Si pubblicano in questo volume le relazioni presentate al Convegno Internazionale organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana, in occasione del IV centenario della morte di San Roberto Bellarmino. I diciassette contributi rispecchiano l'itinerario delineato dal comitato scientifico del convegno, intento a "Ripensare Bellarmino tra Teologia, Filosofia e Storia". Si parte dalla situazione del Collegio Romano al tempo di Bellarmino e dalla sua formazione a Lovanio dove si è reso famoso per i sermoni lì pronunciati. Di seguito, sono studiate le caratteristiche della esegesi di Bellarmino e la sua predicazione. Ampio spazio è dato poi alla spiritualità e alla teologia bellarminiane. Seguono le relazioni sul confronto di Bellarmino con la Riforma e i suoi autori, sia nel contesto germanico sia in quello inglese. Il volume include, infine, una presentazione della ritrattistica del cardinale e del suo contributo al dibattito sulle immagini sacre e si conclude con alcune relazioni sul processo di beatificazione e di canonizzazione di Roberto Bellarmino e su possibili linee di ricerca per il futuro.
Chi sono i farisei? La ricerca degli ultimi decenni ha sottolineato i limiti delle fonti per lo studio storico di questo gruppo giudaico e la necessità di espandere la base documentale per definire meglio i filoni di indagine e scoprirne di nuovi. Questo lavoro rappresenta una delle prime esplorazioni sistematiche degli scritti dei Padri della Chiesa (in latino e greco) come base di studio non solo per la storia dei farisei, ma dello sviluppo della loro immagine nelle comunità cristiane dei primi secoli. In una prima sezione l'analisi statistico-lessicografica ha permesso di seguire l'uso del sostantivo fariseo (?a???a?o? - pharisaeus) e dell'aggettivo farisaico (?a???a????- pharisaicus) nei vari autori, realizzando una mappa temporale, evidenziando lo sviluppo di una visione tipologica del fariseo, ed identificando gli autori o scritti più importanti di tale evoluzione. La successiva sezione affronta uno studio analitico degli scrittori cristiani identificati come più rilevanti e realizza un catalogo dei passi in cui sono presenti direttamente i farisei. In questo modo è stato possibile identificare le varianti del tipo farisaico in relazione alle comunità cristiane cui appartengono autori e scritti in cui i farisei sono citati. Questo catalogo, con una analisi specifica di ogni passo considerato, costituisce una base documentale a disposizione del lettore, non solo per sostanziare le conclusioni dello studio, ma come sostrato essenziale per future ricerche. La ricerca identifica non solo il progressivo affermarsi di una figura farisaica, quale immagine letteraria dell'ebreo pervicace ostile ai cristiani, ma una pluralità di sviluppi che hanno portato da un lato allo stereotipo moderno, dove fariseo è sinonimo di ipocrita, dall'altro ad una visione del fariseo diversa, complessa, ma non definitivamente negativa (pseudo-clementine). L'evoluzione tipo farisaico e le sue diverse sfaccettature sono riconosciute come espressione del cammino teologico delle prime comunità, incamminate verso la definizione della propria identità, di ciò che è cristiano, di ciò che è eretico e di ciò che è ebreo.
Questo lavoro presenta i documenti legati alla prima fase della così detta "crisi ariana" ed al concilio di Nicea (325). In esso si cerca di spiegare quale ruolo abbia avuto l'Imperatore Costantino, parte dei sostenitori di Ario e i loro avversari, seguendo la narrazione di Eusebio di Cesarea confermata da Atanasio. Si analizzano anche i documenti post conciliari arrivando alla conclusione che le lettere di Costantino alla Chiesa di Alessandria e quella del sinodo alla medesima, siano lettere false, prodotte solo dopo la morte di Atanasio. Tali lettere sarebbero la fonte principale su cui si basa la leggenda sull'anti arianismo del concilio.
La Separazione tra lo Stato e le Chiese sancita in Francia dalla famosa legge del 9 dicembre 1905 segna uno spartiacque significativo non solo per la storia di quella nazione, ma anche per i rapporti tra gli Stati e le Confessioni religiose. E inoltre il punto nodale del principio della laicitè su cui si basa la società (non solo francese) nel mondo contemporaneo, con tutte le implicazioni che comporta nella complessità della realtà multietnica e multireligiosa del mondo contemporaneo. (...) L'atteggiamento di fermezza del papa, Pio X, diede luogo alle reazioni più disparate, ma alla lunga ne fu riconosciuta la lungimiranza anche tra i cattolici francesi, disgregati su posizioni tra loro spesso inconciliabili. (...) Il volume che presento, frutto di un dottorato conseguito alla Pontificia Università Gregoriana, segue una pista di ricerca fino ad allora non percorsa: indagare l'evento della Separazione a partire dai documenti conservati nell'Archivio Apostolico Vaticano. Lo spoglio di una immensa e variegata mole di carte che vanno dal 1899 e il 1906 che riguardano la Nunziatura, la Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, e diversi altri enti ecclesiastici, ha permesso di leggere gli eventi che hanno portato alla legge e alla decisione pontificia di rifiutarla da un punto di vista diretto, ancorché inedito. Le tensioni all'interno del cattolicesimo francese, il pensiero politico e religioso dei pontefici Leone XIII e Pio X e dei loro collaboratori, la strategia del Nunzio e del cardinale Merry del Val, appaiono così in maniera chiara per ricostruire in modo finalmente completo una complessità di eventi e di situazioni che ha cambiato il corso della storia, non solo ecclesiastica. Queste pagine, accompagnate da un ricco apparato bio-bibliografico e seguite dalla pubblicazioni di documenti in gran parte inediti, sono certo diverranno un riferimento per gli studiosi del tema, e punto di partenza per ulteriori approfondimenti.