Testi di studiosi e pastori attingono alle teorie femministe, queer, decostruzioniste e utopiche, alle scienze sociali e ai discorsi storico-critici per offrire una lettura della Scrittura come non si era mai fatto. L'attenzione è rivolta sia al modo in cui la lettura da prospettive contestuali influisce sulla lettura e sull'interpretazione dei testi biblici, sia al modo in cui i testi biblici hanno influenzato e influenzano le comunità LGBTQ+. Un testo rivoluzionario, rigoroso, che dà un nuovo volto della Sacra Scrittura.
Merito della nuova edizione della Bibbia di Gerusalemme è la grande attenzione con cui accoglie i mutamenti intervenuti negli studi biblici lungo i 50 anni che ci separano dalla nascita dell'opera. Le sue note chiave a piè di pagina costruiscono un percorso tematico interno a tutta la Bibbia, favoriscono una visione sintetica e d'insieme tra tutti i libri che formano l'Antico e il Nuovo Testamento, evitano che il lettore si smarrisca nel particolare del singolo libro e lo accompagnano a capire che la Bibbia è un libro composto da tanti libri. Nell'edizione italiana, tali note sono state ulteriormente ampliate per fornire elementi che aiutino la comprensione delle scelte operate dalla nuova traduzione della CEI, che costituisce il testo biblico. L'itinerario di approfondimento a partire dalle note della Bibbia di Gerusalemme, difficile da costruire nel suo insieme e nei collegamenti da parte di chi ha poca dimestichezza con il testo biblico, è reso possibile da Le chiavi della Bibbia, strumento di lavoro che indica una strada. Ogni voce è generata partendo dai versetti della Bibbia che motivano la nota chiave. È inoltre riportato il testo biblico di referenza per sottolineare che da quest'ultimo non si può mai prescindere, e men che meno nella consultazione di un vocabolario biblico.
Il volume è il risultato del convegno organizzato dal settore "Apostolato biblico" dell'Ufficio catechistico nazionale, volto a offrire le linee fondamentali della teologia biblica, disciplina che presenta un'identità multiforme per cui con ragione si può parlare al plurale di teologie bibliche.
Rivista semestrale n. 2/2019
L'edizione quadriforme del libro dell'Esodo, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: ? il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basata prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008;? il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo;? il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica;? il testo della Bibbia CEI 2008, normativa per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico;? la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
L'edizione quadriforme del libro della Genesi, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basata prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo; il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; il testo della Bibbia CEI 2008, normativa per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
Nel corso di varie indagini sui racconti di tradizione orale nelle campagne di Ungheria, Austria, Slovacchia, Romania e Paesi della ex Jugoslavia, due etnologhe hanno scoperto l'esistenza di una Bibbia di origine contadina. E hanno salvato dall'oblio centinaia di narrazioni che appartengono a una tradizione europea millenaria. Racconti lirici e magici, divertenti e osceni, ispirati alle vicende bibliche e alla storia del cristianesimo, restituiscono la struggente riflessione del mondo che li ha conservati e trasmessi oralmente durante le veglie. I grandi episodi e i personaggi della storia santa si intrecciano così alle narrazioni apocrife e leggendarie e alla saggezza popolare dei racconti e dei proverbi.
Biblisti di America Latina, Asia, Africa ed Europa si confrontano sulla comprensione che i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento esprimono nei confronti del "diverso" e dello "straniero". Spaziando dalla Torah ai Profeti, dagli Scritti ai Vangeli sinottici, da Paolo a Giovanni fino ai testi cristiani più tardivi, l'alterità viene osservata come un elemento costitutivo di Dio e dell'uomo che interagisce nella dialettica delle relazioni umane, nell'identità e nel destino di Gesù, nell'interazione tra la vita cristiana e il mondo. "Mio padre era un arameo errante", confessa Israele nella sua professione di fede ricordando altresì di essere stato forestiero in terra d'Egitto. Abramo definisce se stesso uno straniero, che risiede in una terra che non è la sua patria, e un ospite di passaggio. "Forestieri e pellegrini" è anche la definizione dei cristiani nella Prima lettera di Pietro. Alla luce di queste considerazioni, osservano i curatori del volume, "la vera sfida che ci sta davanti è il passaggio dall'estraneità all'ospitalità e, dunque, una scelta di campo dalla parte del "diverso": a fianco dello straniero schiavizzato e dell'eunuco disprezzato, della donna emarginata e di ogni essere che porta sulla propria pelle i segni della precarietà e dell'ingiustizia; dalla parte di chi non ha voce, perché lo schiamazzo del potere nel nostro mondo, e nella Chiesa, è troppo forte e le voci flebili fanno fatica a emergere".
Le sette lettere del Nuovo Testamento che non sono attribuite a san Paolo furono ben presto raccolte tutte assieme, nonostante la loro origine diversa: una di san Giacomo, una di san Giuda, due di san Pietro, tre di san Giovanni. Il titolo molto antico di «cattoliche» deriva senza dubbio dal fatto che la maggior parte di esse non è indirizzata a comunità o persone particolari, ma riguarda piuttosto i cristiani in generale.Questa edizione delle Lettere cattoliche comprende anche la Lettera agli Ebrei. La sua canonicità raramente è stata discussa, ma la Chiesa d'Occidente ha rifiutato sino alla fine del IV secolo di attribuirla a san Paolo; e se quella d'Oriente ha accettato tale attribuzione, ciò non è avvenuto senza avanzare riserve (Clemente Alessandrino, Origene) circa la sua forma letteraria.Delle Lettere cattoliche il volume propone:- il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme;- il testo greco è tratto dall'edizione interconfessionale «The Greek New Testament» (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B (Vaticano), risalente al IV secolo;- la versione interlineare in lingua italiana: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica.In aggiunta alla ricchezza della Bibbia di Gerusalemme e al testo in lingua originale, grazie alla versione interlineare lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente la lingua antica di coglierne le specificità e il ritmo, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria.
L'edizione quadriforme del libro di Isaia propone: - il testo ebraico masoretico (TM);- il testo greco nella versione dei Settanta (LXX);- il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio; - il testo della Bibbia CEI 2008, normativo per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; - la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale. Utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche.
A causa di una scommessa tra Dio e Satana, un uomo giusto, ricco e felice viene privato dei beni e dei figli, e ferito nel corpo da una malattia ripugnante. La moglie gli consiglia di maledire Dio, mentre tre amici lo compiangono. Il moderato e severo Elifaz, il giovane e impulsivo Zofar e il sentenzioso Bildad difendono la tesi tradizionale della retribuzione terrena: se Giobbe soffre, vuole dire che ha peccato. Alternando il suo grido di rivolta a espressioni di sottomissione, il protagonista di questo capolavoro della corrente sapienziale della Bibbia si scontra con il mistero di un Dio che affligge l’uomo giusto.
A questo punto interviene un nuovo personaggio, Eliu, che dà torto sia a Giobbe che agli amici e, con un'eloquenza verbosa, tenta di giustificare la condotta divina. Viene però interrotto da Dio in persona, che rimprovera gli interlocutori e restituisce a Giobbe i figli e i beni.