La cucina di casa italiana è cambiata di più negli ultimi trent'anni che nei due secoli precedenti. Si pensi alle tecniche nuove, come il teflon, che ha permesso praticamente di eliminare i grassi. Si pensi a come sono cambiati i prodotti, sempre nuovi e numerosi, si pensi alla frollatura della carne e alla comparsa dei pesci, al sottovuoto e alla porzionatura fatta all'origine. Questo libro vuole proprio diventare una guida alla cucina di oggi e offrire ricette semplici, realizzate con gli ingredienti effettivamente presenti nei supermercati, bandendo lavorazioni complesse ed eccessivamente lunghe. Giornalista enogastronomico, amante delle commistioni di tecniche e prodotti diversi, Bay arricchisce il suo ricettario di aneddoti e citazioni.
C'è un vecchio adagio, presente in tutti i paesi del mondo soprattutto in relazione alla cucina. Dice così: ogni scarafone è bello a mamma sua. Cioè la propria cucina, del proprio paese, della propria regione, della propria città e soprattutto della propria mamma è sempre la migliore. Ciò detto, nessuno nega che esistano altre mamme, città, regioni e paesi dove si possa mangiare bene. Scopo di questo libro è di suffragare questa asserzione e stimolare i lettori alla curiosità verso le cucine e le ricette degli altri. E lo fa presentando, in tono lieve, le cucine dei vari paesi, dalla Germania agli Stati Uniti, dalla Mongolia alla Corea. Identificandone le caratteristiche salienti, con una particolare enfasi su quelle condividibili da tutti.
Questo volume completa il progetto del primo libro di Allan Bay, proponendo altre cinquecento ricette. Dopo la carne, le frattaglie e le vellutate è la volta del pesce, dei dolci e delle verdure. E poi ancora le paste cotte e i risotti. A conferma dell'organicità dell'opera, la struttura del "volume secondo" è uguale, manie comprese. Il tocco in più lo danno due nuove rubriche sparse per il libro: "Politicamente Scorretto", dove si stigmatizzano i luoghi comuni degli italiani a tavola, e "Si Fa Ma Non Si Dice", dove si esaltano alcuni prodotti amatissimi da tutti, ma quasi impresentabili essendo industriali.
Moltissime ricerche scientifiche ed epidemiologiche segnalano che nel corso degli ultimi trent'anni il tasso di incidenza dei tumori è aumentato del 40 per cento in paesi come gli Stati Uniti, la Norvegia e la Svezia. Sempre in questo lasso di tempo la progressione delle leucemie e dei tumori cerebrali tra i bambini è stato del 2 per cento annuo. Come spiegare questa epidemia inquietante, che colpisce soprattutto i paesi "sviluppati"? Alla domanda risponde Marie-Monique Robin in questo libro choc, frutto di un'inchiesta condotta per due anni tra America del Nord, Asia ed Europa (anche in Italia). Nell'appoggiarsi su numerosi studi scientifici, ma anche sulle testimonianze dei ricercatori e dei rappresentanti delle agenzie di regolamentazione, l'autrice dimostra che la causa principale di questa vera e propria epidemia è di tipo ambientale. In particolare per la presenza di decine di molecole chimiche che hanno invaso il nostro ambito quotidiano e l'alimentazione dalla fine della Seconda guerra mondiale. Per questo, l'autrice ripercorre l'intera catena produttiva del cibo: dall'utilizzo dei pesticidi nei campi fino all'impiego di additivi e plastiche per uso alimentare nei nostri piatti. Nel fare ciò mette a nudo il sistema di valutazione e omologazione dei prodotti chimici, attraverso gli esempi emblematici dei pesticidi, dell'aspartame e del bisfenolo A. E infine descrive le pressioni e le manipolazioni messe in atto dall'industria chimica per mantenere sul mercato prodotti altamente tossici.