. 1-2/2008
La violenza nella Bibbia. Editoriale (L. Mazzinghi). La violenza nelle legislazioni mesopotamiche e nella legislazione biblica (C. Saporetti). I racconti sull'origine della violenza in Genesi 1-9 (A. Wénin). I Salmi imprecatori/il linguaggio violento dei Salmi. Preghiera e violenza (D. Scaiola). Vittoria nel martirio e vittoria con la spada: aspetti della violenza nella tradizione maccabaica (J. Sievers). «Non c'è chi li consoli» (Qo 4,1). La violenza nei libri sapienziali (A. Passaro). Violenza e giudizio divino nella letteratura enochica (S. Chialà). Violenza e non violenza nello stoicismo sullo sfondo dell'esercizio romano del potere (R. Radice). La violenza di Dio e la croce. Un contributo sull'immagine di Dio nei vangeli sinottici (M. Grilli). L'antigiudaismo nel Vangelo di Giovanni (M. Marcheselli). I cristiani perseguitati nella Prima lettera di Pietro (R. Fabris). L'ira di Dio in Paolo: ragione ed ermeneutica di una categoria «violenta» (S. Romanello). La violenza nell'Apocalisse, la violenza dell'Apocalisse (G. Biguzzi). Dio ancora più Dio. Dalla questione della violenza «biblica» alla «violenza» come questione teologica (M. Naro). La violenza di Dio. Verità di una metafora (S. Dianich). Abstracts degli interventi liberi.<br/
Il Vangelo secondo Matteo è stato scritto in greco probabilmente intorno all'anno 80 in Siria o in Fenicia, due zone dove i cristiani provenivano in gran parte dal giudaismo. Il testo non dice nulla a proposito dell'autore, ma il suo nome compare nel racconto della chiamata di un funzionario che riscuote le imposte a Cafarnao e nell'elenco dei dodici apostoli, dove è accompagnato dal soprannome «il pubblicano». Nel testo sono riconoscibili situazioni, problemi, residui di tradizioni e preoccupazioni che rivelano un ambiente e un'origine giudaici. È evidente tuttavia che i destinatari del Vangelo secondo Matteo non sono giudei, ma cristiani che hanno bisogno di una«catechesi» per consolidare la fede in Gesù e per affrontare problemi sul piano dell'organizzazione, della vita morale, della preghiera e della pratica sacramentale. L'autore del primo Vangelo redige il suo testo dando un'interpretazione nuova a tradizioni preesistenti. Cura attentamente lo stile, è chiaro e preciso nelle espressioni, usa un linguaggio raffinato, non trascura i particolari e li inserisce armoniosamente all'interno dei blocchi dottrinali. L'intero racconto si regge su due idee-chiave: Gesù è il Messia atteso da Israele, ma in seno al suo popolo questa verità non è stata riconosciuta; egli fonda una nuova comunità e la chiama Chiesa, depositaria delle promesse di Dio e incaricata di annunciare a tutti i popoli il regno dei cieli. Il Cristo del Vangelo di Matteo è il Maestro per eccellenza, che vive in mezzo alla comunità, insegna la nuova «giustizia» e interpreta la Legge con autorità e in maniera definitiva. Egli è inoltre il Signore onnipotente, un titolo che nel testo viene ripetuto ottanta volte ed equivale all'affermazione che Gesù è Dio, vive nella sua Chiesa e agisce inessa.Del Vangelo di Matteo il volume propone: il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme; il testo greco tratto dall'edizione interconfessionale TheGreek New Testament (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B(Vaticano), risalente al IV secolo; la versione interlineare in lingua italiana eseguita a calco, che cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente la lingua antica di coglierne le specificità e il ritmo, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria. Come per tutti gli altri testi della stessa collana, anche questo è adatto anche a un pubblico laico.