Questo libro non è stato "scritto". La sua origine è quella stessa di una creatura viva: è "nato". Nato da un'esperienza che Carlos Mesters ha realizzato letteralmente per le strade, le piazze e le case, con il popolo del Brasile. La parabola con la quale Mesters introduce il volume spiega meglio di qualsiasi discorso teorico il senso profondo dell'esperienza che, quasi casualmente, si è tradotta in questo libro. Mesters ha studiato a lungo con gli strumenti più raf nati della scienza esegetica i contenuti della Parola racchiusa nella Bibbia. Ma lo strumento decisivo di interpretazione è stato l'incontro con il popolo: l'umile, semplice e povero popolo del Nordeste brasiliano. Da quel momento la Bibbia è diventata non solo oggetto di catechesi, ma un intero mondo che riprende vita e si fa carne, che dà senso e parole, che ispira immagini e decisioni per il popolo. Se il racconto delle analisi e delle scelte scaturite è interessante, questo libro risulta essenziale per comprendere la matrice profonda di quel "risveglio" della parola di Dio. Ed è un'esperienza che provoca e stimola anche noi oggi.
Quale influsso ha esercitato la Bibbia sulla letteratura mondiale? Nell’analisi di opere letterarie, anche a livello di studi accademici abitualmente teniamo poco conto dei riferimenti alla Bibbia. Forse perché la nostra familiarità con le Scritture ebraico-cristiane è sempre più scarsa.
In questo suo originale lavoro – una storia della ricezione letteraria della Bibbia – Karin Schöpflin espone il contenuto, la forma e il messaggio di singoli scritti biblici e, operando una scelta tra opere “classiche” della letteratura occidentale pubblicate fino alla metà del XX secolo, mostra come poeti e scrittori hanno recepito modelli narrativi, temi, motivi e personaggi tanto dell’Antico quanto del Nuovo Testamento. Contribuendo, lungo i secoli, a renderli ancor di più patrimonio culturale dell’intera umanità.
Questo libro si fa apprezzare per la sua spiccata valenza pluridisciplinare. Per chi si interessa di letteratura stimola a percepire molteplici collegamenti, riferimenti, rielaborazioni, riutilizzi, allusioni e tracce bibliche nelle opere qui prese in considerazione, e di conseguenza conduce ad apprezzare la rilevanza ininterrotta del “grande codice della cultura occidentale” per la letteratura. Per chi si interessa di teologia e di scienze bibliche mette retrospettivamente in nuova luce, attraverso le opere letterarie che li hanno recepiti, non pochi testi biblici.
Uno studio sugli episodi e le pericopi scritturistiche che hanno attirato l'attenzione dei filosofi nell'epoca moderna. I filosofi che hanno letto e commentato la Bibbia sono molti. Sarebbero necessarie numerose monografie per esaurire la Bibbia dei filosofi", della quale piu di un'opera d'insieme illustra la varieta. In questo studio si preferisce una via medita, tematica, operando una scelta tra gli episodi e le pericopi scritturistiche che hanno attirato l'attenzione dei filosofi nell'epoca moderna. La scelta e mirata, nella misura in cui certi testi si imponevano: ne e un esempio quello del sacrificio di Abramo. Qualche altro passo, invece, seppure di forte impatto simbolico (per esempio la lotta di Giacobbe), non ha dato luogo a riflessioni importanti. Il libro, nella sua fattura didattica - vi sono alla base dei corsi universitari - si indirizza, oltre agli specialisti delle due sponde (filosofia e teologia), a tutti gli studiosi e cultori di buona volonta. "
PER ENTRARE CORRETTAMENTE NEL MONDO DEI TESTI BIBLICI QUESTO LIBRO SI PROPONE COME STRUMENTO PER UNA LETTURA CORRETTA E COMPLETA. IL VOLUME NASCE DA UNA CONCRETA ESPERIENZA DI LETTURA DELLA BIBBIA ATTUATA CON GRUPPI DI CONTESTI E CULTURE DIVERSI. UNA CERTEZZA HA GUIDATO QUESTA LETTURA: ACCOSTARSI AL TESTO BIBLICO, CON L'AIUTO DI ALCUNE I NDICAZIONI DI METODO, E`MENO ARDUO DI QUANTO SI IMMAGINA. RICHIEDE COSTANZA, FIDUCIA E VOLONTA. A QUESTE CONDIZIONI E`POSSIBILE RAPPRIOPRIARSI DEL TESTO BIBLICO, FREQUENTARLO" COME UN AMICO. LE PAGINE L ETTE E PROPOSTE SONO UNA PROVOCAZIONE PER RISCOPRIRE IL VOLTO DEL DIO BIBLICO NELL'ESODO, NELLE PAGINE SULLA CREZIONE, NEI PROFETI E NEI SALMI, NEL VANGELO DI MARCO. E' UNA PROPO STA DI LETTURA ESEMPLIFICATA, CHE CHIEDE DI ESSERE VERIFICATA, CON L'UNICA PRETESA DI CON VINCERE IL LETTORE DELLA POSSIBILITA DI DIVENTARE PROTAGONIS"
e' vero che, come vuole il co ncilio vaticano ii, la bibbia deve essere letta con lo stesso spirito con il quale e`stata scritta, ma e`pure vero che essa deve essere letta in loco, cioh con l'animo aperto e se nsibile verso l'ambiente vita le nel quale ci si trova. E' certo, infatti, che dio, anche e soprattutto attraverso la bibbia, vuole parlare oggi come ieri ad ogni uomo e ad ogni donna di buona volonta. Questa ricerca di p. Poucourta costituisce un esempio di quanto sia necessario e provvidenziale il rapporto tra la bibbia e una terra, un paese, un popolo, una civilta: non solo la terra santa, non solo il popolo di israele, ma ongi terra e ogni popolo che si apre al soa storica prima che valore teologico: egli si fa guida a chi desidera sapere come e fino a qual punto la bibbia abbia ispirato e sostenuto il cammino di fede del continente africano.
