30 brevi capitoli, 30 «pennellate» per dipingere il ritratto umano e spirituale di un grande protagonista della storia del cristianesimo e del pensiero occidentale. Ne è autore un «figlio di sant'Agostino» che ha dedicato tutta la vita allo studio e alla divulgazione appassionata del lascito di Agostino per l'uomo di oggi: "Queste 30 pennellate - scrive p. Ferlisi - saranno certamente poche a confronto di quelle che servirebbero per delineare in maniera più definita il ritratto di Agostino uomo, convertito, monaco, mistico, pastore, teologo, padre; comunque spero che queste 30 riescano a far amare di più quest'uomo che l'iconografia rappresenta con un cuore fiammeggiante trafitto dalla freccia della Parola di Dio, e che è universalmente riconosciuto come uno straordinario dono di Dio alla Chiesa e all'umanità».
Ostia, 387 d.C.: Monica, la madre di sant'Agostino, ha ormai 56 anni e vive i suoi ultimi istanti di vita. Di fronte alla morte che si avvicina, si lascia trasportare dal flusso dei ricordi. E rivolgendosi all'amato Agostino si racconta: la vita a Tagaste; l'adolescenza dissoluta di Agostino, fonte di costanti preoccupazioni e dolori; il cenacolo intellettuale a Cassiciaco; le preghiere e la sospensione per il travaglio spirituale del figlio alla ricerca della Verità. Così Lucia Tancredi racconta santa Monica. Una biografia romanzata che attraverso la formzione letteraria del racconto in prima persona ripercorre i momenti più significativi di una vita di cui sappiamo molto poco e le cui notizie sono legate soprattutto ai testi agostiniani, in particolare a Le Confessioni. Attraverso una prosa di grande fascino ed eleganza santa Monica si "impone", parla al lettore e si fa conoscere come donna, madre, santa e mistica.
Nata nel 1864, religiosa della Congregazione delle Suore della Carità, dedicò la sua vita alla cura degli infermi. Morì accoltellata da un malato nel 1894.
Biografia di Monica, madre di Agostino per riscoprirla come donna normale, ma eccezionale maestra nella fede. Infatti è lo stesso Agostino nelle sue Confessioni che ne traccia un profilo: "Donna di fede virile, di assennata gravità, di cristiana pietà e materna carità". Seguì Agostino, "primogenito intelligente e irrequieto", da Tagaste dov'era nata e sposata, fino a Milano, "dandolo alla luce tante volte quante egli deviò dal retto sentiero". La morte la sorprese a Ostia mentre attendeva, con Agostino e l'altro figlio Navigio, di imbarcarsi per l'Africa e raggiungere Tagaste dove desiderava vivere gli ultimi anni della sua vita ed essere sepolta. Il suo corpo sepolto nel cimitero di Ostia è stato successivamente traslato nella Chiesa di S. Agostino a Roma.
Nonostante la sua profonda sensibilità per l'argomento, Agostino non mai ha composto alcun trattato sistematico dedicato all'amicizia. Questo tema tuttavia percorre diverse pagine dei suoi scritti, e la sua riflessione arriva sino a innovare, grazie alla ricchezza dell'esperienza cristiana, il contenuto che la tradizione classica gli attribuiva.
Il percorso che qui viene proposto intende verificare la particolare declinazione delle relazioni interpersonali che hanno arricchito la vita del vescovo d'Ippona. La scelta è stata tuttavia di privilegiare i testi rispetto all'ambizione di una ricostruzione della sua teoria dell'amicizia e delle sue definizioni. Per questo, al lettore è affidata la fatica e la bellezza di accostare direttamente le pagine agostiniane, seppure delicatamente guidato e accompagnato da brevi introduzioni e da un sobrio apparato di note, attraverso i quali è facile cogliere qualche ipotesi interpretativa.
messaggi e attualità
“Dove faceva freddo farà caldo”
di Cristina Mantero
nuovi santi e beati
Santa Margherita di Città di Castello
apparizioni
Cinque anni con la Madonna del Rosario di Trevignano Romano
di Giancarlo Baldini
uomini e donne di fede
Le virtù attuali per la vita cristiana in don Tomaselli
di Elena La Fauci Di Rosa
uomini e donne di fede
La bella storia di Lello l’analfabeta. Sulle orme di Madre Teresa – terza parte
di padre Marc Flichy
mistici
Marie Lataste, la mistica delle meraviglie
MESSAGGI
La vittoria di Dio verrà per i giusti / Mio Figlio sa tutto / Il tempo della mia Giustizia / Cambiate la vostra vita / Decidetevi per Dio / È tempo di chiedere perdono / Correte dalla vostra Santa Madre Benedetta / Che l’amore illumini tutti / Contate nella bontà del Signore / La Sua maternità abbraccia tutti / Vi aspetta come un mendicante / Proteggerò sempre il mio piccolo resto / Lasciatevi portare in braccio
profezie
Le lettere profetiche della Monaca di Dresda
di A. B. Farias
arcangeli
San Lorenzo Maiorano e le tre apparizioni dell’arcangelo Michele
di Michele Pio Cardone
miracoli
Testimonianze di grazie ricevute tramite san Giuseppe
di don Marcello Stanzione
angeli e santi
L’angelo custode può fare 5 cose per gli uomini: le ha viste santa Faustina
di Gelsomino Del Guercio
approfondimenti
Suor Maria Laura Mainetti è beata
I giovani e l’esoterismo
di Giuseppe Portale
ghiaie di bonate
Quei giorni di maggio – terza parte
a cura di Alberto Lombardoni
meditazioni
Il Segno di Croce del Regno
di Ugo Sauro
Nel 1975 usciva l’opera di Agostino Amore dedicata a I martiri di Roma, per le Edizioni Antonianum, nell’ambito della collana Spicilegium Pontificii Athenaei Antoniani. Quel volume, tanto sobrio quanto limpido nella struttura e nel linguaggio, sarebbe divenuto libro di testo e riferimento bibliografico imprescindibile per tutti coloro che avessero voluto, per diversi motivi, accostarsi alle questioni agiografiche, storiche e archeologiche della Roma cristiana dei primi secoli, tanto che ancora, ad oltre trent’anni da quell’edizione, esso resta un testo frequentato, citato, comunque continuamente consultato.
Ebbene, è parso opportuno ritornare su quell’opera, tanto considerata dagli studiosi, dagli studenti e da tutti coloro che desideravano approfondire le questioni legate alle figure dei martiri romani, dopo aver consultato rapidamente le enciclopedie e i lessici classici, per avere un’idea più attendibile e scientificamente più affidabile di tutti i problemi sorti, nei secoli, attorno alle persone dei martiri dell’Urbe, alle loro sepolture, al loro culto, ai testi, ai documenti e ai monumenti sorti attorno a quegli “uomini santi”.
Alessandro Bonfiglio ha dedicato molto tempo e attenzione ad un testo; è entrato “in punta di piedi”, con grande rispetto nei confronti dell’agiografo, riconoscendo tutti i meriti di chi, per primo, ha avuto il coraggio di far dialogare i monumenti e i documenti. Il suo aggiornamento assume il ruolo e l’aspetto di una vera e propria edizione critica, che aiuterà gli studiosi della nostra generazione a seguire la parabola evolutiva degli studi sul santorale romano nell’ultimo quarantennio.