Rinchiuso per anni nel gulag delle isole Solovki, uno dei più terribili luoghi di repressione della dittatura staliniana, Pavel Florenskij aveva un unico contatto con il mondo esterno, la corrispondenza con moglie e figli. Nonostante le lettere venissero sottoposte a rigorosa censura, l'epistolario di padre Florenskij rappresenta un documento di particolare eccezionalità per il rilievo esistenziale e teoretico: biografia e pensiero, metafisica ed esistenza, ragione e passione si congiungono intimamente nell'esperienza tragica di un testimone tra i più autentici e radicali del nostro tempo.
E se tutto ciò che presumi di essere - il corpo, la mente, le emozioni - in realtà non fosse ciò che sei? Se questa tua supposta identità fosse solo un autoritratto formatosi sulla base di una falsa identificazione, di preconcetti appresi e dati per buoni? Con amore e autorevolezza, miste ad allegria, Mooji guida da decenni migliaia di ricercatori spirituali alla scoperta del Sé per mezzo dell'indagine interiore. Il suo esame senza compromessi mostra chiaramente come la persona sia una mera costruzione mentale: la nostra vera natura è la consapevolezza entro cui appaiono e svaniscono i pensieri, le percezioni e le sensazioni fisiche, ossia la nostra esperienza quotidiana. Con Più vasto del cielo, più grande dello spazio Mooji ci aiuta a provare la gioia del puro "essere", a cogliere la saggezza insita in ogni dono della vita, svelandoci la nostra intrinseca immortalità. Tutti gli esseri desiderano felicità, pace e verità, che sono il frutto di un'autentica comprensione spirituale, ma se ci concepiamo come una semplice entità mente-corpo, ignorando la nostra essenza più intima, restiamo intrappolati in un mondo di confusione, paura e conflitto. È possibile uscire da questo stato di sofferenza, e non è un compito arduo: quando ci riconosciamo nella Totalità, nel silenzio, nello spazio in cui tutto il resto accade, si trascendono i condizionamenti ereditati e si sperimenta "l'amore senza tempo e la libertà senza confini, che sono il profumo naturale del nostro essere".
In Corea del Sud è chiamato healing master, «maestro guaritore». Con i suoi consigli e le sue parole di conforto, Hae-min Sunim è diventato uno dei monaci buddhisti zen più autorevoli del suo paese. Grazie ai social network, che gli hanno permesso di entrare in contatto con migliaia di persone, i suoi brevi messaggi, semplici e diretti, sono arrivati al cuore di un pubblico sempre più vasto, fornendo spunti per la meditazione e consigli per superare le sfide della vita quotidiana. Da quei messaggi nasce "Quando rallenti, vedi il mondo", una raccolta di aforismi che illustrano con grande semplicità la filosofia del Maestro. Raccolte in otto capitoli, le sue parole di saggezza intendono guidare il lettore nel labirinto delle emozioni e delle contrarietà di tutti i giorni: dal lavoro alle aspirazioni per il futuro, dalle relazioni interpersonali al rapporto con la spiritualità, Sunim offre preziosi suggerimenti volti al raggiungimento del benessere e della felicità attraverso la pratica della mindfulness. Guida da consultare nei momenti di bisogno, più che opera da leggere tutta d'un fiato, queste pagine invitano a prendere il giusto tempo per riflettere e celebrare la lentezza, per scoprire la ponderata pacatezza dei gesti e la profondità delle parole, allo scopo di sperimentare il mondo in base al nostro stato mentale, perché «quando la tua mente riposa, anche il mondo riposa».
Figlia di poveri contadini, analfabeta, Giovanna (1412-31) all'età di tredici anni si sentì chiamata da Dio a salvare la Francia dalle armate inglesi. Divenuta in poco tempo e quasi miracolosamente comandante militare dell'esercito di Carlo VII, condusse i francesi alla vittoria, prima di essere tradita e venduta al nemico, che la arse viva sulla piazza del Mercato di Rouen. Quella di Giovanna, guerriera e santa al tempo stesso, è una delle storie femminili più straordinarie (e misteriose) di tutti i tempi, in cui si mescolano fede e fanatismo, eroismo e solitudine.
"Per chi vuole capire il libro della Genesi, non vi è ostacolo maggiore della fede religiosa così come la si intende in Occidente. Nell'ebraismo e nel cristianesimo si crede che molte cose scritte nella Genesi siano incomprensibili e che vada bene così. Ma si crede che vada bene così solo perché in questo libro sacro appare incomprensibile ciò che contrasta con le grandi religioni occidentali; e se lo si capisse, porrebbe troppi problemi ai fedeli." Per comprendere il prezioso messaggio della Bibbia occorre ampliare i nostri orizzonti. E quello che fa Igor Sibaldi che in questo libro traduce e narra in modo nuovo, e con estrema precisione, la storia della Genesi: le dinamiche della Creazione, come Mosè scoprì il suo Dio, i potenti rituali iniziatici che furono la costruzione dell'arca e il Diluvio. Ci svela così una sapienza antichissima che contiene intuizioni sorprendenti sulla psiche, sulla materia e sull'energetica, confermate dalla scienza più attuale.
