Per natura noi esseri umani siamo orientati verso gli altri: non viviamo mai solo per noi stessi, ma sempre in relazione. È a partire da questa considerazione che Anselm Grün dà voce e cerca risposte per la domanda di fondo che attraversa questo libro: «Come possiamo vivere il nostro desiderio di connessione in modo che sia salutare, e come possiamo vivere le relazioni in modo che la nostra coesistenza sia felice e ci renda felici?». Ogni persona desidera una connessione completa e profonda, eppure spesso sperimenta qualcos'altro: si sente sola, isolata, tagliata fuori dal legame con gli altri. E sebbene molti siano connessi, vivono tale connessione come un peso. Cosa fare? Per vivere i rapporti in modo sano sono necessarie una nuova comprensione dell'unità e una più profonda qualità della convivenza nei legami familiari e lavorativi, nella società e nella Chiesa, con la natura e con Dio. Servono valori comuni, ma anche comunità che vivano la fede e la speranza, e le rendano tangibili.
Il nuovo prezioso libro del monaco benedettino Anselm Grün ha lo scopo di farci incamminare sulla via della gioia e della felicità nella nostra vita quotidiana. Un libro che è come un piccolo portafortuna che offrirà ai lettori l'opportunità di ripercorrere i grandi pensieri di Anselm Grün e la sua filosofia di vita. Questo pratico compagno quotidiano è dedicato alla disciplina suprema dell'arte di vivere. Coinvolgente nella lettura a cui seguono sezioni interattive con domande ed esercizi motivanti e creativi che porteranno il lettore a conoscere meglio se stesso, fedeli al motto di Anselm Grün: "Solo chi è misericordioso con se stesso può essere buono anche con gli altri".
Ci sono giorni in cui siamo tristi, soli, paurosi o feriti. Ci sentiamo incompresi, e nella nostra mente prevalgono i pensieri cupi. Anche padre Anselm conosce questi sentimenti e nei suoi corsi osserva che molte persone ne soffrono. Insieme con il confratello Ansgar Stüfe ha messo insieme per questi giorni ostili una farmacia spirituale delle cose che consolano. Nel farlo padre Anselm mette al centro la forza terapeutica della Bibbia, mentre fratel Ansgar ricorre al suo ricco bagaglio di esperienze di medico e monaco.
Padre Anselm Grün accompagna i lettori tra gli aspetti e i vissuti della solitudine, restituendone un volto benevolo e rappacificante.
L'esperienza del distacco segna la nostra vita fin dall'inizio, quando si lascia il grembo materno per entrare nel mondo, e poi la contraddistingue fino alla fine: i figli divenuti adulti che lasciano i genitori; il cambiamento di lavoro o di città; la fine di una relazione, e così via fino al distacco irreversibile della morte. Nel congedo è sempre racchiusa la promessa di qualcosa di nuovo. Esaminando le diverse esperienze di distacco da qualcosa o da qualcuno, queste pagine invitano a riflettere su come i momenti di perdita possano trasformarsi in opportunità per sviluppare nuove capacità per una vita buona: il dolore della separazione può rinnovare l'esistenza e aprirla a una nuova prospettiva.
La ricerca della conoscenza di sé connota oggi molte esperienze spirituali. Spesso però questa verte soltanto sul proprio io. Si ferma alla persona singola e al suo benessere interiore. Queste pagine, invece, rendendo accessibile alle donne e agli uomini del nostro tempo il tesoro spirituale dei primi monaci (III - VI secolo), hanno lo scopo di descrivere una spiritualità che non ignora l'individuo, ma anzi, nell'incontro sincero con la propria anima e il proprio corpo, lo aiuta ad aprirsi a Dio. Le voci di quei primi monaci continuano a essere attuali e a segnare le tappe per un cammino di profonda consapevolezza. L'agile testo è composto di otto capitoli distribuiti in tre parti.
La vita corre, e spesso sono le mille esigenze quotidiane a decidere per noi. Per questo Anselm Grün propone una riflessione per ogni giorno dell'anno per aiutarci a guardare in una luce diversa gli impegni e le realtà che ci circondano. In questa sorta di diario l'Autore propone per ogni mese dell'anno un tema specifico che, da un lato, corrisponde al corso naturale delle stagioni e, dall'altro, tiene conto dello svolgersi dell'anno liturgico. Questo itinerario in 365 tappe è una palestra di vita bella, autentica fiduciosa... e di fede matura, per imparare a immergere sempre di più la vita nello Spirito di Gesù e vivere così in modo nuovo, più consapevole. Ogni giorno, anche quello apparentemente più insignificante può essere guardato con occhi nuovi.
Con un linguaggio semplice, diretto, capace di parlare a tutti, Anselm Grün - monaco benedettino tedesco conosciuto in tutto il mondo e autore di libri di spiritualità di grande successo - offre preziosi suggerimenti su come esprimere la fede attraverso riti personali, familiari, comunitari. «La fede è qualcosa di estremamente personale. Ognuno ha la propria! Ma essa ha anche bisogno di comunità, di connessioni, altrimenti finisce per... evaporare» scrive l'autore, che suggerisce una serie di indicazioni pratiche per trasformare i luoghi familiari e lo scorrere del tempo in occasioni di spiritualità. Uno strumento destinato non solo ai credenti, ma a tutti coloro che sono in ricerca, che stanno percorrendo un proprio cammino spirituale o che vorrebbero farlo.
Il nuovo libro del monaco benedettino Anselm Grün ha lo scopo di farci incamminare sulla via della pace interiore. Dare un punto d'appoggio alla propria anima, trasformare la nostra vita quotidiana: arrivare, espandere l'anima e praticare il sostegno interiore. I rituali quotidiani sono un buon modo per raggiungere questo obiettivo. Aiutano a iniziare e concludere la giornata in modo positivo. Ispirano la convivenza con gli altri e ci permettono di vivere consapevolmente non solo la vita quotidiana, ma anche i diversi periodi dell'anno. Prendersi consapevolmente del tempo per se stessi e trovare l'equilibrio tra le diverse esigenze che la vita ci pone e lasciare andare tutte le pressioni esterne. Questo ci dà spazio per respirare e fa bene al corpo e all'anima. Chi si impegna in questi rituali ne percepisce immediatamente l'effetto curativo.
Gli scandali degli abusi sessuali sono uno dei motivi per cui molti si allontanano dalla Chiesa, che deve affrontare seriamente questi problemi e la loro vergogna. Ma non deve farsi paralizzare da questo: sono tante anche le risorse che può mettere in campo, partendo dal suo immenso patrimonio spirituale, per rispondere e rinnovarsi dall'interno.