Uno studio rigoroso e appassionato sulla liturgia quale fonte di vita. La materia è incandescente: perchè tratta di quanto Dio ha consegnato di più prezioso agli uomini per essere adorato, ma anche perchè gli uomini, certi uomini, hanno fatto della sacra Liturgia un terreno di scontro tentando di costruirla a propria immagine somiglianza. Senza polemiche, ma con chiarezza e senza fare sconti, don Marino Neri conduce il lettore per mano dalla sacra fonte da cui sgorga il culto divino fino al suo tradizionale sviluppo giunto fino ai grandi pontificati di San Pio X e Pio XII, prima della riforma postconciliare. Un racconto condotto con la perizia dello studioso, la passione del cultore e, soprattutto, la devozione del sacerdote che diventa strumento di formazione e di elevazione spirituale: per chi assiste alla Messa, ma anche per chi la celebra.
La chiusura delle Chiese durante l’epidemia del Covid-19 ha rappresentato l’ultimo gradino della discesa inarrestabile che, negli ultimi 60 anni, ha portato sempre più a svilire la Sacra Liturgia.
La recente pandemia ha chiuso le chiese e fermato le celebrazioni, ma il Covid-19 non è che l’ultimo gradino di una discesa inarrestabile. Negli ultimi sessant’anni, da quando è stata cambiata la messa, si è assistito a una progressiva degenerazione della liturgia in nome di un maggior “coinvolgimento”: innovazioni creative, sciatteria, improvvisazione, musiche discutibili, laici che si improvvisano preti, preti che si comportano come laici... Il sacro ha ceduto il posto al sociale, ma il risultato è stato che le vocazioni sono crollate e le chiese si sono svuotate. Occorre più che mai restituire fascino e sacralità alla liturgia, perché torni a essere centrale nella vita della Chiesa e ad attirare fedeli ormai disamorati.
La vita monastica è sempre stata scandita dai periodi e dalle celebrazioni dell'anno liturgico, in una sinfonia di preghiera e canto che esprime adorazione, contemplazione e rendimento di grazie. Questo libro prende in esame l'esperienza della preghiera oraria vissuta nella ricchezza delle sue sfaccettature: la stessa Regola di San Benedetto si basa sulla preghiera filiale di Gesù. La bellezza e la dignità della celebrazione non sono infatti solo formalismo estetico, ma si fondano su una nobile semplicità capace di manifestare il rapporto tra l'umano e il divino della liturgia. Un'esperienza che non cessa di affascinare religiosi e laici di ogni epoca e che costituisce un percorso di santificazione adatto a chi vuole vivere il proprio monachesimo spirituale.
In poche parole: Il recupero e la riscoperta della dimensione mistico-allegorica della liturgia tradizionale come teologia della della vittoria e storia della salvezza.
Un testo che recupera il senso allegorico e mistico della Messa, perduto in seguito all’abbandono dell’adorazione del Santissimo Sacramento, alla creatività liturgica in voga oggi e alla povertà della catechesi contemporanea. Sempre più si avverte la necessità di riscoprire la Santa Messa così come la tradizione della Chiesa l’ha trasmessa, una vera e propria “foresta di simboli”, a partire da una spiegazione mistica o allegorica. L’Autore attinge a una lunga tradizione interpretativa che, a partire dai Padri della Chiesa, si è sviluppata sino alla fine del XVII secolo, epoca in cui è andato in disuso il commento mistico della Santa Messa. Due sono le chiavi di lettura di questa tradizione: la Messa come teologia della vittoria, con il sacrificio dell’Agnello che trionfa sul peccato e sulla morte, e il corso della liturgia come storia della salvezza, dall’ingresso di Cristo nel mondo (l’introito) all’Ascensione (il congedo).
Quando la preghiera e un’intensa meditazione sulla Sacra Scrittura si incontrano con un amore sincero e appassionato per la divina liturgia, non possono che nascere opere dal respiro universale ed eterno come L’Anno liturgico dell’abate Guéranger. Scritto e pubblicato tra il 1841 e il 1866, non era più disponibile in italiano. Questa edizione rinnovata nella forma e nella traduzione ha il merito di colmare questo vuoto e di restituire alle mani di addetti ai lavori e semplici fedeli un patrimonio profondamente attuale, di analisi, spiegazioni e meditazioni sui sacri testi e sulle forme liturgiche. La ricchezza e la profondità di questi scritti rimangono tuttora per molti versi insuperate. Nella sua millenaria sapienza, la Chiesa ha saputo fare di ogni gesto, di ogni parola, di ogni momento liturgico un segno intriso di significato teologico e spirituale, che potesse condurre più facilmente e sicuramente l’anima a gustare la gioia dell’incontro profondo con Dio. Oggi, in un tempo in cui la cura della Bellezza nella liturgia ha lasciato il passo alla superficialità, quando non alla sciatteria, le parole del Guéranger sapranno nuovamente condurre il lettore a riscoprire quel tesoro di sublimità inestimabile racchiuso in ogni atto di culto divino.