storia di una comunita che nasce dall esperienza e dalla spiritualita di don giuseppe dossetti e che fa dell eucarestia e della bibbia - meditata nella lectio - le pietre miliare di una vita vissuta alla luce di dio. Singolare questa testimonianza" personale dell'autrice, me mbro della piccola famiglia dell'annunziata o comunita di m onteveglio. Singolare e fresca: vi si percepisce, infatti, non solo la serieta del cammino esegetico-spirituale ispirato da don giuseppe dossetti, ma anche la ricaduta spirituale su molte persone che lo hanno seguito. Tale testimonianza rivela che la validita dell'espe rienza di una lectio divina - sotto certi profili unica nel suo genere - travalica i confini di quella comunita e puo`essere ripresa e rivissuta in altre situazioni ecclesiali. Alla condizione di imparare cio`che e`una vera lectio divina evitando, anzi rifiutando ogni surrogato o alterazione. "
Ecco un libro di giardinaggio, ma anche una guida spirituale per tutti coloro che avranno la curiosità di imparare in che modo le piante possono raccontare loro qualche storia vissuta: vicende drammatiche, umoristiche o piene di saggezza.Dall'Eden alla Gerusalemme celeste, passando da tutti i luoghi più significativi della rivelazione, la Bibbia si svela come un erbario, il più meraviglioso che si possa immaginare. Il grano e la vite, l'olivo e il fico, l'assenzio e l'issopo stanno accanto alla lenticchia e alla cipolla, alla fava e all'ortica, senza dimenticare il ricino e la zizzania. In questa raccolta sono presentati i frutti della terra, con il loro significato simbolico e il loro contesto culturale. Perché nella Bibbia le piante sono sempre il punto di partenza di una metafora («Il regno di Dio è come un granello di senape...»), in funzione della relazione dell'uomo credente con il Dio di Mosè e il Padre di Gesù Cristo.
Una chiara e puntuale monografia sul biblico «resto di Israele», intelligentemente applicata all’attualità ecclesiale: puntare sulla quantità o sulla qualità dei cristiani?
Descrizione
Le chiese cristiane si svuotano e di anno in anno aumenta l’emorragia di praticanti. C’è chi dice che il peggio deve ancora venire; altri, più ottimisti, sostengono che la Chiesa ne ha passate tante e che anche questa volta, da un “piccolo resto”, rinascerà la speranza.
Il biblista Walter Vogels è andato alla ricerca di questo “resto” nelle Scritture. Più volte il popolo di Dio viene messo alla prova da un disastro collettivo: il diluvio, la distruzione assira del Regno del Nord, la deportazione a Babilonia… Ma ogni volta, per quanto grande e traumatica sia la catastrofe, rimane qualche sopravvissuto. E dallo sparuto residuo di superstiti può sorgere la speranza: l’alleanza con Dio viene rinnovata, una comunità santa rifiorisce.
Ritornando all’attuale situazione di declino per la Chiesa, Vogels si chiede: «E se la manciata di fedeli pronti a mantenere viva la fede in Cristo svolgesse oggi la stessa missione dei superstiti dell’Antico Testamento?». Fervore, coraggio e speranza costituiscono le condizioni del rinnovamento cristiano a cui questo libro ci chiama.
In questo stimolante volume David Carr propone la sua interpretazione delle origini della Bibbia. Lo studioso americano si chiede: dove risiede il segreto per cui i testi di Israele sono riusciti a sfidare i secoli, mentre l’inesorabile scorrere del tempo ha seppellito altre narrazioni più trionfalistiche? Carr sostiene che la caratura dei testi biblici si spiega per il fatto che essi parlano di un catastrofico trauma umano: proprio da lì sono scaturiti. Le Scritture dell’antico Israele, piccola regione sperduta fra le colline del Mediterraneo orientale, divennero così il punto di riferimento di due grandi religioni mondiali.
La progressiva affermazione dell’alleanza e del monoteismo, l’esperienza dell’esilio a Babilonia, l’idea di elezione e quella di purità, la concezione della sofferenza come prova divina, la formazione del canone ebraico e la nascita del cristianesimo con il suo Salvatore umiliato e crocifisso: tutto questo viene convogliato da Carr in un racconto davvero accattivante. Un racconto che dispiega i contrasti storici di una comunità e mette a fuoco i tentativi di guarire dai conflitti, per dare un senso al mondo e tendere alla redenzione.
Un libro suggestivo, ricco di profonde intuizioni e frutto di grande sensibilità e intelligenza.