La Separazione tra lo Stato e le Chiese sancita in Francia dalla famosa legge del 9 dicembre 1905 segna uno spartiacque significativo non solo per la storia di quella nazione, ma anche per i rapporti tra gli Stati e le Confessioni religiose. E inoltre il punto nodale del principio della laicitè su cui si basa la società (non solo francese) nel mondo contemporaneo, con tutte le implicazioni che comporta nella complessità della realtà multietnica e multireligiosa del mondo contemporaneo. (...) L'atteggiamento di fermezza del papa, Pio X, diede luogo alle reazioni più disparate, ma alla lunga ne fu riconosciuta la lungimiranza anche tra i cattolici francesi, disgregati su posizioni tra loro spesso inconciliabili. (...) Il volume che presento, frutto di un dottorato conseguito alla Pontificia Università Gregoriana, segue una pista di ricerca fino ad allora non percorsa: indagare l'evento della Separazione a partire dai documenti conservati nell'Archivio Apostolico Vaticano. Lo spoglio di una immensa e variegata mole di carte che vanno dal 1899 e il 1906 che riguardano la Nunziatura, la Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, e diversi altri enti ecclesiastici, ha permesso di leggere gli eventi che hanno portato alla legge e alla decisione pontificia di rifiutarla da un punto di vista diretto, ancorché inedito. Le tensioni all'interno del cattolicesimo francese, il pensiero politico e religioso dei pontefici Leone XIII e Pio X e dei loro collaboratori, la strategia del Nunzio e del cardinale Merry del Val, appaiono così in maniera chiara per ricostruire in modo finalmente completo una complessità di eventi e di situazioni che ha cambiato il corso della storia, non solo ecclesiastica. Queste pagine, accompagnate da un ricco apparato bio-bibliografico e seguite dalla pubblicazioni di documenti in gran parte inediti, sono certo diverranno un riferimento per gli studiosi del tema, e punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
Sono tante le sorelle, che dalle provenienze più diverse hanno incontrato il Signore sulla "piccola via" indicata da don Giovanni Tamburelli (1877-1968), il "Padre", fondatore dell'Istituto secolare A.R.A., che con splendida intuizione ha saputo delineare un carisma, sconcertante per la sua semplicità, ma ricco e prezioso nel suo sostegno al ministero sacerdotale. Sulla strada indicata da don Tamburelli, molte sorelle hanno cercato e cercano di proseguire il cammino secondo lo spirito da lui voluto, fondato sull'amore, sulla riparazione e sull'apostolato, facendo tesoro delle sue indicazioni che esortavano ad avere "un cuore largo, capace di appassionarsi tenacemente di un ideale alto, vivo e vibrante, come quello dell'A.R.A., che si forma alle divine esigenze di un cuore divino tutto appassionato d'amore e di anime...". L'autore del presente volume ha saputo ben cogliere lo spirito, le ansie, le difficoltà di don Tamburelli, facendo emergere anche il suo entusiasmo e la sua passione per "le cose di Dio", che lo hanno portato a tracciare un cammino spirituale che la chiesa, mediante i suoi pastori, ha dimostrato di apprezzare e incoraggiare.
Il Santuario è di probabile origine medievale. Vi si venera un'immagine a fresco quattrocentesca della Madonna, fonte di fatti prodigiosi e meta di pellegrinaggi.
Con narrazione avvincente, il libretto sintetizza il volto e lo spirito di un uomo di cultura, generoso alpino e protagonista del movimento cattolico del Novecento. Uno splendido esemipo di come un fedele laico sia riuscito a esercitare il proprio compito profetico e a testimoniare il Vangelo nel fluire della vita quotidiana (1916-1945).