Nell'attuale confusione che regna circa l'interpretazione del termine "laicato cattolico", questa pubblicazione spazza il campo da ogni dubbio rifacendosi direttamente ai documenti conciliari in materia: il laicato cattolico deve essere inteso unicamente quale espressione che si identifica in un comportamento reso "al servizio della Chiesa" e sostenuto "nell'ambito e nel rispetto della Gerarchia ecclesiale". Per realizzare al meglio questo intendimento, l'autore, da semplice fedele osservante, ha scandagliato momenti e aspetti della liturgia cattolica, traendone debite riflessioni e fornendo utili proposte, di facile e pratica applicazione, al fine di restituire alla liturgia la sacralità che le compete.
Questo libro focalizza l'attuale stato della liturgia, soprattutto alla luce del marasma liturgico venutosi a creare dopo il Concilio Vaticano II: non di rado infatti si registrano differenze a livello di diocesi se non addirittura di parrocchie. Quante delle norme indicate dal magistero ecclesiale sono rispettate dai celebranti e fatte rispettare dai fedeli? L'autore, da semplice fedele osservante, scandaglia momenti e aspetti della liturgia cattolica, traendone debite riflessioni e fornendo interessanti proposte operative, al fine di evitare gli abusi e restituire alla liturgia la sacralità che le compete.
La santa Messa nella letteratura con la voce dei parrocchiani di don Camillo, la Messa in latino a un anno dalla sua liberalizzazione
Il recupero del tesoro rappresentato dall'utilizzo del latino nella Tradizione della Chiesa per una nuova evangelizzazione. La Messa Tridentina privilegia un linguaggio, fatto di simboli e soprattutto di parole in una lingua (il latino) riservata a Dio, che coinvolge tutti i sensi dell'uomo, capace di trasmettere la bellezza e la potenza del Sacro. Proprio attraverso una rinnovata cultura della lingua latina, come invocato dal Motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, sarà possibile una nuova egangelizzazione, quella Chiesa in uscita" invocata da Papa Francesco che investe i piani dottrinale, spirituale e pastorale. "
Il presente saggio non ha la pretesa di rappresentare uno studio teologico o dottrinale, ma vuole semplicemente apportare un piccolo ma significativo contributo da parte di chi, dai banchi dell'assemblea ecclesiale, osserva con attenzione la liturgia odierna, la raffronta (in materia di sacralità) con quella esistente prima del Concilio, ne trae opportune considerazioni e si prefigge di raccogliere spunti e suggerimenti utili per migliorarla. L'autore invoca la necessità di un pronto cambiamento, soprattutto in riferimento all'effettiva applicazione delle vigenti norme in materia liturgica dettate dal Magistero; regole che, purtroppo da molti anni, vengono parzialmente disattese (o peggio ancora completamente trasgredite) da gran parte dei presbiteri (di grandi quanto di piccole parrocchie). E questo anche grazie all'assordante silenzio di un sempre più cospicuo numero di prelati, deputati (nella loro qualità di Ordinari) al relativo controllo.
Nell'estate del 2013 è esploso il "caso" dei Francescani dell'Immacolata, l'istituto religioso fondato da padre Stefano Maria Manelli, da sempre contraddistinto per l'austerità della vita religiosa e la fedeltà alla regola francescana, "commissariato" dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata. Un provvedimento dettato da un dissidio interno all'Ordine? Oppure dalla volontà di colpire la Liturgia Tradizionale? Quel che è certo è che il commissariamento ha subito travalicato le dimensioni interne dell'Ordine e ha suscitato la reazione dell'opinione pubblica cattolica, prestandosi a diverse letture e interpretazioni sulla situazione attuale della Chiesa cattolica. Questo volume offre un'informazione della vicenda, presentando un quadro delle posizioni che sono state prese a livello mediatico, sui giornali e su internet.
Dall'autore de 'I nuovi Unni', la ricostruzione dell'appello rivolto a Paolo VI nel 1971 da 57 esponenti del mondo culturale inglese per salvare la Messa Tridentina. In questo suo ultimo lavoro l'Autore mette in luce un episodio poco noto nel mondo cattolico italiano e legato alla tradizione liturgica della Chiesa. Si tratta dell'appello rivolto a Paolo VI per salvare la Messa Tridentina sottoscritto il 6 luglio 1971 da 57 esponenti del mondo culturale inglese, tra i quali la nota scrittrice Agatha Christie, il cui nome è stato successivamente associato all'indulto concesso dallo stesso Pontefice.