Questa indagine empirica e comparativa, svolta nelle città di Roma e di Buenos Aires, trova una sua cornice teorica all'interno delle teorie sul rapporto religione-modernità - soprattutto di quelle sulla secolarizzazione sull'emersione delle nuove forme di religiosità, sul "risveglio" religioso, sull'emozionalismo e sul ruolo dei laici nella Chiesa post-conciliare. L'obiettivo del volume è analizzare la religiosità dei gruppi carismatici cattolici di fronte alla secolarizzazione e alle trasformazioni sociali della modernità per rilevare le somiglianze e le differenze di due realtà socioeconomiche e culturali molto distanti: un paese latinoamericano, l'Argentina, e un paese europeo, l'Italia, e individuare, quindi, alcune chiavi di lettura della ormai multiforme religiosità cattolica contemporanea.
Risposta a quanti vanno profetizzando imminenti 'scontri di civiltà', l'esperienza del dialogo interculturale ed interreligioso, in controtendenza, si prospetta come la strada privilegiata per governare il pluralismo che ormai caratterizza la società europea. In tal senso il Mediterraneo, da sempre laboratorio di fecondi e complessi intrecci culturali, è - per eredità storica e per collocazione geografica - la naturale cornice dell'incontro fra esperienze religiose diverse. Il dialogo interreligioso, che nel testo emerge in tutta la sua complessità, obbliga a ripensare politiche culturali ed educative che tengano conto dei cambiamenti in atto nella società europea, raccogliendo altresì l'eredità dello scenario mediterraneo. L'Università si presenta come luogo di sperimentazione di una prassi dialogica, autentica sfida per le nuove generazioni. Da tale prospettiva nasce la necessità di far dialogare saperi diversi, ma soprattutto si fa viva l'urgenza di mettere in relazione il piano della riflessione teorica con quello del racconto esperienziale, dando così piena voce alla fatica e alla bellezza dell'incontro con l'altro. I saggi qui riportati, risultato del ciclo di Seminari internazionali "Dialoghi religiosi e culturali nel Mediterraneo", promossi dal Laboratorio sul "Pluralismo culturale" (PLUC) privilegiano, come soggetti del dialogo, studiosi di rilevanza internazionale cristiani, ebrei e musulmani; una particolare attenzione è dedicata al mondo islamico.