L'Italia è uno tra i paesi europei con maggiori squilibri generazionali: in termini demografici, rispetto al peso del debito pubblico e nella distribuzione delle voci della spesa sociale. Le difficoltà dei giovani nella transizione scuola-lavoro rallentano quella alla vita adulta. La fragilità dei singoli, i grandi mutamenti in atto, i limiti delle politiche pubbliche aumentano il rischio di polarizzazione tra coloro che sono capaci di cogliere nuove opportunità e altri che scivolano verso i margini. La riduzione quantitativa dei giovani fa però crescere l'attenzione nei loro confronti e con essa la consapevolezza della necessità di investire sul successo formativo e sulla solidità dell'ingresso nella vita adulta. Ma servono anche spazi per esperienze che incoraggino a sperimentarsi positivamente come soggetti in grado di generare senso e valore nel loro essere e fare nel mondo. Le indagini e le analisi presentate in questo volume affrontano il rapporto delle nuove generazioni con i cambiamenti del proprio tempo, in particolare la transizione verde e l'intelligenza artificiale, i mutamenti nelle modalità di partecipazione civica, religiosa e lavorativa.
Ci sono parole che per ognuno di noi hanno un valore speciale: da cui la memoria sprigiona in forma di pura emozione, si fa sentimento attraverso i sensi; porta con sé un suo sapore, un suo odore o colore, una superficie levigata o ruvida, una strana consistenza concreta e tridimensionale. In un tempo in cui ogni nostra parola può essere amplificata, moltiplicata, enfatizzata o tradita dalla rete e dai social network, la responsabilità dell'uso del linguaggio è diventata molto più grande per ciascuno di noi. Il volume illustra l'inesauribile ricchezza del nostro lessico: la provenienza delle parole, la loro storia e struttura, il loro ambito d'uso, il modo in cui hanno segnato un'epoca o un aspetto della nostra società. I capitoli, scritti con passione e competenza da firme di rango, disegnano nel loro insieme un mosaico vivace e variegato. Uno straordinario viaggio alla scoperta del patrimonio lessicale dell'italiano, una lettura di grande piacevolezza, che riserverà utili consigli, curiosità e sorprese.
Nonostante il progressivo invecchiamento della popolazione, il dibattito sui fondamentali diritti sociali e civili sembra interessare prevalentemente altre fasce d'età. Infatti, il confronto su questi temi stenta a tenere in considerazione tutti gli aspetti che interessano i senior. Partendo dalla crescente importanza dell'argomento e dalle diverse prospettive di lettura del fenomeno, è necessario avviare alcune riflessioni sul sistema dei servizi, sul quadro normativo e sui modelli di welfare con cui incentivare una maggiore partecipazione e inclusione delle persone anziane. Il volume, attraverso il contributo di diversi autori, spazia dalla possibilità di una piena realizzazione dei diritti dell'individuo agli attori che ne consentono la totale fruizione, sino ad approdare a una riflessione sui doveri individuali e sull'impegno collettivo in un'ottica di partecipazione attiva e coinvolgimento sociale degli anziani. Opera realizzata con il patrocinio di 50&Più Associazione e Fondazione Leonardo 50&Più è l'associazione che dal 1974 opera per la rappresentanza e la tutela dei propri soci e per il riconoscimento degli over 50 come risorsa della società, promuovendone il ruolo sociale e il protagonismo attivo. Grazie al suo Centro studi offre a tutti coloro che a vario titolo si occupano di anzianità, longevità, problematiche collegate alla terza e quarta età, strumenti di consultazione, ricerca e approfondimento rispetto al fenomeno dell'invecchiamento della popolazione in Italia e nel mondo. La Fondazione Leonardo nasce nel 1998 per promuovere il diffondersi di una cultura che, favorendo l'incontro solidale tra le generazioni, valorizzi l'età anziana come ricchezza della persona e la persona anziana come risorsa della comunità. La Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e di promozione della cultura, grazie a un'opera di diffusione di informazioni sui temi legati all'invecchiamento e alla vita in età anziana.
