Punto di riferimento insostituibile per la teologia cattolica contemporanea, la rivista Concilium delinea la mappa delle domande più pressanti che l'attualità pone alla riflessione teologica. E costringe la fede cristiana non solo a confrontarsi con il discorso pubblico, ma anche a impegnarsi nel dialogo con le prospettive specifiche delle diverse confessioni cristiane. Per la profondità dei contenuti, oltre che per l'ampiezza di respiro e la capacità di penetrazione intellettuale, Concilium riesce così a fornire risposte innovative e di convincente solidità alle questioni più importanti che si pongono alla teologia.
Il percorso del libro prende avvio dalle 'sorgenti della fede', approfondisce il tema della comunicazione della fede ('la fede trasmessa') ed esamina poi la 'fede professata'. Alla celebrazione che attualizza nel tempo l'opera divina della salvezza è dedicata la sezione sulla 'fede celebrata', mentre della 'fede vissuta' si occupano i capitoli successivi. In un contesto pluralista quale è quello attuale è doveroso riflettere sulla 'fede in dialogo', non senza qualche specifico richiamo alla 'fede in cammino', e cioè al carattere sempre itinerante dell'atto di credere. A mo' di approdo il libro offre infine una considerazione sul 'sorriso della fede'.
«Esisterà ancora la parrocchia?»: questo interrogativo, che apre la serie dei contributi raccolti nel volume, interpreta una preoccupazione comune sul destino delle comunità cristiane e delle prassi pastorali legate al cristianesimo sociale. Nella Chiesa italiana (e non solo) si stanno delineando nuovi scenari, che vanno criticamente pensati: è in atto una trasformazione della parrocchia classica, che ne chiama in causa la forma, i tempi e gli spazi di azione. Non si tratta di avviare un'operazione di "ingegneria pastorale", quanto di disporsi a un'autentica "ecclesiogenesi", a partire da alcune coordinate fondamentali: la pastoralità come tensione all'ascolto di Dio e dell'umano, la sinodalità, il dinamismo di riforma, la vocazione alla fraternità e sororità, l'ospitalità e il servizio, il dialogo con la realtà contemporanea. Queste e altre dimensioni, consapevolmente assunte, strutturano una pastorale in conversione missionaria, capace di misurarsi con le sfide della città e di rimodularsi valorizzando una ministerialità plurale - maschile e femminile, individuale e familiare - attraverso cui dare forma a una nuova presenza della Chiesa sul territorio, più corrispondente al sogno di Dio.
Nella chiesa cattolica - in Germania, certo, ma non solo - si discute intensamente sull'abolizione del celibato e sull'ammissione delle donne al ministero ordinato. In questo processo di discernimento, tuttavia, non viene quasi mai posta una domanda tanto decisiva quanto fondamentale: La chiesa ha bisogno di sacerdoti? A questa domanda Martin Ebner cerca una risposta nel Nuovo Testamento. Egli giunge alla conclusione che riferimenti al sacerdozio così come lo intendiamo noi non ce ne sono. Anzi, nei testi fondanti si incontra una comprensione della comunità che esclude gerarchie e strutture di potere, e che in quanto tale oggi potrebbe essere innovativa per una vera ripartenza della chiesa nello spirito di Gesù.
Introduzione di mons. Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi
Illustrazioni di Guézou
Edizione italiana a cura di Roberto Laurita
Una guida teorica e pratica, destinata non solo al clero, ma a tutti coloro che intervengono attivamente nelle celebrazioni e nella trasmissione della fede (lettori, catechisti, animatori…), per aiutarli a migliorare il proprio servizio.
Descrizione
Questa guida è destinata ai predicatori, ai preti, ai diaconi e ai seminaristi che devono parlare in pubblico, ma anche ai laici che hanno il compito di accompagnare liturgie della Parola ed esequie, battesimi e matrimoni… Sarà di aiuto anche ai lettori liturgici e a tutti i cristiani chiamati a prendere la parola davanti a un uditorio, piccolo o grande che sia.
Le attese sono immense e i carismi disuguali. La santità e le buone intenzioni, la volontà di trasmettere il messaggio della fede, le conoscenze bibliche o teologiche acquisite, da sole non bastano. In effetti, il tono di voce e il nostro linguaggio “non-verbale” possono attirare a Cristo e alla Chiesa, ma anche allontanare. Tutti, comunque, possono progredire, se sono disposti ad esercitarsi, seguendo un metodo e dei consigli adeguati.
Nato dalla pratica, il testo propone trenta esercizi per migliorare la comunicazione orale. L’obiettivo è chiaro: prepararsi più facilmente, acquisire sicurezza, avere una maggiore possibilità di toccare le menti e i cuori, e far crescere negli uditori il desiderio di ascoltare, di comprendere e di ricordare.
