Questo volume raccoglie alcuni interventi di personalità italiane e straniere che hanno partecipato all’edizione 2010 del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini, invitate a paragonarsi con la frase di don Giussani che ne costituiva il titolo: “Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore”.
Uomini di scienza, leader religiosi, intellettuali, imprenditori, politici e persone comuni hanno mostrato che si può resistere alla riduzione dell’uomo a prodotto di fattori biologici e sociologici, coscienti che la statura del cuore è definita da un desiderio infinito. In un’epoca di crisi, segnata dalla drammatica affermazione di Nietzsche – “Non esistono fatti, ma solo interpretazioni” –, hanno testimoniato che si può vivere il presente con una certezza e guardare al futuro con una speranza.
Il Meeting ha inteso mostrare la pertinenza della proposta cristiana alla situazione dell’uomo contemporaneo: “È duro essere umani oggi, perché il potere ha alterato la semplicità della natura, l’ingenuità originale. Per questo occorre l’affermazione indomita dei desideri che ci costituiscono. La persona ritrova se stessa in un incontro vivo, vale a dire in una presenza in cui si imbatte e che sprigiona un’attrattiva” (L. Giussani). Le pagine di questo libro offrono a tutti la possibilità di imbattersi in questa umanità che ha qualcosa da dire al mondo di oggi.
Le cose finite possono dare barlumi di soddisfazione o di gioia, ma solo l’infinito può riempire il cuore dell’uomo. […] Dio è venuto nel mondo per risvegliare in noi la sete di “cose grandi”.
— Benedetto XVI
"Il nucleare impossibile", illustra, attualizzandole, le ragioni per cui, negli anni Ottanta, l'Italia decise di uscire dal nucleare a seguito dell'incidente di Chernobyl, sottolineando in particolare: che il nucleare non è ad emissione zero e che, sulla base di tecniche di valutazione integrata risulta che il ciclo nucleare presenta fasi di lavorazione ad alta intensità di emissione di CO2 che il ricorso al nucleare non esaurisce la problematica della sicurezza degli approvvigionamenti energetici, sia in termini di continuità di forniture sia di disponibilità di fonti di energia; che la generazione di energia da fonte nucleare è ben lungi dall'essere economicamente conveniente; che a fronte del rilancio del nucleare resta irrisolto il problema dei residui radioattivi, del ritrattamento, del combustibile misto (MOX) e del rischio di proliferazione militare; che il programma nucleare italiano, in questo contesto, si rivela insensato per molte ragioni (carenze nella ricerca, carenze nel sistema industriale e tecnologico, sicurezza). L'esame della situazione a livello mondiale conferma tutti questi dubbi e punti critici. Un esempio specifico rappresenta l'approfondimento dell'operato della SOGIN (Società Gestione Impianti Nucleari). La SOGIN, nel suo comportamento, testimonia dell'impossibilità di un nucleare italiano accettabile da un punto di vista della credibilità scientifica, della valutazione ambientale e della sicurezza.