Queste pagine sono uno spaccato di vita. Sono nate dall'esperienza missionaria di un sacerdote ambrosiano che ha donato dodici anni alla missione di Kafue Town, in Zambia.
Biografia di un santo missionario, vissuto in un periodo di tempo per molti aspetti travagliato. Giuseppe Freinademetz, dichiarato Beato il 19 ottobre 1975 da Paolo VI, fu grande messaggero di fede in un tempo durante il quale l'attività missionaria si svolgeva ancora troppo in dipendenza dagli interessi delle potenze coloniali.
Quasi a fianco di don Gnocchi e dei suoi giovani alpini, l'Autore ricostruisce la "storia alpina" di don Carlo e ripercorre idealmente il doloroso cammino che dopo la campagna d'Albania con gli alpini della "Julia", li avrebbe condotti in Russia, sul fronte del Don, con la "Tridentina" e infine in patria. Attraverso queste pagine si va alle radici della santità di don Gnocchi che risiedono nella sofferenza vissuta e assunta quasi per osmosi dai suoi alpini. Attraverso testi e testimonianze dirette, viene presentata l'attività svolta da don Gnocchi al rientro in Italia a favore delle famiglie dei caduti e dei partigiani, attività che continua tuttora grazie alla Fondazione che porta il nome del cappellano alpino e che è testimonianza attiva e continua della santità che non ha fine.
Il kerigma è oggetto di una duplice azione nella Chiesa: evangelizzare e teologare. Non può essere infatti (il kerigma) soltanto esclamato", ma anche "pensato". " Non vi è chi non riconosca che l'annuncio del kerigma (l'evangelizzare) scaturisce soltanto dall'incontro personale con Cristo: da un incontro storico" e da uno quotidiano... "