Ripercorrendo le tendenze fondamentali dell'epoca presente nell'ambito della filosofia prima, i saggi contenuti in questo volume mettono a fuoco i modi in cui la filosofia, a partire dall'esperienza dell'uomo nel mondo, può elaborare una riproposizione della metafisica capace di confrontarsi criticamente con importanti luoghi di riflessione, individuabili soprattutto nei riferimenti implicati dal trinomio "esperienza, fede, razionalità", sia sul piano concettuale, sia sul piano dell'analisi della situazione storica del pensiero contemporaneo. Tale obiettivo si traduce nella scelta convinta di ampliare gli orizzonti della speculazione e della produzione filosofica, oggi quasi esclusivamente incentrati o sull'immanenza relativistica, oppure sull'attualità e sulla misurabilità degli eventi. La struttura delle ricerche è andata così orientandosi in direzione della formulazione di una proposta metafisica in grado di garantire la duplice istanza filosofica fondamentale, della trascendenza e dell'esibizione storica del suo senso.
L'etica kantiana è stata di frequente vista - e criticata - come un'etica dell'interiorità. Diversa la prospettiva adottata in questo libro che, avvalendosi del contributo di studiosi italiani e stranieri, mette in relazione la riflessione etica del filosofo di Königsberg con il "mondo". Il volume si articola intorno ad alcuni nuclei principali: il problema del rapporto tra la libertà del volere e il mondo naturale dominato dalla necessità meccanica; la questione etica in senso stretto, sia nel processo di deliberazione morale sia nella concretezza dei doveri e degli oggetti della volontà; il ruolo del "mondo", secondo Kant, nell'orizzonte morale; infine, la concezione kantiana del tempo storico come tempo del progresso e del perfezionamento che indica la direzione di una "politica morale".