Il Cristo nel mondo è la prima traduzione in una lingua occidentale dell'omonima opera scritta a Parigi nel 1940, l'anno in cui l'anziano autore vive imprigionato nella gabbia di una salute molto compromessa e, peggio ancora, vive gli orrori della Seconda Guerra mondiale. L'intenzione che spinge Bulgakov a scriverla è del tutto originale: egli vuole difendere il nome di Dio Padre, Amore e Misericordia, di fronte al male delle infinite sofferenze umane causate dalle guerre, ma anche dalle malattie e da qualsiasi altra sciagura. Il risultato è una teodicea della verità cristiana su Cristo che, in quanto Figlio incarnato del Padre, si rende realmente presente ovunque vi siano un sofferente, un agonizzante o un morente, co-soffrendo, co-agonizzando e co-morendo negli e con gli esseri umani.
Il Crocifisso Risorto e la "sapienza" del mondo sono i temi che legano tra loro i due contributi di questo fascicolo, nato dall'esperienza viva dell'itinerario quaresimale 2018 nella Pontificia Università Lateranense.
Quali sono i compiti che un pastore è chiamato a svolgere? Che cosa deve fare ogni giorno? E in rapporto a chi o a che cosa lo può determinare? Di questo si occupa il presente volume con una speciale attenzione al ministero pastorale, compreso alla luce della Trinità, che può individuare precisi caratteri di azione e una precisa identità, adeguata a dispiegarsi nel contesto della cosiddetta "nuova evangelizzazione". Perché il ministero pastorale è sacramento dell'Eterno che crea il cosmo, il tempo, gli uomini e la loro storia, li riscatta dal male, dalla morte e dall'insensatezza, e li unisce tra loro in un solo corpo che sarà la sua Sposa nelle nozze escatologiche, divenendo "attualità di quell'azione".
Una raccolta di studi sulle iscrizioni paleocristiane per riscoprire le nostre origini cristiane. Le iscrizioni paleocristiane sono una fonte preziosa per conoscere meglio tanti aspetti della societa cristiana dei primi secoli. Gli studi qui raccolti ne sono una prova eloquente: le testimonianze epigrafiche fanno emergere molti elementiutili e talvolta inediti sulla lingua usata dai fedeli di allora, sulla loro religiosita, sulla loro vita affettiva, sulle loro concezioni della morte, ma anche sulla loro composizione sociale e su tanti altri particolari, di cui nessun documento ufficiale ha mai fatto cenno. Attraverso questi saggi, frutto di una attivita scientifica ormai trentennale dell'autore, il lettore potra compiere un viaggio suggestivo e interessante alla riscoperta delle nostre origini cristiane.
L'eredita di Giovanni Paolo II ai Vescovi: approfondimenti sulla Pastoris gregis. Studi e commenti sulla natura e missione dell'episcopato agli inizi del terzo millennio.
Il volume raccoglie i lavori della X Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 2001 ("Il vescovo servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo"). L'Assemblea del Sinodo esprime un momento insigne del del processo sinodale, che ha una lunga preparazione e un articolato seguito. La presente pubblicazione permette di seguire l'iter dal momento dell'annuncio del tema, con relativi preliminari, fino all'Esortazione Apostolica Postsinodale "Pastoris gregis".
"La Provvidenza mi ha permesso di partecipare a tutte le sessioni dell'assemblea. Sono profondamente convinto che il Vaticano II ha dotato la Chiesa della nostra epoca del linguaggio autentico dello Spirito Santo, che dobbiamo seguire, incarnandolo nella vita sia comunitaria sia individuale, secondo la vocazione di ciascuno e il 'grado del dono' ricevuto. Questo riguarda ogni cristiano, ogni religioso, ogni prete, ogni vescovo e per conseguenza il vescovo di Roma, successore di Pietro. Ne ero convinto il 16 ottobre 1978. Mi sono affidato allo Spirito Santo che si è rivolto alla Chiesa e al mondo attuale anche oggi e cerco, secondo le mie forze, di professare e di realizzare ciò che credo." (Giovanni Paolo II)
Discutere di Gaudium et spes, a cinquant’anni dalla sua promulgazione, significa riconoscere che la Costituzione conciliare è un paradigma pastorale di metodo per un dialogo tra la chiesa e il mondo che resta sempre “da fare”. Il paradigma offre l’indice di questo dialogo, ma il suo valore non sta nella ripetizione dei contenuti che, assunti a mo’ di affermazioni dottrinali, vanno ripetuti sempre e dovunque (altrimenti, da questo punto di vista Gaudium et spes è inevitabilmente datata), bensì nell’apertura a un lavoro che resta sempre da fare nelle differenti epoche storiche che la chiesa è chiamata a vivere.
Un testo sul concetto steiniano di Comunita'.