La giovinezza è un'età piena di incertezze, ma anche di speranze e desideri di protagonismo. Questo è ancor più vero oggi, in un'epoca attraversata da profonde trasformazioni. In un sistema costellato di nuovi rischi e nuove opportunità, caratterizzato da eventi imprevisti - la pandemia, il conflitto Russia-Ucraina -, i giovani stanno costruendo il proprio percorso di vita. L'edizione 2023 del Rapporto dell'Istituto Toniolo indaga come essi vivano e interpretino i cambiamenti in atto e quali ricadute questi abbiano non solo sulle condizioni oggettive ma anche su preferenze, obiettivi e significati del loro essere e agire nella società e nel mondo del lavoro. Il volume affronta il modo di apprendere e la formazione di nuove competenze; l'idea di lavoro e di realizzazione professionale; l'idea di famiglia e la propensione ad avere figli; l'impegno sociale e l'organizzazione dal basso dei movimenti di cambiamento, in particolare sul tema dell'ambiente; la fiducia verso le istituzioni e le aspettative sul nuovo governo. I dati rilevano le specificità interne del contesto italiano, in un continuo confronto con le realtà di altri paesi europei.
Per secoli l'identità dell'Italia è stata legata ai suoi paesaggi e alla rappresentazione idealizzata delle loro forme. Un'immagine codificata da viaggiatori e artisti stranieri, che avevano riconosciuto l'unicità del Bel Paese in quella felice integrazione fra uomo e ambiente, fra architettura e natura, avvenuta in Italia nel corso della sua lunga storia. Il volume narra la parabola di quest'immagine, tracciandone la costruzione e le dinamiche legate ad alcuni elementi naturali simbolici, ma anche l'inefficacia e, in epoca recente, l'ambiguità. Gli autori dei saggi pubblicati in questo volume si interrogano sulle forze che hanno determinato le trasformazioni del paesaggio italiano contemporaneo e indagano l'avvio di nuove metamorfosi, dettate da una rinnovata consapevolezza per l'ambiente e le sue fragilità. In questo processo, un ruolo chiave è giocato dai paesaggisti. Operando con sensibilità su assetti compromessi, saranno loro a contribuire in modo significativo a una nuova Italia del paesaggio.
Parigi, 7 gennaio 2015. Due estremisti islamici con passaporto francese fanno irruzione nella redazione di "Charlie Hebdo", uccidendone i più noti vignettisti al grido di "Allahu Akbar". L'azione ha lo scopo di vendicare il vilipendio della religione che la rivista avrebbe sistematicamente praticato, pubblicando vignette offensive della dignità dell'IsIam e del profeta Maometto. Seguono, a breve distanza, l'omicidio di Montrouge e l'assalto all'Hypercacher di Porte de Vincennes. Il mondo occidentale si indigna, ma si pone anche molti interrogativi sulla libertà di espressione, sul diritto di satira, sulla blasfemia. Le vignette di Charlie erano blasfeme? Cosa vuole dire "blasfemia"? E il diritto di non essere offesi non è in contrasto con la pienezza di una democrazia basata sulla libera discussione? Partendo dalla convinzione che il sapere e lo specialismo possano e debbano contribuire a affrontare problemi di portata così ampia, e con una ricaduta così importante sulla discussione pubblica, il volume mette a disposizione le riflessioni di importanti studiosi sui delitti di Parigi e sulle reazioni che hanno suscitato.
Da Villari a Franchetti, da Sonnino a Nitti, da Gramsci a Salvemini e Gobetti, i più importanti intellettuali e uomini politici dell’età liberale hanno considerato il divario Nord/Sud «la questione nazionale per eccellenza». Dopo il ventennio fascista, che cancellò dal dibattito pubblico il problema, nell’Italia repubblicana la questione ritornò nell’agenda politica dei partiti di massa. La riforma agraria, la Svimez, la Cassa per il Mezzogiorno avvicinarono le due parti del paese. Attraverso i contributi di alcuni dei maggiori storici contemporanei, che si richiamano qui a Guido Dorso e al Centro di studi a lui intitolato, il volume intende ripercorrere criticamente il dibattito e valutare l’importanza odierna della questione meridionale. Corredano la disamina scritti di Antonio Giolitti e Giorgio Napolitano.
Tanto è manifesto l'appetito di Ezio Raimondi per i libri, che un'allieva impertinente gli attribuì la qualifica di "libridinoso". Non è però la passione del collezionista o del bibliomane. Il libro, dice Raimondi, è una creatura che ci parla, e leggere è un'occasione di incontro e di amicizia. Riandare ai libri che ci hanno accompagnato negli anni significa allora davvero ritrovare pagine e persone che ci sono state amiche. Mentre l'età di Gutenberg volge forse al tramonto, la parola vivida di questo grande lettore testimonia l'inesauribile tesoro di conoscenza e affetti che l'esperienza del libro sa portare nella nostra vita