Questo saggio di Vilém Flusser - il più grande filosofo della comunicazione di area germanica del xx secolo - è un'analisi delle "nuove immagini" prodotte nella società dei media. Immagini che sono "tecnoimmagini" perché realizzate nell'era della tecnica. E che hanno determinato una decisiva mutazione dell'orizzonte conoscitivo. L'attuale età dell'informazione non è, però, né una catastrofe, né una benedizione. È, più semplicemente, un nuovo modo di stare al mondo, che coinvolge ogni aspetto della vita umana: l'estetica, l'etica, la politica, la religione. A partire da questa concezione, Flusser elabora un grandioso e ambizioso affresco, a metà tra la rigorosa argomentazione filosofica e una visionaria previsione sul futuro dell'umanità. Un'utopia che non va considerata una semplice proiezione fantastica di cosa accadrà un domani, ma una critica di un presente che contiene già in sé le molteplici potenzialità future. "Immagini" è un libro a più dimensioni: affascinante e superficiale, illuminante e contraddittorio, freddo come la telematica e poetico come solo può essere il pensiero di un uomo, che, giunto al limitare della sua esistenza, è costretto ad accettare la sofferenza quale tratto distintivo della vita stessa.
Un approfondimento sulla crisi internazionale e sul ruolo della finanza di Wall Street, a partire dalla storia recente americana. Elido Fazi riprende i fili del suo racconto sulla crisi economica del 2008 e ne spiega gli effetti e le conseguenze ancora in corso. L’analisi si concentra sulla figura di Obama, il quale, nonostante le dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale, ha privilegiato la continuità con il sistema di potere precedente, confermando l’establishment responsabile della crisi, legato a doppio filo al “sistema” Goldman Sachs. Dal salvataggio incondizionato delle banche alla scelta dei consiglieri economici della Casa Bianca, Elido Fazi riflette sulle misure, poche e inadatte, messe in campo dall’amministrazione Obama per far fronte al crac finanziario di Wall Street e per regolamentare il sistema delle grandi banche d’affari.
È vero che la crisi finanziaria di Wall Street del 2008 è stata peggiore di quella del 1929? Perché Andrea Camilleri ha dichiarato sabato 21 gennaio al nuovo programma di Serena Dandini su La7 che è scoppiata la terza guerra mondiale, per ora solo in versione soft? E perché un finanziere come George Soros, uno che viene ancora oggi ricordato come "colui che spezzò la schiena alla Banca d'Inghilterra nel 1992", dichiara che Lloyd Blankfein, il capo della Goldman Sachs, non è soltanto un uomo avido e poco illuminato, ma il "male assoluto", come il nazismo e il comunismo? Cosa ne pensa Mario Monti, per anni consulente della Goldman Sachs? Soprattutto, possono gli Stati Uniti - che sono il paese più indebitato al mondo e il meno competitivo in assoluto se si guarda alla differenza tra importazioni e esportazioni - uscire dalla situazione economica in cui si trovano senza innescare una guerra? Perché il Presidente Obama ha firmato il 31 dicembre del 2011 una legge per punire qualunque organizzazione faccia transazioni con la Banca Centrale dell'Iran, che ha avuto l'ardire di aprire una Borsa del petrolio dove si tratta in euro e altre valute, ma non in dollari? Ecco alcuni dei temi affrontati in questo pamphlet, scritto di getto analizzando le cause più profonde della crisi americana e di quella europea in un contesto in cui si trovano alla ribalta gli interessi di paesi come la Cina e l'India