La Bibbia "in parole povere" è la Bibbia del primo incontro, dei pastori, dei semplici che, privi di speciali bagagli culturali, incontrano il Signore e contemplano la sua "gloria": la Bibbia nello spirito di Betlemme. A Betlemme non c'è da capire, c'è piuttosto da inginocchiarsi e adorare. Così fanno anche i Magi: essi arrivano da lontano, sono degli stranieri, degli extracomunitari che non sanno a quale porta bussare e vanno persino da Erode. Ma sono attratti da una luce, da una stella. Cercano un bambino e anch'essi incontrano il Signore Gesù. La Bibbia di Betlemme nasce dal progetto del Concilio Vaticano II di offrire almeno le pagine bibliche di maggior rilievo a tutta la comunità dei cristiani nel mondo. Per annunciare al mondo questi testi, si è scelta come sede privilegiata la santa Messa domenicale e feriale. Risulta quindi una antologia biblica distribuita nell'arco dei tre anni liturgici A B C. La Bibbia di Betlemme presenta la stessa antologia di testi che quella Commissione ha scelto, ma non in un contesto liturgico, bensì nell'ordine biblico, come si trova nella Bibbia integrale ufficiale. "Questa Bibbia è per noi, adolescenti nella fede, che vogliamo solo vedere un Bambino: il testo 'in parole povere' ci può accompagnare a trovarlo."
"La Bibbia, mi sembra, non è mai stata pensata per funzionare come un manuale di istruzioni punto per punto. Piuttosto, si propone a noi come un invito ad esplorare. O meglio, la Bibbia, semplicemente per il suo essere antica, ambigua ed eterogenea, ci distoglie dal semplice percorso di aspettarci da essa risposte chiare e ci guida verso una ricerca più sottile, interessante e soprattutto sacra. Questa ricerca si riassume in un'idea biblica bella, profonda, troppo spesso non considerata, ma assolutamente centrale e liberatoria, che dà forma a tutto ciò che intendo dire in questo libro: la saggezza. Guidarci verso la saggezza, scalciando e urlando se necessario: questo è lo scopo della Bibbia. Peter Enns Con uno stile leggero, al limite dell'impertinente, Peter Enns ci accompagna in questo viaggio avventuroso alla riscoperta della Bibbia. La domanda di fondo che lo muove è: si può immaginare Dio in un modo diverso da come ce lo hanno presentato queste pagine sacre? La risposta è che non solo si può, ma si deve, perché questo è esattamente ciò che hanno fatto gli scrittori biblici rispetto a quelli che li avevano preceduti. Ogni epoca richiede una faticosa ridefinizione di chi sia Dio e di cosa dice alle nostre vite. [...] La comprensione del volto di Dio è l'oggetto di una sfida interminabile che coinvolge ogni nuova generazione che si affaccia a questo mondo. Non si tratta, certo, di archiviare le visioni precedenti considerandole irrimediabilmente superate, ma di saper cogliere quali aspetti della rivelazione hanno un valore permanente e quali possono (e devono) essere ricompresi alla luce della crescita umana. Il cantiere entro cui siamo invitati a entrare potrebbe non avere mai fine, ma è il prezzo da pagare quando si sceglie di costruire una cattedrale e non limitarsi a una cappellina." (Dalla Prefazione di Gian Luca Carrega)
Le storie di alcuni personaggi della Bibbia (Noè, Giuseppe, Rut, Giona, Giobbe, Daniele, Ester, Tobia, Giuditta) e le storie di bambini e ragazzi come te. Sono meravigliose perché sono piene di meraviglie: fanno vedere che Dio è presente nella nostra vita, è vicino a ogni persona in ogni momento... anche a te! Un testo che induce alla riflessione e strappa un sorriso; pensato per i bambini cattolici, protestanti, ortodossi, ebrei e musulmani; adatto ad essere letto dai piccoli e, ancor meglio, in compagnia degli adulti. Un buon modo per imparare a conoscere la Bibbia e prendere il gusto della sua lettura. Età di lettura: da 8 anni.