Dal 1963 la rivista accompagna in Italia la riforma liturgica e si occupa di formazione liturgico - pastorale, facendo emergere il ruolo che il culto liturgico occupa nella vita delle comunità parrocchiali.
Questi i temi dei fascicoli del 2020:
1/2020 (gennaio-febbraio): New media e liturgia
2/2020 (marzo-aprile): Liturgia e tempo estivo
3/2020 (maggio-giugno): Inculturazione e Messale
4/2020 (luglio-agosto): Chi può vivere senza domenica?
5/2020 (settembre-ottobre): La morte e i suoi riti
6/2020 (novembre-dicembre): Celebrare nella sofferenza
Ogni numero, per passare dalla riflessione alla prassi, verrà articolato in tre sezioni: Studi su tema monografico; - Sussidi e testi per celebrazioni; - Schede per incontri formativi. Quest’ultima sezione prevede due rubriche stabili. La prima: Liturgia e disabilità: percorsi approfondirà il tema dell’accompagnamento delle persone con disabilità alla assemblea domenica; la seconda (Spiritualità, religiosità, liturgia) si occuperà del rapporto fede – liturgia – pietà popolare. Una terza rubrica sarà variabile, perché tradurrà in una proposta formativa il tema monografico del fascicolo.
Inoltre, il n. 3 vuole accompagnare l’uscita della nuova traduzione del Messale, prevista per la Quaresima – Pasqua 2020.
Il volume si interroga sul binomio Bibbia-Pastorale. Intende cioè riflettere sul rapporto tra scienze bibliche e scienze teologico-pratiche, elaborando al contempo una proposta di pastorale giovanile. E adotta un essenziale approccio fondativo, allo scopo di consolidare i presupposti teorici e i criteri orientativi di questa dimensione della pastorale.
Raccogliendo questa sfida decisiva, il libro si avvale delle intuizioni e delle proposte di svariati specialisti, che fanno qui confluire i loro contributi dal profilo interdisciplinare sulla pastorale biblica.
In una prima parte, il lavoro offre anzitutto delle riflessioni sui fondamenti di questa dimensione della pastorale. La seconda parte del volume, più specificamente interdisciplinare, si interroga sui tre ambiti principali della pastorale biblica. Nella terza e ultima parte si presentano, infine, diverse esperienze di pastorale giovanile con la Bibbia, cercando volta per volta di approfondire i fondamenti che ne determinano la logica e la struttura.
Un’opera rigorosa sul ruolo della Bibbia nella pastorale, che in più offre esperienze ed esempi pratici di una pastorale giovanile incentrata sulla parola di Dio.
Questo Liber pastoralis non è solo il racconto della cura animarum dei pastori, ma soprattutto raccoglie la sfida di edificare la testimonianza dei cristiani e la chiesa come testimonianza. È una meditazione sapienziale sui capitoli essenziali per la vita delle persone e per far crescere la comunità credente, affinché siano luogo del vangelo accolto e trasmesso al mondo. La sua scommessa è di vincere l'"accidia pastorale" che serpeggia nelle comunità e mina come un male oscuro l'impegno cristiano nel tempo presente. Venti agili capitoli che percorrono i "temi pastorali maggiori". Un'agenda per il cammino della chiesa perché esca dal chiuso delle sue sicurezze e si slanci nel mare aperto della testimonianza. Per ritornare all'essenziale e alla trasparenza della gioia del vangelo.
Per una liturgia che includa, senza smarrirsi (pag. 2)
Marco Gallo
Studi
Il soggetto tra indifferenza, distruzione e accoglienza (pag. 5)
Silvano Petrosino
Esclusi? «Fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo» (pag. 10)
Elio Dotto
Eletti? Il popolo di Dio: tra esclusione e inclusione (pag. 15)
Patrizio Rota Scalabrini
Il linguaggio rituale include o esclude? (pag. 19)
Lara Balzarin
I riti di accoglienza e i riti di soglia (pag. 23)
Elena Massimi
Formazione
Il catecumenato: accogliere e celebrare il ‘dono di Dio’ nella comunità (pag. 31)
Jourdan Pinheiro
L’alfabeto della preghiera
Scheda per i catechisti: l’acqua (pag. 35)
Franca Feliziani-Kannheiser, Michele Roselli
Una vita che nasce: attendere è già accogliere
Dalla gravidanza alla nascita (pag. 41)
Michele Roselli
Rubriche Chiese della riforma
Inclusione e esclusione, libertà e disciplina (pag. 47)
Maria Bonafede
Chiese ortodosse
Eucaristia e intercomunione (pag. 51)
Leontin Popescu
Anno Santo della misericordia
Il Giubileo della misericordia in Lombardia: una scommessa (vinta) sul decentramento (pag. 56)
Alessandro Fabbri
Studi
R. Mancini, La grande trasformazione 3 L’articolo presenta il profilo della trasformazione cruciale della nostra esistenza. Benché siamo immersi
in un sistema di disgregazione che spezza l’integrità degli esseri umani e la trama delle relazioni, resta aperta la possibilità di sperimentare tale svolta essenziale, che consiste nel divenire veramente persone sino a scoprirci figlie e figli di Dio, dunque fratelli e sorelle verso chiunque.
