«Il silenzio è lo spazio in cui mi risveglio, in cui apro gli occhi e scorgo il vero». Questo è quanto troviamo scritto già nelle prime pagine di questo piccolo libro. Il silenzio che cura, il silenzio che aiuta a ritrovare la pace interiore. Svuotarsi dai suoni persistenti, acuti o gravi, del nostro giorno, che riempiono la nostra testa fino ad immobilizzare ogni pensiero positivo. Trovare un luogo in cui stare soli con sé stessi e parlare alla propria anima. Il silenzio inteso come preghiera e avvicinamento al trascendente.
Percorsi di riflessione, silenzio, preghiera e gesti semplici per riprendere il cammino con il sorriso. Le parole di Anselm Grün sono come un porto sicuro nel mare in burrasca, una mano che toglie di dosso un peso che piega. È un itinerario che porta a trovare nuova forza, nuove motivazioni per fare quel passo in avanti e toglierci da una situazione di fatica.
Padre Anselm è un maestro dello spirito che rielabora ricette antiche provenienti dai Padri del deserto e dall'insegnamento di San Benedetto per riproporle in una forma fresca e attuale. Quello che ci propone è una spiritualità cristiana rivista alla luce del nostro tempo. Giovanni Capurso, scrittore e docente di filosofia che lo ha incontrato personalmente, ha fatto il punto sui tratti salienti della sua spiritualità. Nelle sue meditazioni traspare un ottimismo di fondo, proprio di chi vive a stretto contatto con le sorgenti della spiritualità. Il modo in cui viviamo la vita, in fondo, dipende da noi, da come ci poniamo dinanzi ad essa; certo, sempre rafforzati e guidati dalla fede in Dio. Al fondo del testo un'intervista ad Anselm Grün ad opera dell'autore del libro.
Una breve ma intensa intervista di Giovanni Capurso a Padre Anselm Grun presso l'abbazia di Munsterschwarzach, in Baviera. domande sul bene e sul male, sul senso della vita, sui cambiamenti del mondo. In ogni parola un messaggio di speranza.
«È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante» (Antoine de Saint-Exupéry). Concedersi tempo è la cosa che maggiormente l'uomo deve riprendere a fare. Il tempo per porsi in ascolto con la vita e riprendere a respirare profondamente: passeggiare avendo il tempo di guardare le cose che ci circondano, trovare il tempo di entrare in una chiesa la cui porta è aperta... e forse non per caso.
Questo libretto ci regala luoghi ed esperienze in cui possiamo trovare protezione.
Questo libretto aiuta chi aspira a trovare quiete nel mezzo del turbinio" della vita. "
"Molti si sentono sopraffatti dal quotidiano: hanno l'impressione di tirare semplicemente avanti e di perdere nel frattempo la loro forza interiore... Si sentono sopraffatti da tutto, così vorrebbero trovare ogni giorno la forza necessaria per riuscire a vivere bene la loro vita. In questo piccolo libro desidero descrivervi alcuni percorsi grazie ai quali potrete recuperare la forza necessaria per ogni giornata".
"Gli scrittori religiosi di ogni tempo hanno innalzato lodi al silenzio. Il silenzio è salutare, conduce l'uomo a se stesso. Lo apre a Dio. Lo pone in contatto con la sua creatività, con nuove idee. In questo libretto vorrei indicarvi alcuni modi per cogliere e assaporare il silenzio, mostrandovi anche come potete coltivarlo. Sono percorsi benefici per voi e che vi pongono in contatto con la vostra stessa verità".
Poniamo la nostra giornata nelle mani di Dio: dal mattino alla sera sentiremo la sua presenza e le sue benedizioni. Coed
L'autore di questo libro ci guida, con le sue meditazioni semplici e poetiche, lungo il tempo del Natale. Ci esorta a prestare un ascolto attento alle tenui voci che risuonano in noi, cogliendo il senso che la festa del Natale riveste per la nostra vita. È un invito a meditare la storia del Natale, in cui noi siamo messi a parte del miracolo rappresentato dalla nascita di Cristo. È un incoraggiamento a scoprire il bambino divino custodito nel nostro cuore e ad aprirci alla promessa racchiusa nella festa del Natale.
Questo libretto contiene riflessioni e pensieri per il tempo della malattia. Scrive l'autore: "Da persona sana, mi risulta difficile parlare con te, che sei ammalato... Vorrei invitarti a riflettere sulla tua esistenza e sul tuo essere malato. Vorrei condividere con te qualcosa di ciò che ho sperimentato della malattia intesa come una sfida ad apportare dei cambiamenti nella mia vita... Ti auguro che le mie parole ti tocchino e ti sfidino a trovare la tua personale via per accettare la malattia, vedendo in essa un'opportunità per penetrare più profondamente nel mistero della tua vita e nel mistero divino".