Le donne sono ostinate: il Libro le interpella e se ne lasciano muovere, spostare, confortare o sconfortare. Sono nelle pagine: come protagoniste o come oggetti di descrizioni e prescrizioni. Sono tra le righe: vanno cercate nei nomi plurali, spesso declinati al maschile, vanno presupposte spesso anche dove non esplicitamente nominate. Sono narratrici sperimentate: nei tanti racconti che dalla Bibbia sono diventati storie, immagini, raccomandazioni, riforme. Dalla fine del XIX secolo hanno anche iniziato a porre la questione in forma critica e ancora oggi questa avventura continua e dà luogo non solo a narrazioni, ma anche a riflessioni sulla interpretazione, cioè a ermeneutiche. Questo corpo a corpo - confronto serrato fra un corpus di scritti e persone che con esso si implicano fino alla carne - è intercettato attraverso pratiche, in primo luogo quella del Festival Biblico di Vicenza e del lavoro internazionale su "Bibbia e donne", offrendo pagine critiche e nuove narrazioni. Anche le parole personali vivono un respiro condiviso, quello del Coordinamento Teologhe Italiane, comunità plurale di ricerca.
L'ampia ricerca condotta sul testo biblico intende comprovare prima di tutto che la Bibbia non solo non sottovaluta l'esperienza mistica, ma ne è tutta intessuta. Per dire questo l'autore deve affrontare previamente l'argomento spinoso della definizione dell'esperienza mistica, arrivando a proporre di essa un'accezione larga: ogni autentico incontro con Dio è per sua natura esperienza del suo mistero; dunque è comprensibile come esperienza mistica. Inoltre, siccome la Bibbia contiene la storia della salvezza che a incominciare da Israele si è quindi aperta con Cristo a tutte le genti, l'Autore rilegge con occhio storico e teologico le pagine bibliche che più chiaramente riflettono un'esperienza del mistero di Dio, a partire da quelle che la critica ritiene letterariamente più antiche fino ai testi ultimi del Nuovo Testamento. Emerge così un ampio affresco della rivelazione biblica, riletta secondo la sua originale scansione storica e rivisitata attraverso la chiave di lettura dell'esperienza mistica.
Cristina Simonelli e Stella Morra, con una sintonia quasi perfetta, ci declinano una teologia che non solo non disdegna la letteratura, l’arte, lo stupore dei tramonti e le immagini dell’ordinario, ma addirittura ad esse scandalosamente, ereticamente, attingono per narrare un’altra teologia. Quella che non muove dai principi ma dalle piccole cose. Anzi reperisce e rinviene le tracce della presenza di un Dio-amore, di un Dio-vita, di un Dio-pace dalla sapienza delle scritture altre e dall’esperienza altrui, dai sentimenti che ci rendono umani e dalle espressioni che ci rendono simili.
All’origine, una curiosità: sapere quanti sono gli animali nominati nella Bibbia. Tutti, non soltanto i venti o trenta presentati nella maggior parte delle ricerche sull’argomento. Poi, conoscere quante volte sono citati e perché. Ed anche, dove possibile, il loro ruolo nella vita quotidiana dell’epoca ed i richiami simbolici.
Ebbene, scorrendo la Bibbia è emersa una sorpresa dietro l’altra. A centinaia. Perché nella grande «arca» della Bibbia tutte le 161 «voci» – comprese alcune nominate indirettamente, come la chiocciola, ed altre generiche, come branco o ruminanti – hanno la loro curiosità o stranezza. A cominciare proprio dal loro numero: nessun altro testo antico nomina così tanti animali. Per tutti gli animali biblici ecco allora una scelta dei versetti che li riguardano e poi, santi, fatti storici, stemmi, loghi e quant’altro.
Una raccolta di contributi storici e attualizzanti sull'ambone come spazio significativo nella liturgia cristiana.
Vivere nel benessere fisico e nel benessere spirituale è l’aspirazione di molte persone. Le pagine di questo libro aiutano a compiere un passo in questa direzione.
Presentano le erbe più note e più ricorrenti del testo biblico, riportando le citazioni della Sacra Scrittura e indicando il loro possibile utilizzo terapeutico. Ogni erba è riprodotta in disegno, per facilitarne il riconoscimento.
Un invito originale e concreto a fermarsi e meditare, un modo piacevole e utile per imparare i primi rudimenti nel campo affascinante e sterminato dell’erboristeria.
Il corpo, in verità, è il vestito dell’anima
Santa Ildegarda di Bingen