c. Doglio, Di gloria in gloria 8 Il verbo ‘trasfigurare’ è adoperato dagli evangelisti per narrare l’evento della trasfigurazione di Gesù,
ma l’apostolo Paolo lo usa in due casi per descrivere la dinamica della vita cristiana. In tale processo è all’opera lo Spirito del Signore che realizza la gloria di Dio, cioè la sua presenza potente e operante, in vista di una continua e piena trasformazione dei credenti, per rendere ciascuno conforme all’immagine del Figlio Gesù.
M. Florio, Per una Chiesa trasfigurata: da dove ripartire? 14 È possibile operare una trasformazione del vissuto ecclesiale a partire da una revisione della prassi
sacramentaria in atto? Il recente sviluppo del catecumenato degli adulti nelle diocesi italiane sembra propiziare una corrispondente messa in questione della vigente prassi penitenziale. I due tracciati si incrociano nella vita del credente provocandone una profonda revisione nella prospettiva di una fede adulta. La stessa celebrazione eucaristica viene posta in una nuova luce.
l. Girardi, I gesti liturgici, trasfigurazione dell’umano 21 Un modo fondamentale in cui l’umano viene assunto a divenire espressione sacramentale del divino è
dato dalla gestualità rituale. Tutti questi gesti, profondamente umani, costituiscono quello spazio aperto all’incontro con il Signore, per il quale questi stessi gesti si trasfigurano, diventando espressione del nostro essere partecipi della vita di Dio.
c. Scordto, Conformati a Cristo: dal battesimo all’eucaristia 28
Dio in ogni modo cerca di venire incontro all’uomo; al culmine di questa sua ricerca egli si fa talmente prossimo da prendere la forma stessa della nostra umanità. In una sorta di ideale continuazione dell’incarnazione, nel settenario sacramentale particolarmente l’iniziazione cristiana è la formalizzazione della reciprocità attraverso la quale l’uomo offre a Dio i gesti significativi della propria vita e Dio offre se stesso facendo propri i gesti della vita umana.
Temi pastorali
a. Matteo, Iniziazione cristiana: decenni di insuccessi 34
Oggi non si ha più la possibilità di indicare, ai ragazzi e alle ragazze, un modello di ‘adulto’ e di ‘adulto credente’ a cui ispirare la propria crescita nella fede. Il nostro è il tempo dell’adulto che ci manca e l’età adulta appare sempre più uno spazio vuoto, bianco, senza prestigio e senza fascino. Per invertire la rotta si dovrà ripartire da quell’adulto che è apparso in tutta la sua compiuta forma in Gesù.
Schede per la formazione
D. castellari, Catechesi e narrazione 39
Ragioni ed esempi per tornare all’antico e narrare la fede come racconto puro e semplice: per paradosso ciò che è molto antico (la narrazione) è molto attraente per chi è modernissimo come i ragazzi di oggi. Otto buoni motivi per un catechismo fondato sul narrare/ascoltare e una proposta per offrire una nuova cornice simbolica alle generazioni odierne. La scheda è pensata come un esercizio spirituale per catechisti ed educatori.
D. Bresciani, Icona, la Chiesa in preghiera 45
L’icona oggi sfida il nostro immaginario collettivo e richiama la nostra attenzione sulla comunità orante che è la chiesa e su una creatività corale dove il particolare e l’individuale sono valorizzati in comunione fraterna. L’icona è testimone della storia della salvezza e della costituzione della chiesa come corpo di Cristo. La nostra trasfigurazione (e trasformazione) si realizza diventando sempre più parte del corpo di Cristo che è la chiesa.
M. gallo, Celebrare la confermazione.
Riflessioni e suggerimenti per preparare il rito 50
Partendo dai contesti in cui viene celebrato, si evidenzia la preparazione remota e la valorizzazione del contesto comunitario del Rito della confermazione, l’attenzione che devono avere i diversi ‘attori’ e si danno suggerimenti in merito alle diverse parti della sequenza rituale.
Anno santo
P. Mirabella, Disciplina e sacramenti 59
La radice del rapporto tra disciplina e sacramento sta nella relazione tra l’oggettività della norma e la soggettività della coscienza. Il percorso muove dal valore della disciplina ecclesiastica, al significato dei sacramenti, ricercando la soluzione di ogni tensione nella conciliazione della verità con la misericordia.