Il volume si propone di fornire al lettore un quadro generale dello status questionis degli studi sulla società italiana negli anni di guerra. Scritti dai maggiori esperti della storia della prima guerra mondiale, i vari saggi affrontano diversi aspetti della realtà bellica, e sono suddivisi secondo tre fondamentali settori di ricerca: le culture, sia di guerra che di pace; la società, di cui vengono descritti i caratteri politici, economici e di trasformazione sociale; infine le rappresentazioni della guerra, visive ed immaginarie. Il volume è preceduto da un'ampia introduzione storiografica, che percorre l'andamento degli studi a partire dal dopoguerra.
La prima parte del presente volume prende in esame e descrive lo sviluppo delle relazioni sentimentali in adolescenza, considerandone gli aspetti normativi. Accanto ad un inquadramento teorico sul tema vengono approfonditi il costrutto di competenza romantica, l'evolversi delle relazioni sentimentali nella giovane adultità, il contributo giocato dalle nuove tecnologie allo sviluppo delle relazioni sentimentali e il tema dell'influenza delle dimensioni culturali su tali legami. La seconda parte del volume si concentra su alcuni dei possibili esiti disadattivi legati alle esperienze sentimentali in adolescenza, analizzando in particolare i rischi internalizzanti connessi a questi primi legami, i comportamenti aggressivi e violenti all'interno della coppia, i fenomeni del sexting e della pornografia e l'esperienza atipica della gravidanza e della genitorialità in adolescenza.
Mentre le vicende sessantottine dell'università e della scuola secondaria sono state spesso rievocate e ripensate, analoga attenzione non è stata data alla scuola elementare: i maestri innovatori erano marginali, gli scolari non potevano essere protagonisti e i genitori non avevano ancora fatto sentire la loro presenza. Dagli anni Sessanta usciva una scuola elementare immobile, ferma a riprodurre un modello stereotipato privo di conflitti, che i documenti del movimento studentesco e delle forze politiche ignoravano. Negli anni Settanta l'impegno dei maestri conobbe un'accelerazione che produsse profondi cambiamenti mettendo in circolo parole nuove destinate a mutare lo scenario didattico. Nel volume alcuni insegnanti che hanno vissuto quel periodo ripensano la loro esperienza.
In questo momento storico sempre più complesso, assistiamo a una fase di cambiamento sociale e territoriale, dove i territori, abitati sempre più da una pluralità d'identità, meritano di essere indagati e conosciuti attraverso il dispositivo autobiografico che permette di prestare attenzione alle differenze e alle storie territoriali, valorizzando i saperi, le storie e le tradizioni locali. Per questo motivo la Libera università dell'autobiografia di Anghiari ha inserito nel proprio programma didattico della Scuola di specializzazione, il corso avanzato 'Mnemon: per diventare biografi di comunità'; un percorso formativo in grado di rispondere alle esigenze di formatori, docenti, operatori e volontari interessati ad incontrare e prendersi cura delle biografie altrui. Il volume offre indicazioni, riflessioni e strumenti operativi per avvicinarsi con maggiore attenzione e professionalità alle storie di comunità.
Governance territoriale: di che parliamo? Il volume affronta il tema sullo sfondo delle tessiture della globalizzazione, della sostenibilità e dello sviluppo locale. Si muove all'incrocio di tre percorsi che concorrono a definire le politiche del territorio nell'età dell'incertezza. Il primo è quello delle norme, i quadri normativi e regolamentari che disciplinano o comunque orientano l'azione territoriale. Il secondo è quello dei discorsi, le retoriche e gli argomenti che legittimano socialmente l'azione territoriale, in accordo ma talora anche in contrasto con il contesto giuridico. Il terzo infine è quello delle pratiche, il modo con il quale concretamente l'azione territoriale trova svolgimento nei singoli luoghi e presso le singole collettività. L'impianto concettuale del libro si appoggia alla presentazione di casi esemplari, in ambito italiano ed internazionale.
È noto che il cinema costituisce un veicolo fondamentale nella costruzione dei nostri immaginari geografici, nella elaborazione di immagini forti di luoghi "desiderati" o "temuti", di topofilie, di stereotipi paesaggistici. Meno strettamente analizzata è invece la funzione che il cinema di intrattenimento può svolgere come veicolo per l'informazione ecologica, per la sensibilizzazione nei confronti delle tematiche ambientali, in qualità di monito educativo nei confronti delle prassi quotidiane. Tuttavia, il cinema spesso si ispira proprio a tematiche di carattere ambientale, enfatizza il timore di catastrofi legate a questo o quell'evento "naturale", oppure presenta possibili futuri gravidi delle conseguenza della cattiva gestione delle risorse. Ma anche quando non mette in primo piano l'ambiente, il cinema parla d'ambiente, per il semplice fatto di avere una location, e costituisce in tal modo una risorsa per la costruzione di una sensibilità nei confronti dei beni ambientali di un dato territorio.
La psico-oncologia è una disciplina che offre ampi spazi di riflessione su ciò che concerne una malattia carica di effetti corporei e di pregnanze simboliche come il cancro. La sofferenza della carne, causata dalla malattia, diviene infatti dolore incommensurabile perché penetra l'anima e satura anche le dinamiche relazionali. All'interno della psicologia della salute la malattia oncologica costituisce così una sfida importante per il dialogo tra medicina e psicologia. In particolare l'idea di cura rimanda sia all'affrontare la malattia sia al prendersi cura della persona entro la sua rete di relazioni cruciali. Il volume parte dal presupposto che il benessere, anche in situazioni di malattia, è strettamente correlato con la natura delle relazioni, sia quelle del mondo interiore dell'individuo sia quelle dello scambio relazionale.
A oltre quarant'anni dalla sua scomparsa, don Milani continua ad attirare su di sé un'attenzione eccezionalmente viva. Lo testimoniano, ancora oggi, la diffusa circolazione delle sue opere, l'elevatissimo numero di pubblicazioni su di lui, i richiami costanti alla sua esperienza formativa, nonché la sua fortuna anche all'estero. Perché tanto persistente interesse? Quale il "segreto" del priore di Barbiana? Questo volume, che raccoglie i contributi di autorevoli e noti studiosi italiani e stranieri, intende offrire un bilancio della sua opera di insegnante, di educatore di comunità, di nemico della società consumistica e di combattente per l'emancipazione dei poveri, sottraendosi al rischio di facili celebrazioni o di aprioristiche critiche.
Il testo vuole riflettere sull'uso formativo e curativo dell'emozione estetica, in particolare nei contesti di lavoro sociale e vuole - fra l'altro - dimostrare come esista su questo approccio una cultura europea diffusa, che trova nella chiave autobiografica un comune denominatore. Centri di attenzione sono, tra gli altri, i laboratori di scrittura autobiografica, gli atelier di pittura, il teatro in carcere, la creatività nelle comunità psichiatriche.