Sartirana Lomellina (PV): Francesco Pianzola nasce il 5 ottobre 1881. Vigevano (PV): ancora fanciullo matura la sua vocazione sacerdotale ed entra nel Seminario Vescovile di Vigevano. Il 16 marzo 1907 è ordinato sacerdote e, qualche giorno dopo, il vescovo lo nomina rettore del Santuario dell'Immacolata. Don Pianzola, mentre è impegnato nelle attività del santuario, comincia a dare forma concreta a un suo progetto giovanile: la fondazione di un gruppo di preti "Oblati", senza prebenda, né chiesa propria, dediti completamente alla predicazione, nella piena disponibilità del vescovo. Il sogno diviene realtà l'8 dicembre 1908 quando il vescovo dà inizio alla Congregazione diocesana dei Padri Oblati dell'Immacolata: padre Pianzola è nominato superiore. Inizia un'opera instancabile di apostolato in tutto il territorio della diocesi. In breve tempo si aggiungono nuove vocazioni. Mortara (PV): nel 1919 padre Pianzola fonda le Suore Missionarie dell'Immacolata Regina Pacis. Per la nuova fondazione religiosa, individua la prima residenza idonea a Mortara, che sarà la casa madre. Il vescovo approverà nel 1923 le costituzioni delle suore missionarie. Il numero degli impegni che padre Pianzola assume in città, in diocesi e anche fuori diocesi è molto alto. Dopo un periodo doloroso di crisi all'interno della famiglia oblatizia, durante il quale padre Pianzola si trasferisce in Sant'Angelo di Lomellina, nel settembre 1932 il vescovo autorizza il suo stabilirsi nella casa madre delle suore missionarie di Mortara in modo definitivo. Qui, il 4 giugno 1943, padre Francesco Pianzola muore.
Pietro Barbieri nasce il 19 marzo 1893 Valle Lomellina (PV). A dieci anni entra nel Seminario Vescovile di Vigevano (PV). Don Pietro Barbieri è ordinato sacerdote, il 23 settembre 1916, a soli 23 anni. Nel 1917 è nominato Curato della parrocchia di Gambolò (PV), nella quale si fermerà appena un anno. Il Vescovo lo destina poi come Curato a Lomello (PV), nella parrocchia di San Michele. La viva sollecitudine pastorale lo guida a interessarsi agli sviluppi politici e ai problemi sociali della Lomellina. Nel 1922, col permesso della diocesi, inizia una lunga e complessa esperienza di apostolato missionario a supporto dei lavoratori immigrati italiani, che lo porterà in Francia, Stati Uniti d'America e Inghilterra. All'inizio del 1931, don Barbieri partecipa ad un concorso per un posto in Vaticano e vince brillantemente un ufficio alla Sacra Congregazione del Concilio. A Roma si dedica inoltre all'insegnamento in vari licei della capitale. Nel 1937 è trasferito alla Sacra Congregazione dei riti e vi rimane fino al 1955. Nel 1939 viene fregiato del titolo di monsignore. Durante la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto dopo l'8 settembre 1943, è promotore instancabile di quella rete fittissima di assistenza e protezione a profughi, perseguitati (in primis ebrei) e sfollati. Nel dopoguerra Mons. Barbieri mantiene un ruolo di primo piano nel quadro politico nazionale. A Pieve del Cairo fonda la Cittadella Sociale. Nel 1952 fonda la Scuola superiore di servizio sociale. Muore il 16 ottobre 1963.
Cipro: Barnaba, il cui nome vero è Giuseppe, secondo gli Atti degli Apostoli, è nativo dell'isola di Cipro. Gerusalemme: Barnaba è un levita che diviene membro della primitiva comunità cristiana, tenuto in grande considerazione dagli apostoli e stimato da tutti. Egli diventa il garante di Paolo di Tarso appena convertito a Cristo e lo introduce, in forza della sua autorità, come uomo dello Spirito a Gerusalemme. Antiochia di Siria (oggi in Turchia): Barnaba è inviato ad Antiochia di Siria, dove introduce Paolo alla predicazione itinerante; tra il 46 e il 49, intraprende insieme a lui un lungo itinerario di evangelizzazione. Barnaba e Paolo partecipano al "Concilio di Gerusalemme", portando la gioiosa testimonianza delle numerose e straordinarie conversioni tra i pagani. Dopo un periodo ad Antiochia, le strade dei due apostoli si dividono. Secondo alcuni testi apocrifi, Barnaba viaggia con il cugino Giovanni Marco in Egitto e in Italia, prima di fare ritorno a Cipro. Salamina (Cipro): Si stabilisce a Salamina dove, a causa della sua predicazione e della fedeltà al vangelo, viene catturato, torturato atrocemente e lapidato dai Giudei. II giorno del martirio, secondo la tradizione, sarebbe avvenuto l'11 giugno dell'anno 61, data in cui ancora oggi l'apostolo è festeggiato.