Ogni parola di questo libro nasce da un fatto, da una lacrima, da una tragedia, da una nuova possibilità.
E ogni fatto di speranza è ripetibile, a portata di mano di ogni uomo e di ogni donna, a qualsiasi latitudine. Se un uomo o una donna imparano a non vedere nell'altro un nemico, un affare, un problema, entrano nel campo delle opportunità. Perché nell'altro ci possiamo rispecchiare, nell'altro possiamo trovare un riflesso di sapienza, un maestro. La mia vita ha incontrato la logica del «non bussate, è già aperto», mi sono lasciato incontrare da migliaia e migliaia di persone: poveri e ricchi, ultimi e primi, piccoli e grandi. Attraverso la fatica mia e degli uomini in cui mi sono rispecchiato, lentamente ma decisamente ho cancellato le parole «mio», «nemico», «diverso», «infedele». Questa scelta mi ha disarmato! Ogni incontro ha allargato il mio cuore e la mia mente, mi ha reso diverso. Non è retorica quando dico che sono un bambino di strada, una prostituta, uno straniero, un malfattore. Conosco il dolore, conosco i limiti, conosco le contraddizioni della vita, ma in tutto questo ho scoperto la speranza. È a lei che dedico questo libro per dire che il bene esiste nella misura in cui trova casa in me, in noi, in tutti, e che solo il bene può trasformare il male. Senza finzioni, senza moralismi, senza trionfalismi. Mi piacerebbe che chi legge questo libro potesse dire: «È capitato a lui, può capitare anche a me».
Ernesto Olivero
Dopo il successo internazionale di "Milioni di farfalle", Eben Alexander è stato contattato da moltissime persone che erano state toccate personalmente dalla sua storia e che a loro volta avevano esperienze analoghe da condividere. Esperienze di vita oltre la vita, visioni di un altro mondo pieno di pace e amore incondizionato. "La mappa del Paradiso" parte da queste testimonianze e le unisce a quelle di colleghi scienziati e grandi saggi di ogni tempo, per mostrarci con sorprendente chiarezza una nuova, sconvolgente prospettiva sull'Aldilà. Il neurochirurgo che con la sua testimonianza di vita oltre la vita ha convinto anche i lettori più scettici dà in queste pagine un potente messaggio di speranza, e ci porta a vedere quale grande destino è riservato alle nostre anime, ben oltre la piccola e limitata esperienza terrena.
Molte persone sanno bene che dovrebbero mangiare meno (e meglio) e muoversi di più. Ma rimangono bloccate nell'incapacità di affrontare diete o percorsi di riequilibrio alimentare. In questo libro un grande maestro zen e una nutrizionista ci aiutano a eliminare questi blocchi e a ricollegarci con quegli aspetti che possono migliorare il nostro peso corporeo e il nostro benessere in generale. Come? Attraverso la consapevolezza, ovvero l'essere pienamente presenti in ogni attimo: uno stile di vita da adottare integrandolo nell'alimentazione, nell'attività fisica, in tutte le sfaccettature della quotidianità. Unendo le ultime conoscenze della scienza alimentare e l'antica tradizione buddhista riusciremo a eliminare gli ostacoli fisici, psicologici e culturali che ci impediscono di alimentarci nel modo corretto, assaporando il cibo per nutrire sia il corpo sia la mente.
La Bibbia è "un arcobaleno di testi, di parole, di frasi, di idee, di simboli, di figure, di temi che nascono dall'opera di una folla di autori appartenenti a un arco di tempo di un millennio. Eppure, dietro a questo spettro multicolore, la teologia intravede una voce unica, profonda, misteriosa, costante, quella del Dio che rompe il silenzio della sua trascendenza e del suo mistero". Da questa fondamentale unità dell'universo biblico prende le mosse la coinvolgente sfida del cardinale Gianfranco Ravasi: acquisire una visione d'insieme di tutte le Scritture leggendo una selezione di passi, rigorosamente collegati al loro contesto. Dalla Genesi all'Apocalisse, dai Libri storici ai Vangeli e alle Lettere Apostoliche, il racconto biblico è restituito da Ravasi in tutta la sua forza espressiva, nelle innumerevoli iridescenze di significato e di bellezza. Si potranno rivivere e approfondire così alcuni degli episodi più conosciuti e amati delle Scritture. Ma sarà possibile anche scoprire autentiche gemme nascoste tra le pieghe delle pagine bibliche. Il commento di Ravasi è anche una riflessione corale grazie alle citazioni di scrittori, artisti, filosofi che contribuiscono a illuminare e attualizzare il senso più profondo della Parola. In ogni passo l'autore ci aiuta a cogliere l'impareggiabile intreccio di umano e divino, di storia e di eternità, che fa della Bibbia un tesoro inestimabile della cultura mondiale.
