Il progetto e il riscatto qualitativo della città contemporanea passano inevitabilmente attraverso il disegno delle sue parti più estese e contraddittorie: le periferie. Di esse spesso si parla per slogan o anche solo per metterne in luce nuove proposte di intervento. Ma cosa intendiamo oggi quando parliamo di periferie? A quali caratteri facciamo riferimento? Come possiamo pensare di riscattarle sul piano estetico e sociale? Sono interrogativi di fondo a cui la Scuola di Governo del Territorio "Emilio Sereni" ha cercato di dare risposta raccogliendo interventi di architetti, sociologi e urbanisti attenti a tali temi. Le pagine di questo volume testimoniano una riflessione profonda, giocata su diverse sfaccettature che fanno perno sull'esigenza di una politica urbana sensibile alle problematiche del territorio, capace di agire con una prospettiva di lungo periodo. Ne emerge, ancora una volta, l'ottica di fondo della Scuola di Governo del Territorio che guarda alla città non in una dimensione fisica e materiale, ma come al luogo di vita delle comunità e delle persone che ne costituiscono il primo elemento vitale. Introduzione di Stefano Boeri.
Racconto della vita di Giovannino Guareschi.
Nel binomio “fede e libertà” si rivela, e si ravvisa, la figura e l’opera di Giovannino Guareschi. Che in una esistenza breve, ma intensamente vissuta, ebbe modo di rendere testimonianza sia alla fede, sia allo spirito di libertà. Fede che gli diede forza e coraggio nei momenti cruciali: dai lager nazisti alla galera italiana, e mai lo abbandonò. Fede che percorre, per così dire, grande parte della sua opera letteraria: dalle pagine scritte durante l’internamento in Polonia e in Germa- nia, a quelle del “Mondo piccolo”, a quelle ancora del carcere parmense di San Francesco dove fu detenuto per 409 giorni. Di seguito, e forse di conseguenza, lo spirito di libertà: la libertà dei figli di Dio, che possono scegliere fra il bene e il male, che possono testimoniare o non testimoniare la loro fede, le loro idee e i loro ideali. E Giovannino non ebbe dubbi nelle scelte: difficili e tutt’altro che gratificanti sul piano pratico, in perfetta sintonia, però, con i suoi valori ideali e principi morali: scelte sempre compiute secondo coscienza, e non secondo convenienza. Giovanni Lugaresi ripercorre le pagine dell’opera guareschiana, evidenziando quanto intensamente si alzi la voce dell’Autore a sorreggere il binomio “fede e libertà”, e colloca la figura dello scrittore della Bassa in un orizzonte molto ampio e articolato, nonché di alto spessore morale e spirituale.
Per la prima volta si presenta questo testo inedito del matematico triestino Paolo Zellini, che contiene diversi elementi di una sua conferenza dal titolo Numero e Logos, tenuta il 27 aprile 2006 presso la Facoltà di Architettura e di Ingegneria dell'Università degli Studi di Parma. Un testo che sviluppa una visione ampia della cultura e che ricerca nessi e collegamenti non solo nell'ambito della ricerca matematica ma anche fra il pensiero antico e la scienza moderna. Il testo è accompagnato da opere consonanti di Ferdinando Cogni, poeta e sensibile artista nato a Piacenza nel 1919. Una scelta fatta per sottolineare la necessità di far dialogare la cultura umanistica e quella scientifica che ancora oggi, passati circa cinquant'anni dalla denuncia di Charles P. Snow in merito alla loro frequente separazione, sembrano spesso lontane le une dalle altre. Si tratta di tavole del tutto inedite, scelte tra i numerosi lavori da lui realizzati in questi ultimi anni.