Da dove provengono la Bibbia e il Corano? Qual è il contenuto di questi libri considerati sacri da ebrei, cristiani e musulmani? Chi li ha scritti? Con quale finalità? Lungo quali tradizioni ci sono pervenuti? Quale ruolo svolgono questi 'libri santi' all'interno delle tre religioni monoteiste? Che cosa hanno in comune? Quali sono le loro differenze? È a questioni del genere, interessanti sia per i credenti sia per gli scettici, che risponde Serge Lafitte, noto specialista del monoteismo. Egli presenta i testi fondatori e racconta la storia dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'isl?m.
Libri sacri e rivelati per miliardi di persone, Bibbia e Corano sono testi da un lato simili, dall'altro radicalmente diversi. Le difficoltà e il fascino di un confronto, oggi ineludibile, derivano dal fitto intreccio di somiglianze e differenze. Quando si cercano punti comuni affiorano divergenze e viceversa. È fuor di dubbio che intere civiltà sono tuttora contrassegnate dalla presenza, diretta o indiretta, di questi due Libri. Le concezioni bibliche e quelle coraniche hanno inciso su mentalità e comportamenti. Per capirlo basta considerare termini come Dio, rivelazione, bene e male, fine dei tempi, giudizio universale. Altrettanto rilevante è pensare ai modi in cui si definiscono e operano nella storia le comunità che quei Libri ricevono, leggono e trasmettono: il popolo d'Israele, la Chiesa, l'umma musulmana. Come sempre, per comprendere occorre conoscere e confrontare.
Due Bibbie sottolineate, sure coraniche evidenziate, testi copto-ortodossi spediti attraverso il deserto, e poi diari, corrispondenze, inni d'amore e lamentazioni rinvenuti dopo gli sbarchi o i naufragi. A Lampedusa arrivano non solo donne e uomini spinti da guerre, fondamentalismi e assenza di futuro, ma si incrociano destini umani e percorsi di fede che testimoniano il sofferto cammino dell'Uomo e le sue irrinunciabili ragioni del vivere insieme. Il Mediterraneo non è solo luogo di smembramento e dispersione, ma anche richiesta di affratellamento e aggregazione di nuova umanità.
L'idea del martirio "in nome di Dio" si impone oggi in modo violento e cruento. Ma come è nata quest'idea nei tre monoteismi? "Morire per Dio" è ammesso e ammissibile secondo la Bibbia? Come si è occupato della questione il giudaismo rabbinico? Com'è nato nel Nuovo Testamento il termine "martire"? Gesù è da considerare un martire? Che cosa dicono realmente il Corano e la tradizione islamica del martirio? Le risposte a queste domande sono tutt'altro che scontate... Completano il numero le consuete rubriche di "Studi Biblici" e "Bibbia e cultura".
Un comitato di ricerca di teologi musulmani e cristiani, lungo un percorso di studio di alcuni anni, ha sintetizzato in questo libro il confronto tra i testi sacri delle due maggiori religioni monoteistiche.
I testi raccolti in questo volume, redatti in forma di esercizi spirituali, hanno come fine di condurre il lettore alla meditazione e alla preghiera: ogni meditazione presenta innanzitutto alcuni dei nomi di Dio come si trovano nel Corano, a cui fa seguito una riflessione sui temi simili nella Bibbia. Alla luce di ciò che la tradizione mistica musulmana e quella biblica affermano sui nomi divini, ci avviciniamo così al mistero di Dio. Si tratta di un "pellegrinaggio interiore" nel paese dell'altro: un cammino grazie al quale non ritroviamo solo l'altro, pur se differente nell'espressione della sua fede, ma anche il totalmente Altro, colui il cui nome è al di sopra di tutti i nomi.