La precarietà del presente e l'incertezza del futuro, la miseria materiale e morale che sta contagiando le società occidentali, la solitudine di giovani e anziani, la freddezza e la distanza che inaridiscono il rapporto fra le persone, il ruolo diseducativo dei mass media. In queste omelie pronunciate negli anni precedenti l'elezione al soglio pontificio, papa Francesco affronta le questioni più scottanti del nostro tempo, in un confronto illuminante con la parola di Dio che sorprende per attualità e originalità di interpretazioni e prospettive. Bergoglio pensa a un rinnovamento della missione sacerdotale secondo lo spirito evangelico della "prossimità" agli ultimi, e ridefinisce la "maturità umana e cristiana" nella capacità di vivere il tempo come memoria, visione e attesa, superando la "cultura dell'immediato" che priva l'uomo di orizzonti di speranza. Un obiettivo che presuppone alcuni decisivi cambiamenti di rotta. Tra i più urgenti, la ricostruzione del legame sociale tra emarginati e classi privilegiate, ma anche tra generazioni, basata su quella che definisce un'"etica del servizio": chinarsi al bisogno dell'altro e scoprirlo come fratello. Con un linguaggio vivido e diretto, Bergoglio invita a riscoprire la gioia del cristianesimo oltre la tristezza che opprime lo spirito del mondo, la bellezza della verità oltre la sua ortodossia, la festa dell'incontro quotidiano con Gesù, che troviamo là dove nessuno più lo cerca: nei volti e nelle aspirazioni dei poveri, dei prigionieri, degli oppressi.
La crisi economica, l'amore, la morte, la politica, l'immigrazione, il '68, la scuola, la famiglia, il governo della Chiesa. Il rapporto tra Stato e Chiesa, tra scienza e dottrina, tra fede e ragione. La vita e il suo senso. Da quasi dieci anni, un uomo di punta della Chiesa italiana, il cardinale Angelo Scola - prima patriarca di Venezia, poi arcivescovo di Milano - e una firma del "Corriere della Sera", Aldo Cazzullo, dialogano sull'attualità politica e i temi ultimi dell'esistenza. Da queste conversazioni, che sono state discusse, commentate, criticate, difese da parte di politici, religiosi e laici, sono emerse parole-chiave divenute lessico comune del dibattito pubblico, come "meticciato di civiltà e culture" - agli antipodi sia dei retori del relativismo culturale sia dei nemici della società multietnica - e "nuova laicità": quasi un manifesto del modo della Chiesa moderna di stare nella società e partecipare alla discussione e alle decisioni politiche. Per quanto ogni dialogo faccia storia a sé, e sia stato pensato come fine a se stesso, a rileggerli ora, ricomposti in un'unica sequenza, risulta evidente come ognuno rappresenti il tassello di un sistema di pensiero autonomo, che il cardinale Scola tratteggia, saldamente ancorato nel deposito della fede e della dottrina cattolica e nella lettura che ne è stata data dai papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma con tratti di libertà in sintonia con la tradizione della diocesi di Milano.
Nel messaggio di ingresso nella diocesi di Milano, il 10 febbraio 1980, il cardinal Martini scriveva che "all'interno della storia compete alla città di Roma un ruolo tutto speciale. Essa, come sede di Pietro, è il segno e lo strumento concreto dell'unità di tutti i cattolici, e ad essa guardano con crescente fiducia anche tanti altri credenti in Cristo". E proprio sotto il segno della Città Eterna, simbolo di una Chiesa che si edifica sul fondamento della fede, sono raccolti gli scritti compresi in questo volume: due corsi di Esercizi spirituali dedicati alle tradizionali "colonne della Chiesa" (Pietro e Paolo), il saggio del 1983 "C'è ancora qualcosa in cui credere", sulla solidità della decisione di fede e sulla pace interiore che essa può infondere, e gli interventi nelle varie edizioni della "Cattedra dei non credenti", a indicare sentieri di dialogo tra il credente e il non credente (che convivono in ogni uomo) e a ricordare che l'incredulità, come la fede, non è mai una condizione spirituale stabilmente acquisita.