Attraverso la ricognizione di autori e correnti, attingendo direttamente ai testi, il volume fa cogliere la complessità della lunga parabola storica moderna del sapere pedagogico. Questa scienza, infatti, ha allargato il proprio orizzonte epistemologico giungendo - con l'imporsi del paradigma delle scienze dell'educazione - ad assumere un esplicito e tematizzato profilo interdisciplinare.
Il testo fornisce indicazioni concrete sulle motivazioni che spingono un'educatrice che opera in un servizio per la prima infanzia a incontrare i genitori e offre proposte di attività sulle strategie che può utilizzare per mantenere una buona relazione con loro. Un dialogo positivo tra famiglia e nido, infatti, assolve a esigenze pratiche, che determinano la qualità della risposta, ma accresce anche la valenza educativa del servizio.
Un'analisi con voci autorevoli sull' "enciclica dei due papi". La storia, la teologia, l'esegesi biblica, la filosofia, la pedagogia, l'impatto mediatico di un testo che ha al centro il tema cristiano per eccellenza: la fede. Per capire quello che Papa Francesco ha definito "un testo forte". Ora quel testo, la prima enciclica di Papa Bergoglio, ma cominciata da Benedetto XVI, è finalmente a disposizione di credenti e non credenti , in una edizione commentata da noti studiosi che offrono preziose chiavi di lettura.
In campo educativo, in particolare in caso di disagio e disabilità, il ruolo dell'educatore è fondamentale: non è sufficiente esporre una persona agli stimoli per ottenere delle modificazioni, è necessario che un essere umano si interponga attivamente, con intenzionalità, tra lui e gli stimoli stessi assumendo la funzione di mediatore. L'intelligenza è anche qualcosa che si insegna. Lo si fa guidando l'individuo ad osservare ed a porsi domande; stimolandolo a confrontare oggetti ed eventi, a cercare collegamenti tra fatti in apparenza non collegati tra loro; inducendolo ad utilizzare un vocabolario corretto ed appropriato; incoraggiandolo ad astrarre dalla situazione vissuta al momento per immaginare fatti futuri o passati, certi o solo possibili, reali o fantastici. Lo si fa insegnando ad aver fiducia in sé stessi, a valutare in maniera obiettiva i propri successi, a far tesoro degli errori per imparare da essi, a rendersi conto che la collaborazione porta un arricchimento reciproco, che la condivisione aiuta a superare le difficoltà. Lo si fa attraverso la predisposizione di un ambiente attivo modificante grazie alla mediazione che, secondo Reuven Feuerstein, tutti gli educatori dovrebbero utilizzare se desiderano rendere efficace il loro intervento. Imparare ad essere buoni mediatori e, quindi, ad essere di aiuto alle persone di cui ci si occupa è possibile. Il libro, rivolto a tutti coloro che ricoprono un ruolo educativo o che operano nella formazione del personale, fornisce le indicazioni basilari per comprendere il pensiero di Feuerstein e presenta alcune esperienze pratiche in cui il suo approccio e gli strumenti educativi da lui predisposti sono stati utilizzati ed hanno dimostrato la loro efficacia.